Motociclismo

La remuntada spagnola

Jerez, prima gara europea della stagione. Si dice che sia il primo vero banco di prova per il mondiale, perché chi va forte qui, di solito, va forte in tutto il mondiale. Col senno di poi molti sperano di no, ora come ora. Ma andiamo per gradi.

Inizia la gara, con Daniel Pedrosa dalla prima casella che scatta fulmineo. Lui era solito essere uno dei fantastici 4, assieme a Jorge Lorenzo, Valentino Rossi e Marq Marquez. Era quello che vinceva di meno, ma era ed è allo stesso livello. E stavolta è una di quelle volte in cui vuole ricordarlo a tutti. Da subito inizia a spingere in quella che fino ad ora era una pista favorevole alla Yamaha.

Dietro parte subito Marq Marquez dalla seconda casella, sembra essere l’unico a potere fermare Pedrosa, ma nei primi giri ci pensano il rookie della MotoGp Johann Zarco e Cal Crutchlow entrambi con moto clienti ma capaci fin da subito di rimanere attaccati ai primi due.

Sebbene Crutchlow possegga  una Honda, seppur non ufficiale, sempre una Honda rimane e oggi le Honda hanno qualcosa in più. Molto più sorprendente invece Johann Zarco che con la sua Yamaha Tech 3 del 2016 si dimostra di gran lunga più veloce di Vinales e Rossi sulle loro Yamaha ufficiali 2017, che di lì a poco dimostreranno gravi lacune.

È un momento critico, da un lato accade qualcosa di magico che in molti stavano aspettando, e cioè Jorge Lorenzo che finalmente sembra iniziare a capire come potere guidare la propria Ducati, tanto potente quanto difficile appunto da guidare e capire. Sembra essere tornato quello dei vecchi tempi, la guida come fosse una Yamaha o meglio la guida alla Jorge Lorenzo, facendola addirittura scodare un po’ in ingresso curva, cosa che non era solito fare in Yamaha, aggiungendo questo alla sua esplosiva potenza in rettilineo. Era stato il più veloce del Warm Up della mattina, ma partiva ottavo in griglia di partenza. Ed è ora che accade la magia, Lorenzo se la sente in mano la sua Ducati e si vede, infatti è proprio qui che inizia la sua remuntada. Inizia a sorpassare tutti, a cominciare dalle due Yamaha che ancora non sono in palla come lui, sorpassa quindi prima il suo ex-compagno di squadra Rossi e poi il suo sostituto che fino ad ora era tanto veloce, Vinales. Pure lui ora non riesce a tenerlo dietro di se.

Dopo è il turno di Andrea Iannone come fosse una rivincita per tutte le altre 3 gare appena disputate. Lorenzo sorpassa anche lui, oggi non ce ne è per nessuno, oggi è lui a sorpassare.

Mentre Lorenzo è alle prese con una super rimonta, l’altra faccia della medaglia ce la mostrano i cascatori. Ad aprire le danze sono Alvaro Bautista che centrando Jack Miller finisce insieme a lui nella ghiaia. Addirittura un furioso Miller arriva a spintonare Bautista e tirare calci alla sua moto, non vedendoci più dalla rabbia.

Dopo di loro non passa molto tempo che prima Cal Crutchlow caschi a sua volta. Anche lui è solito fare molte cadute, sebbene vada anche molto veloce. Infatti nel momento della caduta era all’inseguimento dei primi. Forse errore di impazienza.

Dopo di lui, anche Andrea Iannone dopo essere stato sorpassato sia da Lorenzo sia da Crutchlow prima di cadere, dimostra suo malgrado di non aver ancora perso la cattiva abitudine a strafare, finendo a sua volta nella ghiaia. È la seconda caduta in 4 gare, un media fin troppo alta. Lui dice che forse non è solo colpa sua, ma considerato che aveva questa abitudine anche quando era in Ducati, le sue parole per ora convincono ben poco.

Adesso è il momento in cui la gara mostra il suo vero volto. Le Honda di Pedrosa e di Marquez diventano imprendibili,  mantengono tra loro un distacco di un secondo e mezzo e rimane stabile, ma lasciano ben 7 secondi tra loro e il terzo inseguitore, che dopo le cadute era Zarco in solitaria. Ma la remuntada di Lorenzo non è ancora finita, e giro dopo giro recupera sul francese finchè una volta recuperatolo, è facile per Lorenzo attaccarlo con il suo desmo-motore Ducati nel rettilineo, al contrario dei precedenti sorpassi in staccata e in curva.

Oggi Lorenzo ha molte frecce al suo arco e vuole scoccarle tutte. Da qui in poi Zarco cercherà di non farsi seminare, riuscendoci anche per buona parte della gara, ma il massimo che ha potuto fare è essere uno/due decimi più lento di Lorenzo, finché a fine gara non mollato non  potendo più fare niente.

Davanti la situazione è al limite, le Honda hanno un passo gara unico e ogni volta che Marquez recupera al limite, Pedrosa subito risponde. Oggi Pedrosa è carico e non vuole mollare.

Dietro invece crisi nera per le due Yamaha ufficiali di Rossi e Vinales. Quest’ultimo limita i danni per il campionato cercando di tenere la sua sesta posizione, mentre Rossi finisce addirittura in decima, fino al momento in cui diventa il più lento in pista. Qualcosa non va, e il distacco di 13 secondi tra il decimo e l’undicesimo improvvisamente non sono più un eternità. Si guarda indietro e spera di fare gli ultimi giri senza esser recuperato da dietro.

Davanti la situazione non cambia più e sul traguardo passa primo Pedrosa, finalmente tornato alla vittoria, seguito da Marquez che dopo questo secondo posto si ritrova a meno di dieci punti da Rossi e Vinales in campionato. Terzo Lorenzo dopo la sua migliore performance di stagione. Come obbiettivo si era prefissato di essere la migliore delle Ducati, non solo ci è riuscito, ma è anche arrivato sul terzo gradino del podio dopo un super rimonta. Per loro tre è un giorno di grande festa, e infatti i festeggiamenti non tardano ad arrivare.

Per altri un giorno da dimenticare, per la Yamaha un punto di domanda che pesa come un macigno. Vinales molto lento finisce lontano dal podio, mentre Rossi riesce a rimanere decimo solo perché non c’erano più giri per farsi recuperare da quelli dietro. Che sia stato un caso anomalo? Come dicevo chi va bene qui di solito va bene in tutto il resto del campionato, quanto meno in Europa. Di sicuro in Yamaha avranno di che discutere nei prossimi giorni di test, in previsione poi di Le Mans in Francia.

In ogni caso il campionato è più aperto che mai, Rossi, Vinales e Marquez sono attaccati a punti, e dietro gli altri sono molto vicini. Credo che la Yamaha avrà modo di riscattarsi, ma per ora Honda e perché no anche Ducati, arrivano in Francia col morale alle stelle dopo un inizio di stagione dominato dalla Yamaha. Staremo a vedere, alla prossima!

Autore

Giacomo Borri

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