Diario Viola Fiorentina

L’Aquila vola, atterra la Fiorentina

Non è un dramma, anche se sta diventando un’abitudine. Per la Lazio le trasferte al Franchi stanno diventando delle gite fuori porta. Hai bisogno di rilanciarti dopo una serie di delusioni in campionato e Coppa? Vieni a Firenze, è il tuo centro benessere a due passi da casa.

Scherzi a parte – ma gli scherzi ci possono stare, perché drammatizzare a questo punto farebbe più danno dell’ennesima sconfitta contro le bestie nere biancocelesti -, la partita di ieri si può perdere senza stracciarsi troppo le vesti, semmai cercando di fare il punto una buona volta su cosa non va, su cosa è da migliorare, su cosa c’é da lavorare da qui a fine stagione, in attesa di capire cosa vuol fare realmente da grande questa nuova società.

La Fiorentina è un cantiere, l’abbiamo detto più volte. E in un cantiere che si rispetti l’aspetto più delicato da organizzare è quello della sicurezza. E’ una squadra mediamente giovane quella viola, nella quale hanno esordito almeno due giovanissimi, Venuti e Ranieri, ed è naturale che paghino scotto e lo facciano pagare al team nel suo complesso. Da qui a dire che la sconfitta – come le precedenti – è colpa dei ragazzi ce ne passa, così come ce ne passa a battezzare come mediocre la difesa gigliata, che uscito Caceres peraltro sembra ripiombare in antiche insicurezze ed in disattenzioni fatali.

Difficile stabilire se questa è la botte e questo – in senso buono – è il vino che ha, o se è colpa del vinaio, intendendo il mister che tra formazioni iniziali e cambi qualche dubbio te lo fa venire sempre. Certo è che la Fiorentina morbida che si fa infilare in contropiede come margarina e che lascia incustodito Ciro Immobile all’89° così come già Insigne contro il Napoli e Castagne contro l’Atalanta, dà da pensare.

Ma pensiamoci tranquillamente, non è questa l’annata in cui gli obbiettivi possono essere fissati molto in alto. E’ un anno di rifondazione, e lo si vede un po’ a tutti i livelli. Le Women’s di Cincotta perdono la Supercoppa contro la Juventus e c’é chi accusa in quel caso il tecnico di essere rinunciatario, difensivista, avendo egli lasciato fuori le punte titolari Mauro e De Vanna. C’é invece chi, anche lì, se ne fa una ragione, e concede il beneficio del dubbio a società e staff tecnico che devono tra le altre cose prendersi le misure, ritrovando antichi equilibri e vecchie certezze. D’altra parte, Commisso ha la stessa radice di commitment, impegno. Se son rose fioriranno, magari non quest’anno o subito.

Non prende bene la sostituzione......

Non prende bene la sostituzione……

Stesso discorso in campo maschile. Difficile dire dove e come sarebbe questa squadra con un allenatore diverso. Montella ha le sue idee, e le conosciamo bene. Il suo schema preferito è un tridente senza terza forca. La terza forca, o punta, in generale e nello specifico, non lo convince, non la sente, semmai è roba buona per i cambi finali, quelli che spesso arrivano troppo tardi e a frittate già fatte. Con questo assetto, il giovane Vlahovic rischia diventare adulto in panchina, Sottil di fargli tanta compagnia (a meno che non si faccia male qualcun altro, finché c’é minutaggio c’é speranza….) e a turno Chiesa e Ribery di incavolarsi come belve per delle sostituzioni che sembrano a loro altrettanto giustificate di quanto lo sembrino al pubblico.

Ribery tra l’altro sfoga il nervoso sull’assistente dell’arbitro a fine partita, spintonandolo. Il referto parla di espulsione dal campo a fine gara, malgrado il francese sia stato in panchina per gli ultimi venti minuti. Il precedente è quello di Borja Valero, e stavolta il fatto sembra addirittura più grave, aspettiamoci una stangata. Caro Frank, così no, non va. Sei stato preso anche per dare il buon esempio a questi ragazzi. Ieri è stata una giornata nera, anche e soprattutto per te.

....e nemmeno le decisioni dell'arbitro

….e nemmeno le decisioni dell’arbitro

Questa è Fiorentina – Lazio. Una crisi di crescita, una presa di coscienza dei propri limiti che può fare solo del bene a condizione che alla ripresa degli allenamenti tecnico e squadra si mettano in cerchio in mezzo al campo a discutere dei rispettivi errori.

Allo stesso modo, crediamo che per i tifosi rovinarsi il fegato sugli errori dell’arbitro Guida e/o sul mancato o cattivo impiego del Var nella circostanza, crei una poco utile distorsione di prospettiva. A prescindere dalla moviola e dai suoi esiti, te Immobile all’89° non lo lasci solo nel mezzo della tua area di rigore e libero di incornare a palombella in quel modo. Il resto sono discorsi.

Autore

Simone Borri

Simone Borri è nato a Firenze, è laureato in scienze politiche, indirizzo storico. Tra le sue passioni la Fiorentina, di cui è tifoso da sempre, la storia, la politica, la letteratura, il cinema.

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