Diario Viola Fiorentina

La Prima (vera) al Viola Park

(Nella foto, lo stadio Curva Fiesole)

Giornate concitate e di grande fervore in casa viola, non solo per le gare ravvicinate, tra prima squadra, giovanile e femminile, ma soprattutto per l’apertura ufficiale del maestoso centro sportivo, che finalmente dopo mesi di attesa ottiene l’agibilità per l’ingresso del proprio pubblico.

Il primo passo, che si concluderà con l’inaugurazione ufficiale fissata l’undici ottobre, avviene con il taglio del nastro per la presentazione del nome dell’impianto, il 29 settembre, da parte del proprietario e presidente Commisso, insieme alla moglie Catherine, al direttore Barone con consorte, al sindaco di Bagno a Ripoli Casini, all’architetto Casamonti all’imprenditore Nigro.

Ufficializzato il nome che si chiamerà Rocco B. Commisso Viola Park, il nome del patron che ha voluto e costruito a proprie spese la splendida struttura, con un investimento di grandi proporzioni. Un progetto realizzato a tempi di record, circa due anni e mezzo dalla posa del primo albero, il 5 febbraio 2001.

Abbiamo raccontato nei dettagli in un precedente articolo di questo impianto all’avanguardia, un gioiello di tecnologia tra i più grandi e belli d’Europa, con padiglioni che ospitano le diverse categorie, un laghetto artificiale, zona mensa, palestra, piscina, cappella, e villa con sale di rappresentanza, ma soprattutto due meravigliosi stadi dove giocheranno le giovanili e la squadra femminile. Il più grande dedicato alla tifoseria con il nome Curva Fiesole, con la capienza di 3000 posti, il secondo di 1500 in ricordo di Davide Astori.

Proprio nello stadio Curva Fiesole avviene la prima storica gara, l’esordio è della Fiorentina Primavera di mister Daniele Galloppa (tecnico delle giovanili dal 2020, subentrato a mister Aquilani ndr) nel big match contro i pari età del Milan.

Una giornata di festa l’apertura dei cancelli, il popolo viola risponde con entusiasmo, sulle tribune presenti 1186 spettatori, la cornice sul campo di calcio di impatto naturalistico (come per l’intero impianto), con tanto verde immerso tra le colline e la cupola del Brunelleschi che spunta in lontananza.

Nelle tribune presenti anche un buon numero di supporter che rappresenta il cuore della tifoseria, mister Italiano, gli argentini e giocatori della prima squadra, i direttori sportivi delle varie categorie, il responsabile della comunicazione con gli addetti stampa, tutta la dirigenza con il presidente Commisso e consorte, sempre presenti anche nei campetti di periferia. Dopo l’ingresso in campo delle due squadre, il calcio d’inizio è battuto dal presidente Rocco Commisso, che da questo momento scrive una pagina indelebile per la storia della Fiorentina.

Anche la formazione in campo è completamente rinnovata, (a parte il portiere Martinelli, spesso aggregato in prima squadra, Biagetti promosso a capitano, Vitolo e Vigiani) i ragazzi della precedente stagione (classe 2003) mandati in prestito o aggregati alla prima squadra, con nuovi innesti provenienti dalle categorie inferiori, molti dal territorio toscano.

Una squadra rivoluzionata ancora alla ricerca di compattezza, amalgama e concretezza. Un solo pareggio in 4 gare, un bilancio deficitario, anche se tre sconfitte arrivate fuori casa, ma con evidenti problemi di realizzazione nell’ultimo passaggio, spesso in calo di concentrazione.

L’avversario della quinta giornata di livello, il Milan di mister Ignazio Abate, che arriva da capolista con 4 vittorie, la Fiorentina ancora alla ricerca del primo successo.

L’avvio viola buono per ritmo e intensità, i due attaccanti Braschi e Caprini imprecisi nel tiro finale. La manovra del gioco ha spunti di buone giocate, controllo dei contropiedi degli avversari, in difesa attenti nel chiudere gli spazi. Ma al primo affondo dei rossoneri, al 43esimo arriva il goal di Eletu che con un tiro di sinistro batte Martinelli, vantaggio degli ospiti. I ragazzi di mister Galloppa accusano il colpo e calano di intensità, dopo due minuti arriva l’intervallo.

Alla ripresa al 56esimo alla prima azione offensiva arriva il palo di Braschi, la sfortuna dalla parte dei gigliati, lo stesso attaccante spreca con il portiere che chiude lo spazio della porta. Le occasioni dei ragazzi viola si susseguono, ma senza esito positivo.

Al 65esimo un contatto in area su Braschi, porta l’arbitro ad indicare il dischetto. Dagli undici metri si porta Tommaso Rubino, il portiere Bartoccioni intuisce e respinge, dalla ribattuta recupera l’attaccante fiorentino che manda in rete il pallone, un pari meritato.

La gara piacevole prosegue con ribaltamenti di fronte da una parte e dall’altra, ma con il passare dei minuti, anche con un caldo opprimente, cala il ritmo e si nota la stanchezza dei giocatori. Dopo 4 minuti di recupero il fischio finale.

Molte situazioni sono ancora da migliorare per i ragazzi viola, anche se hanno messo in campo grande volontà e agonismo, con segnali positivi a livello di squadra. La classifica non cambia, posizionati nella parte bassa, ma con un campionato ancora lungo e molti margini di miglioramento, sia come singoli che come gruppo, la stagione (solo alle prime gare) può essere recuperata e riportata ai livelli ottimali degli anni precedenti, un settore giovanile che ha creato tanti giovani talenti.

La prima gara giocata al Viola Park rappresenta un momento di grande emozione, di forti motivazioni per tanti ragazzi che sognano di diventare campioni, una nuova epoca per il calcio del futuro.

Autore

Patrizia Iannicelli

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