Come la seconda guerra mondiale, anche la prima era cominciata senza che i soldati sapessero bene a cosa andassero incontro. A differenza della seconda, nella prima non disponevano ancora della tecnologia per una rapida soluzione. I tedeschi avrebbero voluto ripetere la blitzkrieg del 1870, sarebbe riuscito loro nel 1940 grazie ai carri armati, di cui non disponevano invece nel 1914. Gli anglofrancesi cercarono di aggirarli a loro volta nell’estate del 1914, dopo averli fermati nelle Fiandre. La corsa al mare che ne scaturì fino alla Manica sarebbe stata ridicola se non si fosse trattato di una tragedia.
Nel novembre 1914 quella che era sembrata una guerra lampo si stabilizzò definitivamente nella guerra di trincea che sarebbe durata quattro anni, e che Papa Benedetto XV avrebbe definito di lì a poco l’inutile strage. Nelle trincee, ai soldati appariva improvvisamente chiara l’assurdità della loro situazione, e della situazione in cui era precipitato il mondo intero. All’appressarsi del primo Natale di guerra, l’invito del Papa ad una tregua almeno per la durata del Natale («che i cannoni tacciano la notte in cui cantano gli angeli») fu respinto sia dagli Imperi Centrali che dall’Intesa.
Eppure, la notte del 24 dicembre 1914 accadde l’incredibile. In diverse zone del lungo fronte che andava dalla Svizzera al Mare del Nord costeggiando le Fiandre, soldati tedeschi, inglesi e francesi, uscirono dalle trincee andandosi incontro e fraternizzando in una tregua non dichiarata, spontanea, che si protrasse fino all’alba del giorno dopo, il giorno di Natale. Invece che colpi mortali, si scambiarono auguri e i pochi generi di conforto che avevano. In molti casi, approfittandone anche per recuperare e dare sepoltura ai propri compagni morti.
Soltanto a giorno inoltrato gli ufficiali di ambo le parti riuscirono a riprendere in mano il controllo della situazione, riportando i rispettivi soldati nelle trincee e dichiarando la ripresa delle ostilità per il pomeriggio. Un soldato gallese avrebbe poi raccontato dell’incredibile partita di calcio svoltasi tra inglesi e tedeschi tra le linee a sud di Ypres, e durata mezz’ora prima di essere interrotta dai comandanti delle due squadre. Quanto bastava tuttavia per rimanere nella storia, anticipando la fantasia di John Houston e della sua Fuga per la Vittoria.
La notizia della Tregua di Natale si sparse in tutto il mondo, anche se i giornalisti delle nazioni in guerra in un primo momento si autocensurarono o comunque minimizzarono. Fu il New York Times, giornale di un paese in quel momento neutrale, a dare per primo ampio risalto all’incredibile tregua che aveva fermato, almeno per la Notte di Natale, l’inutile strage.
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