Dopo la brillante vittoria contro il Cagliari tra le mura di casa, i viola nella decima giornata, nel turno infrasettimanale del mercoledì, sono di scena all’Olimpico contro la Lazio, di mister Sarri, toscano e tifoso viola, reduci da una pesante sconfitta a Verona.
Poche ore prima del match tegola per mister Italiano costretto a rinunciare a Nico Gonzalez, fermato per positività al Covid. La formazione con il modulo del 4-3-3, ancora inedita rispetto alla precedente gara. Gli undici di partenza, in maglia rossa sono: Terracciano tra i pali, Venuti, Quarta, Milenkovic, Biraghi (cap.), Castrovilli, Torreira, Duncan, Sottil, Vlahovic, Callejon.
Fase iniziale di studio, nessuna delle due squadre vuole commettere errori, molta tattica in campo. La Fiorentina nei primi venti minuti si riversa nella metà campo degli avversari, molto possesso palla, anche se il ritmo resta piuttosto basso. Alla mezz’ora si porta in avanti la Lazio, prima con Milinkovic-Savic, poi con Immobile. Al 42esimo la prima parata di Terracciano su Lazzari, il portiere viola manda in corner. Si va all’intervallo a reti inviolate.
Nella ripresa i biancocelesti subito pericolosi con una punizione, la difesa viola chiude gli spazi. I gigliati si mettono in evidenza con un’ azione che parte da Vlahovic per Castrovilli, il pallone arriva a Torreira che dal limite dell’area non trova la porta. Al 52esimo arriva il vantaggio dei padroni di casa, contropiede laziale con 4 giocatori contro 4, dalla destra Milinkovic-Savic apre verso Pedro, che arriva dalla parte opposta, lo spagnolo entra in area e con un gran tiro manda il pallone sotto l’incrocio dei pali.
La prima sostituzione per mister Italiano al 57esimo, esce Castrovilli per Bonaventura. I viola provano una reazione ma non riescono a centrare la porta, dalla parte opposta la Lazio con Immobile sfiora il raddoppio, il cross dell’attaccante non trova nessuno in area, Sottil allontana il pallone. Al 71esimo un doppio cambio fuori Callejon e Venuti, per Saponara e Odriozola.
I viola provano in avanti con qualche incursione, ma non trovano spazi, e mancano nel passaggio finale. All’83esimo doppia sostituzione lasciano il terreno di gioco Duncan e Biraghi per Benassi e Terzic. Nella fase finale tutta la squadra viola riversata in avanti, anche il portiere Terracciano sale per dare supporto ai compagni, ma dopo il recupero di 4 minuti, termina la gara.
Quinta sconfitta per la Fiorentina, che ancora una volta evidenzia la poca incisività in attacco, anche se la gara a tratti giocata meglio dagli ospiti per possesso palla e pressing, è stata decisa da un singolo tiro degli avversari. Sulla prova della squadra, la difesa ha mostrato qualche incertezza con Venuti e Biraghi, il primo con la marcatura su Pedro, il secondo saltato dagli avversari, dalla sua posizione i maggiori pericoli, buona la prestazione di Quarta e Milenkovic, il serbo con la marcatura su Immobile ha la meglio sull’attaccante, dei viola uno dei migliori in campo.
Nella mediana poco incisivi Castrovilli (reduce da un infortunio, ndr), sufficiente la prova di Torreira, Duncan il più reattivo del centrocampo, recupera e imposta in un paio di azioni, da condannare i cori offensivi e razzisti prima della gara, aspettiamo che la società biancoceleste si dissoci dall’ennesimo episodio che siamo costretti ad annotare in ogni gara di calcio. Sullo scorcio di gara di Saponara, dopo la splendida prestazione di domenica non ha dato la solita impronta, chiuso dagli avversari.
Dal reparto offensivo arrivano le dolenti note, come spesso accaduto nelle passate stagioni, Sottil anche quando ha cambiato posizione a destra con l’ingresso di Saponara, non ha velocizzato le azioni, quasi assente e poco concreto sotto porta, Callejon l’ombra del giocatore ammirato a Napoli, offre pochi spunti per i compagni. Sull’attaccante Vlahovic ancora una prova di carattere, lotta con il suo difensore Acerbi, cercando di trovare qualche spazio, non riceve molti palloni da sfruttare, e se manca Vlahovic, possiamo annotare zero tiri in porta.
La Fiorentina spreca l’ennesima occasione per diventare grande, mette in evidenza i limiti di una squadra non completa nella sua rosa, poche alternative in attacco, con la mancanza di due esterni chiesti dal mister ad inizio stagione. Un altro esame rinviato con una big, (dopo le sconfitte con Inter e Napoli), dove è mancata la reazione, ma soprattutto la cattiveria agonistica nel portare a casa almeno un punto, il risultato più giusto. Dopo il motto sottolineato nella presentazione di mister Italiano “difendere bene e attaccare benissimo”, che abbiamo apprezzato e condiviso, forse in alcune gare fuori casa, sarebbe opportuno essere concreti per arrivare al minimo risultato del pari, (che resta a zero nella casella) senza scardinare la mentalità di gioco.
Alla fine dei giochi quello che conta è la classifica, con qualche punto in più, persi in questo primo percorso, avrebbe reso il nuovo ciclo straordinario, ma i se e i ma possono solo far riflettere e migliorare per il futuro. La prossima gara si giocherà al Franchi, l’avversario inferiore tecnicamente, sarà lo Spezia, ex squadra di mister Italiano, un test che dovrà portare ad un solo risultato, per confermare gioco e risultati, per affrontare alla pari la nemica di sempre Juventus nel prossimo turno, con concentrazione e convinzione dei propri mezzi.
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