Avevano provato anche a tornare alle origini, per salvare il gruppo e continuarne la storia ormai ammantata di leggenda. Get back, torniamo indietro. Niente da fare. L’album che sarebbe uscito l’8 maggio di quel 1970, Let it be, sapevano tutti che sarebbe stato il loro ultimo. Let it be, lascia stare, che le cose vadano come devono andare, alla fine ci sarà comunque una risposta.
Paul McCartney aveva annunciato la fine dei Beatles nei primi giorni di quell’anno, quando già John Lennon se n’era andato per conto proprio, a braccetto con la nuova moglie/partner artistica Yoko Ono.
Mentre Let it be – registrato tra mille difficoltà, i dispetti di Lennon e le acrobazie del produttore Phil Spector per farne comunque un prodotto all’altezza della fama del gruppo – usciva nei negozi discografici, i quattro ex ragazzi di Liverpool erano già diventati single. E incidevano ciascuno per conto proprio, pensando di rimanere grandi come solisti quanto lo erano stati come membri della band più famosa di tutti i tempi.
Non fu così, l’abbiamo saputo tutti – loro stessi – con il senno di poi. E con quel senno di poi la loro ultima canzone, che precedette lo scioglimento ufficiale, legale del gruppo, avvenuto il 31 dicembre del 1970, appare ancora più triste e malinconica. Quante storie e quante leggende delle nostre vite abbiamo visto svanire lungo una strada lunga e ventosa….. riascoltando una musica come questa…..
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