Fiorentina

La Fiorentina è campione d’Italia

Immagini sbiadite, in bianco e nero. Ricordi ingialliti dal tempo, la voce gracchiante delle vecchie radioline a transistor, Tutto il calcio minuto per minuto, l’annuncio che interrompe il decorso della trasmissione e si stampa indelebile nella memoria di un bambino: Qui Torino, la Fiorentina è campione d’Italia.

Sono passati 48 anni, una vita. Firenze torna a gridare, a gioire di nuovo. Quel bambino è cresciuto insieme a tutti gli altri, arrivando quasi alle soglie della vecchiaia. I vecchi di allora, che quel giorno lontano tenevano in una mano la radiolina e nell’altra i propri figli, non ci sono più. L’attesa è stata troppo lunga, e anche questo pensiero chiude la gola per la commozione.

Mancava un punto. La lunga attesa è finita. Le ragazze della Fiorentina Women’s ormai avevano solo un avversario plausibile: se stesse. Nel tennis si chiama braccino, il venir meno del tono muscolare determinato improvvisamente dalla paura di vincere, magari proprio sul matchball. Niente di tutto questo. Le viola girls erano consapevoli del proprio valore e soprattutto del valore del momento. Per se stesse e per la città e la società che due anni fa le hanno scelte per aprire – da pioniere – una nuova fase storica del calcio italiano: quella in cui tra maschi e femmine non ci sarà più differenza.

La Fiorentina è la prima società di vertice della serie A a credere nel calcio femminile e ad investirci sopra con decisione, e a due anni soltanto dalla fondazione delle Women’s, il versante rosa della società viola, viene ripagata con il premio più ambito, quello che per i maschi è diventato ormai da tempo un sogno proibito: lo scudetto.

Tra le giocatrici viola ed il coronamento del proprio di sogni c’era rimasta solo l’Unione Sportiva Tavagnacco, provincia di Udine. Avversario di valore, sesto nella classifica della serie A femminile. Poi c’era quel punto mancante, per tenere a distanza ormai incolmabile il Brescia campione uscente d’Italia, che ha corso a mille in questo campionato tenuto dietro soltanto dalla Fiorentina che ha vinto entrambi i confronti diretti.

Per l’apoteosi, era stata scelta opportunamente la cornice del Franchi, gremita da un pubblico affamato di vittorie. In tribuna, Andrea Della Valle in attesa del primo trofeo importante vinto dalla sua famiglia da quando ha assunto la proprietà del titolo sportivo calcistico di Firenze, e Sandro Mencucci, il Presidente, che ha dirottato passione e competenza dal settore maschile a quello femminile due anni fa, accettando la presidenza dell’ultima neonata del gruppo viola e credendoci fin da subito.

Oggi hanno scritto finalmente il loro nome nella storia sportiva di Firenze, riscattando le delusioni arrivate dal torneo maschile e colmando una lacuna epocale. Con loro, appuntamento con storia e gloria anche per Sauro Fattori, che da ex promessa viola come calciatore è diventato allenatore viola vincente: il condottiero di cui questa squadra di campionesse aveva bisogno, ogni maledetto sabato.

Due gol nella ripresa, due assist di Guagni per Caccamo e Bonetti, la capocannoniera. Poi la festa finale, con il lungo striscione preparato prima della gara a dispetto di scaramanzie che non avevano più senso e portato a giro sul prato verde dalle ragazze viola in trionfo.

Ohrstrom, Guagni, Tortelli, Linari, Bartoli, Adami, Carissimi, Orlandi, Mauro, Caccamo, Bonetti. In panchina: Durante, Ferrandi, Fusini, Binazzi, Vigilucci, Salvadori Rinaldi, Zazzera. Senza dimenticare la grandissima e sfortunatissima Alice Parisi.

Qui Stadio Franchi. La Fiorentina è campionessa d’Italia.

Autore

Simone Borri

Simone Borri è nato a Firenze, è laureato in scienze politiche, indirizzo storico. Tra le sue passioni la Fiorentina, di cui è tifoso da sempre, la storia, la politica, la letteratura, il cinema.

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