Accadde Oggi

La prima autostrada

Il 26 marzo 1923 cominciarono i lavori di quella che sarebbe diventata l’Autostrada dei Laghi, la attuale A8 Milano-Laghi, la prima autostrada a pedaggio del mondo. Inaugurata un anno e mezzo dopo, il 21 settembre 1924 a Lainate presso Milano, il primo tratto di quella rete che oggi si compone di tre autostrade ufficialmente classificate come A8, A9 (Lainate – Como – Chiasso) e A26 (diramazione Gallarate – Sesto Calende), e gestite da Autostrade per l’Italia ininterrottamente dal 1962 a tutt’oggi.

L’idea di una strada concepita come via per sole automobili, cioè riservata al traffico motorizzato e veloce (niente carri, carrozze, biciclette o pedoni) e con il pagamento di un pedaggio per coprire le spese di costruzione e di gestione, fu concepita e tradotta in realtà dall’Ing. Piero Puricelli, conte di Lomnago. Un’idea davvero avveniristica, considerato che le auto in circolazione a quell’epoca erano poche. Nel 1923, al momento dell’avvio dei lavori, circolavano complessivamente sulle strade italiane 84.687 autoveicoli, di cui cinquantasettemila cosiddette automobili, venticinquemila autocarri e 2.685 autobus di linea.

Nel 1921 Piero Puricelli, imprenditore di costruzioni stradali e industriali, aveva fondato la Società Anonima Autostrade e ottenuto le autorizzazioni per fare dichiarare di pubblica utilità alcuni suoi progetti, che iniziò a realizzare concretamente. Nonostante i ritardi burocratici e legali (furono necessari più di tremila espropri) Puricelli realizzò la prima autostrada moderna del mondo in appena 15 mesi.

Il 21 settembre del 1924 venne dunque inaugurato a Lainate il primo tratto della futura autostrada dei Laghi. Il nastro fu tagliato da una Lancia Trikappa appartenente a casa Savoia con a bordo il re in persona Vittorio Emanuele III, accompagnato dallo stesso Puricelli e seguito dal lungo corteo di automobilisti invitati. Tra essi, il cronista del quotidiano La tribuna di Roma scrisse: «Viaggio attraentissimo su un cemento liscio come un parquet, senza callaie insidiose o ciclisti o simili da mandare all’altro mondo…»

Autore

Simone Borri

Simone Borri è nato a Firenze, è laureato in scienze politiche, indirizzo storico. Tra le sue passioni la Fiorentina, di cui è tifoso da sempre, la storia, la politica, la letteratura, il cinema.

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