La Procura della Repubblica di Firenze ha aperto un fascicolo per fare luce nei rapporti tra il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e Marco Carrai, imprenditore fiorentino notoriamente legato al premier che qualcuno già definisce il Gianni Letta di Renzi. Carrai risulterebbe aver pagato, dal 14 marzo 2011 al 22 gennaio scorso, l’affitto dell’appartamento di via degli Alfani 8, nei pressi di palazzo Vecchio, dove viveva l’ex sindaco di Firenze.
L’obiettivo della Procura in particolare sembrerebbe quello di stabilire se Carrai abbia ottenuto favori in cambio del pagamento degli affitti del Sindaco. Per il momento non sono state formulate ipotesi di reato, né sono state iscritte persone sul registro degli indagati. Giuliano Giambartolomei, procuratore aggiunto di Firenze, intenderà semplicemente accertare che non sia stato danneggiato in alcun modo l’interesse pubblico.
Matteo Renzi aveva trasferito la residenza a Firenze all’inizio del suo mandato di Sindaco, dopo averla avuta a Pontassieve. Nei primi tempi, aveva vissuto in una mansarda nei pressi di Palazzo Vecchio, il cui affitto tuttavia sarebbe stato proibitivo anche per il suo stipendio. Ecco allora intervenire Carrai, che avrebbe – secondo quanto ricostruito dai mezzi di informazione – offerto al Sindaco di pagare l’affitto del nuovo appartamento via degli Alfani, prima ammontante a 900 euro, poi a 1.200.
Proprietario dell’appartamento è Alessandro Dini, consigliere d’amministrazione della Rototype, il cui sito web sarebbe stato realizzato dalla Dotmedia, l’agenzia di comunicazione di cui è socio anche il cognato di Renzi. Marco Carrai, imprenditore alla guida in passato di una società partecipata del Comune, la Firenze Parcheggi, è oggi presidente di Adf, società che gestisce l’aeroporto di Firenze. Carrai è inoltre socio della C&T Crossmedia, azienda operativa nel campo multimediale che si è aggiudicata un appalto del comune per l’organizzazione di un servizio per visitare Palazzo Vecchio con la guida di un tablet interattivo. Per ogni dispositivo noleggiato dai turisti, la C&T riceve una percentuale.
Da questo complesso di rapporti deriverebbe evidentemente l’interesse della Procura della Repubblica per la situazione abitativa del Presidente del Consiglio negli ultimi tempi del suo mandato di amministratore del capoluogo toscano.
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