Diario Viola

La lunga storia del calcio femminile

(Nella foto il poster della prima gara ufficiale)

A poco meno di un mese dai Mondiali della categoria, la nona edizione ufficiale, che si terrà dal 20 luglio al 20 agosto, in Australia e Nuova Zelanda, ripercorriamo le date salienti dalle origini, i primi calci delle donne ad un pallone, all’evento più importante.

Le cronache del tempo, parlano di una pioniera della disciplina, leader e creatrice, il suo nome è Nettie Honeyball (letteralmentee palla di miele), uno pseudonimo, la sua identità resta incerta, giovane cassiera di una drogheria che si appassiona al football ascoltando i numerosi discorsi che i clienti del suo negozio fanno dopo ogni giornata di campionato.

Ricordiamo che la passione per lo sport era il passatempo dei ricchi, ma divenne popolare grazie alla FA Cup del 1883, vinta dagli operai del Blackburn Olympic, con la nascita del primo campionato al mondo di calcio, quello inglese.

Tornando alla nostra eroina, Nettie pubblica annunci sui giornali, per trovare ragazze che vogliono far parte di una squadra femminile di calcio. Ai suoi annunci in breve tempo aderiscono in 30, giovani donne entusiaste, che faranno parte dal 1894 del British Ladies’ Football Club (BLFC), il primo club femminile di calcio. In un’intervista al Daily Sketch, nel febbraio del 1985, la Honeyball spiega la ragione della sua iniziativa nel fondare il club, un modo di dimostrare al mondo che «le donne non sono creature ornamentali e inutili che gli uomini hanno immaginato», essere protagoniste e non solo spettatrici.

La squadra, a cui in un primo momento non permisero di allenarsi all’Oval, sotto la guida di John William Julian (calciatore del Tottenham) inizia ad allenarsi al Nightngale Lane. La data della prima gara ufficiale è datata 23 marzo 1895, al Crouch End Athletic Ground di Londra. L’evento fu molto pubblicizzato con manifesti sparsi in tutta la città, il pubblico numeroso con la presenza di diecimila spettatori. Le giocatrici del BLFC si divisero in due squadre, il North con la divisa rossa, e il South con una chiara e blu, i nomi sono riferiti al nord e al sud di Londra. Le due squadre scese in campo, presentarono la prima novità, indossare camicette e pantaloni larghi legati in fondo, divise rivoluzionarie per l’epoca, rispetto agli abiti lunghi usati nello sport femminile.

Il Lloyd Weekly Newspaper del 31 marzo del 1895 riporta le formazioni ufficiali. Per il North: Mrs Graham, Misses Nettie Honeyball, L. Lynn, P. Smith, E. Edwards, D. Allen, Routh Coupland, Williams, R. Thiere, B.Fenn. N.Gilbert. Le undici del South: Misses L. Clarence Annie Hicks, Ellis, Obree, Clarke, E.Roberts, Lewis, Alice Hicks, A.f.Lewis, E. Potter, Ellis. Il North vince per 7 a 1.

Le reazioni della stampa furono controverse, la maggior parte dei giornali bocciarono il calcio giocato dalle donne, altri con pareri più favorevoli, ma contrari alla disciplina. Il 6 aprile ci fu una seconda partita, con le solite squadre (North-South, 8 a 3), ma ce ne furono tante altre, sui giornali dell’epoca si parla di 166, giocate tra il 1895 e il 1897, e tra il 1902 e 1903. Dopo diversi tour in giro per l’Inghilterra, un modo per pubblicizzare e dare la possibilità ad altre ragazze di poter partecipare, con la presenza di tantissimi tifosi e il ricavato in beneficenza, la società maschilista di allora mise fine al sogno delle coraggiose calciatrici.

Nettie Honeyball

Per tornare ad assistere a partite di calcio femminile si dovrà attendere tantissimi anni, ma intanto Nettie e le sue compagne, hanno dato inizio al calcio femminile, hanno scritto una pagina di storia, hanno indicato la strada da percorrere con forza e tenacia contro pregiudizi e ideologie patriarcali, purtroppo ancora oggi ben radicati. Le eroine di un passato che hanno saputo conquistare, con sacrificio e passione, uno sport da sempre considerato maschile, ma soprattutto hanno lottato per il diritto sacrosanto di poter calciare un pallone in un rettangolo verde, al pari degli uomini.

Per arrivare ai nostri giorni, dalla prima gara è passato quasi un secolo e mezzo, con tante vicissitudini e ancora costrizioni, una sorta di parità assoluta molto lontana, anche se arrivati a qualche conquista importante. Nella passata stagione, in Italia finalmente il riconoscimento a professioniste, un ulteriore passo in una strada ancora impervia, per far crescere un movimento in costante, anche se lenta evoluzione.

(continua)

 

 

 

Autore

Patrizia Iannicelli

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