Il 20 novembre 1820 un enorme maschio di balena attaccò la baleniera Essex di Nantucket, Massachussets nelle acque del Sud Pacifico. La balena bianca colò a picco la baleniera, dal naufragio si salvano solo il comandante George Pollard, il secondo Owen Chase, e tre marinai, dopo una deriva di diversi mesi durante la quale dovettero ricorrere per sopravvivere al cannibalismo, e dopo un soggiorno di circa un anno nell’Isola di Henderson, 193 chilometri a nord est delle isole Pitcairn dove esattamente trent’anni prima aveva trovato l’ultimo approdo il Bounty, con i suoi ammutinati.
Dalla vicenda ha tratto spunto Ron Howard per il suo In the Heart of the Sea del 2015, dove mette in scena il racconto dell’epopea della balena bianca da parte di un ormai vecchio Owen Chase al giovane giornalista Herman Melville. Melville pubblicò nel 1851 il romanzo Moby Dick (The whale) in cui riadattò la storia immaginandola come un lungo duello tra la enorme balena bianca ed il folle capitano Achab comandante della baleniera Pequod, portato poi sullo schermo da un magistrale Gregory Peck nel 1956 per la regia di John Houston.
Il libro, dedicato da Melville all’amico Nathaniel Hawthorne, mantenne dunque l’anonimato sui veri protagonisti della vicenda e soprattutto sugli aspetti più orribili della loro tragedia.
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