Diario Viola Fiorentina

La tua squadra del cuore: and the winner is……

Fiorentina

E dunque, la Fiorentina più forte di sempre, la squadra viola che ha saputo scavarsi più a fondo un posto nei cuori viola è quella della stagione 1998-99. Quella che aveva in attacco Batistuta, Edmundo e Oliveira (e l’anno dopo al posto del brasiliano carnevalaio avrebbe avuto Chiesa padre). Quella che con Giovanni Trapattoni in panchina fece un intero girone in testa al campionato fino al titolo d’inverno, e che se non si fosse fatto male Batistuta e se quello spostato di Edmundo non avesse avuto da tornare al sambodromo, chissà….

Quella lì. L’ultima volta che abbiamo creduto seriamente di poter vincere qualcosa. Un qualcosa che ci sta decisamente a cuore, visto che ce lo siamo appuntato sulla maglietta due volte sole, ed una terza ci siamo andati vicino vicino. Lo scudetto.

I sondaggi sportivi sono sempre un gioco, divertente o pericoloso a seconda delle intenzioni con cui si fanno. Paragonare squadre e singoli di epoche diverse non ha senso, come si fa a stabilire chi è stato più forte tra Julinho, Antognoni e Baggio, tra De Sisti e Rui Costa, tra Batistuta e Hamrin, fra Giuliano Sarti, Giovanni Galli, Francesco Toldo e Sebastien Frey, fra Edmundo e Mutu, e via discorrendo?
FiorentinaBest180914-001Non si può. Come non si poteva proporre seriamente questo confronto tra le otto Fiorentine più forti di sempre, se non per riempire l’enorme vuoto lasciato come di consueto dalla sosta per la Nazionale. Già selezionarne otto era stato difficile, significava lasciare fuori squadre come il 2007 (favolosa rimonta da -15), l’84 (il secondo infortunio di Antognoni), il ‘96 (Irina te amo, la Supercoppa), il 2000 (se non annullano il gol a Rui Costa a Valencia…), ed almeno una degli anni 40, quelle di Pandolfini e Valcareggi. E Petrone & c. dove li mettiamo? L’elenco potrebbe continuare.
Ci sono tante Fiorentine quante ne può contenere la nostra memoria. E siamo regolarmente più affezionati a quella che ha giocato l’anno del nostro esordio come tifosi, l’anno della nostra prima gioia o della nostra prima incavolatura, l’anno in cui c’era il nostro giocatore preferito, l’anno in cui ottenemmo la vittoria più clamorosa sui gobbi, e così via. L’affetto offusca regolarmente la lucidità.
Ci sono tante Fiorentine che si allontanano nel tempo con il passare degli anni, lo scorrere della nostra vita. E così, si finisce per votare seguendo il cuore ed il ricordo, e lasciando indietro la testa (ma se uno portasse la testa dentro lo stadio, che tifoso sarebbe?).

La testa direbbe che la Fiorentina più forte di sempre è quella di Julinho e Montuori, che nel ‘56 vinse lo scudetto con dodici punti di distacco sul Milan (la vitoria pagava 2 punti) e l’anno dopo per poco non vince la Coppa Campioni sul Real al Bernabeu. Già, ma chi se la ricorda più quella Fiorentina, ora che a poco a poco la legge inesorabile della vita sta reclamando a sé tutti i suoi spettatori ed appassionati sostenitori di allora?

Quelli del ‘98, invece, ci siamo ancora tutti, o quasi, ed i ricordi sono vividi per tutti. Già per la finalista, la Fiorentina del ‘69, del secondo e ultimo scudetto) il ricordo tende a sbiadirsi, si va nella nostra infanzia, è come ricordarsi di un compagno delle elementari, c’é la memoria carica di affetto ma i dettagli non sono più così nitidi…

E dunque, Batistuta sia, che non è comunque un vincitore indegno, anzi. Vediamola questa sua Fiorentina. Toldo, Řepka, Torricelli, Padalino, Falcone, Heinrich, Rui Costa, Amoroso, Batistuta, Edmundo, Oliveira. Attacco stellare, centrocampo notevole, buona difesa (se fosse stata ottima quell’anno non ce ne sarebbe stato davvero per nessuno). Una squadra forte, ma poco divertente. Trapattoni era stato preso appunto per vincere, non per fare calcio spettacolo, e infatti l’obbiezione che gli veniva fatta (accantonata fintanto che la squadra rimase in vetta alla classifica, o sbancava campi come Wembley) era che il gioco della squadra era troppo essenziale, troppo tattico, troppo poco divertente.

Ma si sognava, eccome se si sognava. E con quei due davanti sembrava davvero tutto possibile. La sorte doveva farceli fuori tutti e due (Bati fisicamente, Edmundo grazie alla clausola a bischero che Luna gli aveva messo nel contratto) per negarci il successo quell’anno.

Vince la Fiorentina del ‘98. La Fiorentina dei più giovani, come forse è giusto che sia. I quali giovani un giorno, se mai la Fiorentina tornerà a vincere qualcosa, saranno loro a dire sicuramente ai propri nipoti: «eh, si, bravi, ma vuoi mettere quelli del ‘98? Chi li ha più visti giocatori come quelli….»

Autore

Simone Borri

Simone Borri è nato a Firenze, è laureato in scienze politiche, indirizzo storico. Tra le sue passioni la Fiorentina, di cui è tifoso da sempre, la storia, la politica, la letteratura, il cinema.

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