Fiorentina

La partita dell’anno

La coreografia della Curva Fiesole in memoria di Riccardo Magherini

Dopo l’ennesimo deludente pareggio nel derby dell’Appennino, la Fiorentina si appresta a disputare la gara contro la capolista, la nemica di sempre Juventus. Nella settimana precedente non si parla d’altro, in città si respira un’aria particolare. La tifoseria come sempre mobilitata da settimane al fianco della squadra, il dodicesimo uomo in campo, per dare un’ ulteriore spinta in un ‘impresa sulla carta proibitiva.

Diverse ore prime del match, l’orario del preserale delle 18.00 agevola tanti tifosi arrivati da tutta la penisola e oltre, intorno allo stadio una moltitudine di sciarpe, maglie, striscioni e bandiere. Attesa, speranza, entusiasmo, tensione palpabile in ogni angolo, in ogni singolo, poi cori e applausi quando il pullman dei ragazzi arriva sotto la Curva Fiesole, un’ora prima della sfida.

L’interno del Franchi, con tutti i settori quasi al completo già nelle fasi del riscaldamento delle due squadre, è uno spettacolo. L’imponente torre sulla Maratona illuminata di viola, e tutto l’impianto con i colori di Firenze e dei quattro quartieri, sottolinea l’importanza di una serata particolare. Gli spettatori totali sono 40.872, record stagionale per il Franchi.

Prima del fischio d’inizio il capitano della Juve Chiellini depone un mazzo di fiori sotto la Curva Fiesole in ricordo di Davide Astori. Dopo l’ingresso del Calcio Storico, le note dell’inno viola accompagnano le squadre in campo, l’annunciata coreografia della Fiesole dedicata alla memoria di Riccardo Magherini. Questa la formazione con il consueto modulo del 4-3-3, Lafont tra i pali, Milenkovic, Pezzella (cap.), Vitor Hugo, Biraghi, Benassi, Veretout, Fernandes, Chiesa, Simeone, Gerson.

In avvio la Fiorentina si porta in avanti, ci provano Benassi, Chiesa, Milenkovic. Diversi duelli fisici portano ad interrompere la gara, si lotta su ogni pallone. Al tredicesimo dal settore ospiti parte il coro per Astori, il Franchi applaude. La Juve chiede un rigore per un intervento di Biraghi, la Var esclude il penalty. Ancora una richiesta degli ospiti per un altro presunto rigore, per l’arbitro il fallo di Pezzella non è sanzionato.

La Torre di Maratona illuminata di viola

La Torre di Maratona illuminata di viola

Intanto i bianconeri sono a pressare i viola nella loro area, al trentunesimo il vantaggio degli ospiti con un rasoterra di Bentancur. La Fiorentina sembra accusare il colpo e mostra evidente difficoltà, ma potrebbe pareggiare i conti con un tiro di Simeone che viene parato dal portiere. La Juve con due nitide occasioni potrebbe raddoppiare. Dopo un minuto di recupero si va all’intervallo.

Nella seconda frazione di gioco ancora un buon inizio della squadra viola, ma flebili le conclusioni verso la porta avversaria sventate dalla difesa. Il primo cambio dei gigliati l’ingresso di Pjaca per Benassi, con Chiesa spostato sulla destra e Gerson a centrocampo. Doppia occasione prima con Chiesa poi con Veretout che il portiere blocca. Dalla parte opposta un minuto dopo arriva il raddoppio della Juve, dopo una serie di rimpalli con la difesa viola impacciata, il pallone entra in porta, l’ultimo tocco di Chiellini. L’arbitro Orsato attende il responso della Var per la convalida, il goal è assegnato.

Dieci minuti ancora un episodio dubbio in area, pallone che in area colpisce prima il ginocchio e poi termina sul braccio, per l’arbitro è rigore, la Var conferma. Si porta sul dischetto Ronaldo che porta a tre le reti della Juve. Nei viola entra Thereau al posto di Gerson. Dopo il terzo goal con nessuna possibilità di recupero per i padroni di casa, cala il ritmo della gara, e dalla curva partono i primi cori anti Della Valle e società, nessun fischio dagli altri settori.

Cristiano Ronaldo nella difesa viola

Cristiano Ronaldo nella difesa viola

Dopo due minuti di recupero termina la gara. La corazzata Juventus si dimostra troppo forte per la Fiorentina, il divario tecnico e agonistico abissale, ma la squadra di casa mostra i soliti limiti ormai evidenziati da settimane. La crisi dei viola è totale, 5 punti in 7 partite sono una media da retrocessione, l’astinenza degli attaccanti continua, creare 12 occasioni e sprecare un vero problema, anche la difesa, l’unico reparto mai in discussione, che non aveva mai subito tre goal ed era la migliore tra le mura di casa è incappata in una serata negativa, chi subentra dalla panchina non porta a nessun miglioramento.

Una squadra scontata e prevedibile che nella partita dell’anno è mancata anche di carattere e di cinismo nei pochi momenti di difficoltà concessi dall’avversario, quasi rassegnata a subire la superiorità. Nei commenti del post gara da più parti viene rimarcata la scritta becera di qualche singolo stupido che offende il ricordo dell’Heysel e Scirea, prontamente rimossa, forse sarebbe opportuno evitare dare risalto a chi non rappresenta una città e una tifoseria, e forse gli addetti ai lavori, su tutti mister Allegri fare lezione di educazione.

Termina con delusione e totale amarezza una lunga giornata, non solo per una sconfitta preventivabile con la rivale di sempre difficile da smaltire, quanto per una stagione che rischia di diventare piatta e mediocre. Se gli obiettivi restano quelli di inizio campionato, come affermato da mister Pioli, sono necessarie immediate soluzioni già dalla prossima gara contro il Sassuolo, un altro passo falso sarebbe inconcepibile.

Autore

Patrizia Iannicelli

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