Diario Viola Fiorentina

La Fiorentina all’esordio europeo

In questa estate torrida, con il campionato già iniziato, con il mercato acquisti cessioni in pieno svolgimento, la squadra gigliata, per il terzo anno consecutivo affronta i preliminari di Conference League.

A differenza dei precedenti anni, il format della competizione europea cambia, non più gironi ma un campionato con  tutte le 36 squadre, ognuna affronterà sei gare con squadre diverse, tre in casa e tre in trasferta.

Le prime otto passano direttamente agli ottavi, dal 9° al 24° posto si prosegue con gli spareggia ad eliminazione diretta, le vincenti accederanno agli ottavi, infine si procede con la fase ad eliminazione diretta.

L’avversario della squadra viola, sulla carta risulta meno ostico delle due precedenti edizioni (gli inglesi del Twente ed il Rapid Vienna dello scorso anno), l’urna del sorteggio ha decretato gli ungheresi del Puskas Akademia, con la prima gara d’andata tra le mura di casa.

Dopo l’amara sconfitta ad Atene, 85 giorni fa, la seconda finale consecutiva persa, la Fiorentina intraprende un nuovo cammino europeo.

La squadra ancora in fase di costruzione (il mercato estivo chiude il 30 agosto, ndr), si presenta con tanti protagonisti diversi, dal mister Raffaele Palladino, ai nuovi arrivi, il portiere David De Gea, il difensore Marin Pongracic, i centrocampisti Andrea Colpani e Amir Richardson, gli attaccante Moise Kean, Albert Gudmundsson, ai rientri dai prestiti di Alessandro Bianco, Josip Brekalo e Sofyan Amrabat.

Il tifo organizzato posizionato in Curva Ferrovia

L’esordio europeo rappresenta anche la prima gara nel Franchi, in pieno restyling, con la capienza spettatori ridotta per i lavori in corso, il trasferimento dello zoccolo duro del tifo dalla Curva Fiesole nella Curva Ferrovia, buona parte della Maratona e Tribuna Laterale dimezzate. Sugli spalti presenti 12.091 tifosi.

La Curva Fiesole demolita per il restauro dello stadio Franchi

La formazione parte con il modulo del 3-4-2-1, prima in maglia  viola del portiere ex Manchester David De Gea, in difesa Quarta (cap.), Pongracic, Ranieri, Kayode a destra, Bianco e Mandragora nel mezzo, Parisi a sinistra, in avanti Colpani ,Sottil, Beltran.

Le due squadre a centro campo

Partenza shock per la squadra viola, che dopo un tiro iniziale di Colpani parata dal portiere magiaro Pecsi, all’ottavo minuto, per un’ incomprensione tra Bianco e Kayode, con il terzino costretto al fallo in area su Nagy, subisce il conseguente rigore, ineccepibile, concesso dall’arbitro di turno, il francese Willy Delajod.

Sul dischetto lo stesso capitano Nagy che aveva procurato il penalty, che batte De Gea, anche se il portiere intuisce la traiettoria.

Al 12esimo contropiede degli ospiti con palla persa da Kayode, Soisalo dalla destra con un diagonale porta al raddoppio dei magiari.

Un incubo per i viola inermi e incapaci di reazione, ancora gli ungheresi pericolosi che dopo un’uscita dall’area di rigore del portiere, con un pallonetto di Soisalo, alto sulla traversa.

Il primo tiro verso la porta è di Beltran, ma i ragazzi di Palladino in difficoltà a centrocampo e in difesa, poca grinta e idee.

Al 41esimo dalla distanza traversa di Bianco, occasione sfortunata per i viola. Nei 2 minuti di recupero si apre la gara con il goal di Sottil su assist di Parisi, dalla sinistra un gran tiro a giro del numero 7. Si va all’intervallo, sull’1 a 2 per gli ospiti.

Nella ripresa girandola di cambi per entrambi gli allenatori, mister Palladino lascia negli spogliatoi Beltran e Kayode, serata no per il terzino,  per Kean e Dodo.

Le sostituzioni portano altra linfa, la squadra comincia a creare azioni da rete, chiude gli avversari nella propria metà campo.

Al 55esimo altro cambio Colpani lascia il posto ad Ikonè. Il neo entrato francese ha l’occasione di pareggiare i conti ma il pallone esce sul fondo.

Al 65esimo quarto cambio Amrabat al posto di Bianco. Al 56esimo arriva il pari, da corner battuto da Mandragora, Quarta  con un colpo di testa mette il pallone in rete.

Il Franchi finalmente può esultare, dopo il doppio svantaggio iniziale. La squadra gigliata spinge ancora per ottenere la massima posta, si gioca ad una sola porta.

Il meritato vantaggio arriva con un diagonale dalla destra di Kean che manda in delirio il pubblico presente.

L’ultimo cambio esce Sottil per Kouame. All’80esimo intervento provvidenziale di De Gea, il primo della gara, che salva porta e risultato su tiro di Plsek.

Mentre si attende il fischio finale, all’89esimo arriva il goal beffa degli ungheresi, da corner Golla  di testa davanti la porta manda il pallone in rete, Quarta fuori dal campo per crampi, ma diversi giocatori in area non riescono ad ostacolare il giocatore del Puskas.

Nei 4 minuti di recupero, un corner per i viola ma il triplice fischio chiude la gara, con la qualificazione che si decide tra una settimana, in trasferta nella città di Budapest.

Una Fiorentina incompleta nei diversi reparti, come ha rimarcato il mister nel post gara, senza grinta e foga agonistica nella prima frazione,  ma con cambi appropriati recupera e passa addirittura in vantaggio, il pari nel finale le solite disattenzioni ed errori da evitare.

Sulla prestazione della squadra e dei singoli, troppo presto dare giudizi, il caldo asfissiante, il cambio modulo, giocatori sottotono, ampio turn over, nuovi arrivi inseriti negli ultimi giorni, rinforzi necessari, diventano giustificazioni di una gara a due fasi.

Diverse insufficienze per la difesa, Quarta con la rete del pari cancella qualche errore, il migliore del reparto, a centrocampo incertezze e poca concretezza, manca l’amalgama con il gruppo e la fase di costruzione del gioco.

In avanti le note liete con la rete di Sottil, che offre anche ottimi assist, e la prima rete in maglia viola di Kean  (che torna alla rete dopo un anno e 143 giorni in gare ufficiali, ndr), l’attaccante entra subito in partita, pericoloso in fase offensiva, il match winner della gara, un buon inizio per il classe 2000, per il proseguo della stagione.

Si archivia la prima gara europea per qualche ora, proiettati nel campionato con la seconda giornata, dopo il pari con la neo promossa Parma al Tardini, arriva la seconda squadra proveniente dalla serie cadetta, il Venezia, tra le mura del Franchi.

In attesa di una rosa da completare, moduli e schemi da assimilare, un gruppo da assemblare, diverse sono le prospettive ed aspettative, per creare una squadra competitiva per aprire un nuovo ciclo.

Autore

Patrizia Iannicelli

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