Nella trentaseiesima giornata di campionato, la Fiorentina tra le mura di casa affronta la Roma di mister Mourinho, in uno scontro diretto che vale una posizione europea. Anche se la gara è di scena in un giorno feriale, nel posticipo di lunedì alle 20.45, grande è l’attesa e la mobilitazione della tifoseria.
Prima della gara, come anticipato sui canali ufficiali della società, saluto dei tifosi per Borja Valero, e giro di campo per i ragazzi della Primavera di mister Aquilani per la Coppa Italia di categoria vinta pochi giorni fa. Il clima è incandescente già nel pomeriggio, annunciata una coreografia della Curva Fiesole, il popolo viola chiamato a raccolta anche da mister Italiano, come in ogni gara risponde presente. Gli spettatori sugli spalti sono 29.580.
All’ingresso delle squadre in campo, in una bolgia che coinvolge tutto lo stadio, anche per l’impianto acustico posizionato in curva Ferrovia, che diffonde in modo amplificato i cori della Fiesole con un effetto totale sull’intero impianto, appare la coreografia.
La scritta è un omaggio al tifoso -quello che vive la squadra nella totalità, nel bene e nel male, nelle vittorie e nelle sconfitte, in casa e in trasferta, quello che un tempo aveva solo un mezzo per stare accanto alla squadra, essere sui gradoni dello stadio -, a colui che ha scritto la storia del tifo. Una sola parola: Ultras, con una didascalia sotto lo striscione che recita: “Non chi comincia ma chi persevera“.
La formazione con il modulo del 4-3-3 con qualche sorpresa, Odriozola non recupera, Torreira parte dalla panchina, gli undici titolari sono: Terracciano, Venuti, Milenkovic, Igor, Biraghi, Bonaventura, Amrabat, Duncan, Gonzalez, Cabral.
La Fiorentina subito aggressiva, il tabellone indica il secondo minuto quando in aera un contatto dubbio tra Smalling e Gonzalez, non viene sanzionato. L’arbitro Guida richiamato dagli addetti al Var, dopo il consulto personale, indica il dischetto per la massima punizione. Dagli undici metri Nico Gonzalez porta in vantaggio i viola.
All’undicesimo, azione di Bonaventura sulla destra, il centrocampista entra in area di rigore e con un sinistro manda sul secondo palo il pallone. Il delirio incontenibile sugli spalti, cori e applausi echeggiano e rimbombano incessanti.
I gigliati arrembanti continuano a creare gioco e occasioni, annullato un goal a Bonaventura per fuorigioco. Un primo tempo impeccabile con la squadra perfetta in ogni reparto. Nella ripresa stesso copione, i padroni di casa ancora in pressing per aumentare il bottino reti e chiudere la gara, la Roma non è mai pericolosa, anche per la difesa viola ineccepibile.
I primi cambi al 75′ entrano Maleh e Piatek al posto di Bonaventura e Cabral. Nei minuti finali totale possesso palla dei gigliati, Maleh sfiora il terzo goal bloccato dal portiere Rui Patricio. In attesa del fischio finale le ultime sostituzioni, Ikonè per Saponara, Gonzalez per Callejon, e Biraghi per Terzic, Dopo il recupero di quattro minuti il boato di gioia esplode ed inizia la festa per una vittoria fondamtale ai fini della classifica e della prestazione convincente della squadra.
Un successo che porta ancora una volta agli onori di cronaca il tecnico Vincenzo Italiano, l’artefice della crescita e della maturazione dei singoli e del gruppo, che ha dato un’identità, un’idea di gioco con personalità e carattere, un credo che ha trasmesso e ha mantenuto costante nell’affrontare ogni avversario.
La gioia incontenibile del mister che festeggia con la Curva Fiesole rappresenta l’immagine di una vittoria costruita e sentita. La gara dei ragazzi al limite della perfezione, dall’approccio alla gestione in fase offensiva e difensiva, pressing, verticalizzazioni, duelli individuali, recuperi con anticipi e ripartenze, possesso palla, dodici conclusioni di cui sette in porta, nessun rischio di poter essere recuperati.
Il migliore in campo Gonzalez, imprendibile e inarrestabile, conquista e realizza il rigore, una gara da protagonista e trascinatore, ottime le prove a centrocampo di Bonaventura che fa la differenza con tecnica e qualità, del ritrovato Amrabat, il mediano smista palloni e copre in difesa, prezioso il lavoro di Duncan con interventi risolutivi, Ikonè esalta il pubblico con belle giocate manca solo nel colpo finale.
Dopo un periodo negativo con tre sconfitte consecutive, la Fiorentina ritrova la concretezza e rilancia le proprie ambizioni, aggancia la Roma e l’Atalanta a 59 punti (20 più della passata stagione, 38 ottenuti nel fortino di casa), un risultato impensabile pochi mesi fa. La spinta del Franchi, tornato il dodicesimo uomo in campo, a 180 minuti dal termine del campionato, riporta l’entusiasmo di una notte magica, dove il sogno chiamato Europa può trasformarsi in splendida realtà.
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