(Dal nostro inviato) – Nella 37esima giornata di campionato, la penultima, nel lunch match delle 12.30, la Fiorentina tra le mura di casa affronta il Napoli. Dopo la matematica salvezza ottenuta contro il Cagliari, l’ambiente viola si aspettava dalla società con le parole del patron Commisso le prime conferme e qualche accenno alla squadra del prossimo futuro.
La conferenza del patron, in collegamento con molti giornalisti di diverse testate e siti, dopo le prime battute viene indirizzata contro critiche e offese. Dopo i ringraziamenti dovuti verso il tecnico marchigiano Iachini, quasi osannato per il risultato ottenuto (la salvezza per il secondo anno consecutivo), viene presa di mira una parte di stampa, colpevole di eccessive critiche contro dirigenti, mister Iachini e giocatori.
Gli argomenti sono svariati, con toni in alcuni passaggi alquanto forti, e come prevedibile con commenti ed opinioni in città controversi, in accordo o totalmente contrari. Non ci dilunghiamo oltre perché come abbiamo scritto, ognuno ha il suo pensiero su una questione che farà molto riflettere anche in futuro.
In un clima non certo sereno, uno tsunami inaspettato, nel calcio giocato sono da affrontare le ultime due gare prima di chiudere una stagione da dimenticare. Alla vigilia della sfida contro il Napoli mister Iachini ancora una volta evidenzia il lavoro spezzettato (dopo l’esonero di novembre, ndr), il fatto di aver ritrovato una squadra con la paura, della salvezza difficile, della possibile riconferma da parte del presidente, declinata a suo dire per intraprendere un nuovo percorso. Anche sulla questione mister fiumi e oceani di polemiche, il salto di qualità ancora una volta rimandato???
Si arriva al match di pranzo, la giornata nuvolosa, una leggera pioggerellina, sembra rendere ancora più grigia una partita che forse poteva dire ben altro, se la Fiorentina avesse avuto qualche obiettivo da raggiungere. Un motivo per la vittoria potrebbe essere vendicare l’umiliazione del tennistico 6 a 0 del girone d’andata? Chissà se il furore agonistico farà ribaltare un verdetto scontato.
Si parte con il modulo del 3-5-2, Terracciano tra i pali, Milenkovic, Pezzella, Caceres, Venuti, Castrovilli, Pulgar, Bonaventura, Biraghi, Ribery, Vlahovic. La gara dalle prime battute si presenta intensa, gli ospiti attaccano, la difesa viola attenta e precisa. Al 13′ goal annullato a Vlahovic su cross di Biraghi per fuori gioco.
Dopo un inizio di marca azzurra i viola in contropiede mettono in difficoltà gli avversari. Al 33′ punizione di Insigne che centra la traversa. Si chiude il primo tempo, dopo un minuto di recupero, con buone azioni giocate da parte delle due squadre.
Nella ripresa succede l’incredibile, dopo due ammonizioni la prima di Caceres per proteste e la seconda su Hysaj che ferma due giocatori in contropiede, l’azione prosegue verso l’area partenopea, quando l’arbitro Abisso ferma il gioco per portarsi al Var a controllare una presunta trattenuta di Milenkovic su Rrahmani.
Mentre in campo e in panchina la tensione resta alta, si discute sul fallo, con infinite proteste che rimbombano nell’impianto, il gioco viene interrotto per almeno 5 minuti, un giocatore che rappresenta l’Italia, Insigne, con sportività mette il pallone sul dischetto, quando ancora si aspetta la conferma, atteggiamento davvero deprecabile, e poi si parla di professionisti che dovrebbero dare l’esempio.
Dopo qualche minuto l’arbitro indica il dischetto, viene espulso dalla panchina Dragowski, che protesta platealmente. Si porta dagli undici metri sempre colui che si era appropriato del pallone ed era certo del penalty, il numero 24 Insigne, Terracciano para ma sulla corta respinta ancora l’attaccante azzurro mette in rete.
I viola reagiscono trascinati da Ribery, provano qualche incursione, bella giocata del francese in area, poi assist per Bonaventura il cui sinistro viene parato da Meret. Al 64′ palo di Insigne su un tiro normale. Le prime sostituzioni tra i viola entrano Eysseric e Igor per Castrovilli e Biraghi.
Al 67′ arriva il raddoppio degli ospiti Osimhen per Insigne che appoggia per Zielinski che trova la deviazione di Venuti, sfortunata ancora una volta la squadra viola. Il francese cerca di portare avanti la squadra, Vlahovic non trova spazi ma lotta tra gli avversari.
Ancora un cambio tra i viola entra l’ex Callejon per Bonaventura, poi è la volta di Kouame al posto di Ribery, che esce dopo una botta subita. Nei quattro minuti di recupero una punizione battuta da Pulgar termina sul fondo.
Si chiude la gara con l’ennesima sconfitta, che lascia i viola al tredicesimo posto, con il rammarico di un rigore dubbio e una deviazione sfortunata. Di certo le diverse motivazioni delle due squadre hanno fatto la differenza anche se i viola hanno tenuto testa per un’ora ad un avversario di maggiore tasso tecnico, che si porta in terza posizione e resta nella scia delle quattro di Champions.
Buona la prestazione tra i pali del secondo portiere Terracciano, (che sarà titolare anche l’ultima a Crotone, data la certa squalifica di Dragowski), qualche disattenzione nel suo reparto, con Milenkovic e Venuti imprecisi, anche Pezzella non trova continuità nei 90 minuti e – ammonito – forse avrà terminato qui la sua avventura in maglia viola, Biraghi ancora insufficiente come nella maggior parte della stagione, nella mediana si conferma il buon momento di Pulgar e Bonaventura.
Castrovilli delude ancora, ci si aspetta ben altro dal fantasista numero 10. Ribery offre giocate pregevoli alzando il ritmo della gara, per Vlahovic una gara complicata per le poche occasioni avute, peccato per il goal splendido annullato. Il serbo lotta su ogni pallone con grinta e determinazione, dall’inizio dell’anno ha avuto una crescita completa, difende, attacca, copre, rincorre gli avversari, un campione da confermare e dal quale ripartire.
L’ultima al Franchi si chiude con un filo di tristezza, una stagione nel silenzio assordante, la mancanza di pubblico, di cori, di fumogeni, di applausi e anche di sonori fischi, che quest’anno in tante gare avrebbero forse svegliato chi spesso, nel torpore, ha portato amare delusioni, e tanta paura di precipitare nell’abisso della B.
Si archivia questo anno fallimentare, con numeri catastrofici, contornato da polemiche, malumori, errori e sconfitte che resteranno negli annali, una delle peggiori Fiorentine degli ultimi decenni. Dopo la trasferta di Crotone, sarà necessario un cambiamento radicale, resettare e programmare, per cercare di lottare per obiettivi di prestigio e finalmente creare un ciclo vincente. Un Rinascimento calcistico che porti la Fiorentina ad esser vanto e gloria per Firenze.
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