Diario Viola Fiorentina

La Fiesole festeggia, la Viola si ferma

(Nella foto una parte della coreografia della Curva Fiesole)

Dopo la sosta per gli impegni delle Nazionali, riprende il campionato con la nona giornata. La Fiorentina nel posticipo del monday night affronta l’Empoli, nel derby toscano, cosiddetto per la relativa distanza delle due squadre.

Come annunciato con precedenti comunicati il tifo organizzato, nelle tre gare che saranno disputate in casa, rende onore ai 50 anni dalla nascita dei gruppi organizzati, il primo quello degli Ultras73, (anche se club come il Vieusseux e il Settebello nascono nel 1965), coloro che hanno fatto la storia della Curva Fiesole.

In questa prima serata si riproduce la curva degli anni ’70, quando era completamente sommersa da bandiere e stendardi viola e bianchi, una muraglia che rappresentava un solo cuore viola. Per l’occasione viene recuperato tutto il materiale originale conservato nei club, vecchie bandiere e striscioni originali cuciti a mano, che verranno posizionati nella balaustra della parte centrale della curva, e a bordo campo per una precisa ricostruzione.

All’ingresso delle squadre in campo, l’immagine perfetta di quel periodo, testimoniata da foto e dai ricordi dell’epoca che si tramandano da mezzo secolo, i cori di allora, tutti presenti i gruppi che costituivano il tifo viola, un appuntamento irrinunciabile, per ritrovarsi e ricordare anche i compagni di mille battaglie che mancano, un passaggio di testimone per le nuove generazioni.

Un grande momento di emozione, flashback di momenti vissuti, mentre l’inno della Fiorentina echeggia nel Franchi, con la distesa di bandiere viola e fumogeni rossi che si intersecano a formare un quadro d’autore.

La chiamata a raccolta ai tifosi, come ormai dall’inizio stagione, non delude le aspettative anche se in un giorno lavorativo e in notturna, sugli spalti presenti 29.105 spettatori.

La formazione di partenza non mostra sorprese, il modulo del 4-2-3-1, Terracciano tra i pali, Kayode, Milenkovic, Martinez Quarta, Parisi, Arthur, Duncan, Nico Gonzalez, Bonaventura (cap.) Brekalo, Nzola.

Gli ospiti già dalle prime fasi si notano per velocità creando difficoltà in contropiede, la Fiorentina propone azioni offensive prima con un tiro di Gonzalez, poi con uno potente di Duncan respinto dal portiere, infine una rovesciata di Quarta su sponda di Nzola, spettacolare ma inefficace.

Al 21esimo da contropiede cross dalla sinistra di Grassi con Caputo che realizza il goal del vantaggio, distratta e disattenta la difesa viola con Milenkovic e Parisi non impeccabili. La gara è interrotta da diversi interventi, i giocatori viola fermati a ripetizione, con momenti di nervosismo, l’arbitro non interviene. Nei tre minuti di recupero ancora Caputo manda il pallone in rete, goal annullato per un fallo di mano dell’attaccante azzurro.

La ripresa inizia con un cambio Brekalo lascia il posto a Sottil. Inizia un possesso palla prolungato dei viola, ma gli avversari chiudono gli spazi, ripartono con velocità in contropiede. I gigliati in pressing con Sottil che si accentra ma il suo tiro respinto dal portiere Berisha, ci prova in un paio di azioni anche Bonaventura senza esito positivo.

Al 73esimo doppia sostituzione, Mandragora e Beltran al posto di Duncan e Nzola. All’80esimo arriva il raddoppio degli ospiti, Cambiaghi per Fazzini che mette in mezzo all’area con Gyasi appena entrato, pronto a concludere in rete.

L’ultimo cambio tra i gigliati Kouame al posto di Arthur. Il forcing dei viola totale, ma non si trova il tocco finale, nei 6 minuti di recupero Gonzalez di testa trova la respinta del portiere, ma dalla parte opposta si rischia la terza rete con Destro che manda fuori.

Il triplice fischio chiude la gara, una sconfitta inaspettata, con alcuni protagonisti sottotono, soliti errori con una difesa distratta e un attacco ancora non decisivo, una battuta d’arresto che lascia rammarico, per il turno favorevole con un avversario con il peggior attacco d’Europa, per aver interrotto la scia di risultati utili consecutivi (7 compresi la Conference), per non aver raggiunto il terzo posto, e per non aver centrato il record della migliore partenza di sempre nell’era dei tre punti.

Nessun dramma o polemica, il percorso dei gigliati resta ottimo, un quarto posto insieme al Napoli, non era preventivabile ad inizio stagione. Una serata negativa, un passo falso, un incidente di percorso come ha affermato mister Italiano nel post gara può capitare, un calo di concentrazione e un approccio alla gara sbagliato, ma soprattutto la solita difficoltà realizzativa per occasione create, il limite della squadra da migliorare per competere e restare nella parte alta della classifica.

Sulla prestazione del gruppo abbiamo già detto, gli errori individuali hanno portato alla sconfitta, il reparto difensivo insufficiente, in ritardo e in affanno nel contenere le ripartenze avversarie, Terracciano incolpevole sulle reti, a centrocampo Duncan il più attivo prova anche nel tiro, Bonaventura offre un paio di spunti ma trova pochi spazi, Arthur prova a manovrare portando in avanti la squadra con pochi risultati.

Dagli esterni manca il tocco vincente, molti palloni sprecati da Brekalo e Sottil anche se più attivo, Gonzalez il più pericoloso, meno determinante di altre gare, dagli attaccanti le dolenti note, Nzola in area quasi assente, ma a disposizione dei compagni con sponde e passaggi, l’argentino Beltran, con la gara già indirizzata, chiuso dalla difesa e dal pressing degli avversari.

Una sconfitta da archiviare in fretta, proiettati alla successiva gara di Conference League del prossimo giovedì, da preparare e affrontare con la massima attenzione, con un solo risultato da ottenere, la vittoria con i serbi del Cukaricki, per rimettere a posto la classifica europea, per ritrovare morale e convinzione dei propri mezzi, per riprendere il percorso da grande squadra nei prossimi impegni di campionato.

Autore

Patrizia Iannicelli

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