Ha passato da un po’ gli ottant’anni, ma tutti ce la ricordiamo sempre con il suo volto dei 25.
Julie Frances Christie è nata il 14 aprile 1940 a Chabua, nell’Assam che allora faceva parte dell’India britannica. Il padre John era proprietario di una piantagione di té. La madre, Rosemary Ramsden, era una pittrice di origine gallese, che tra gli amici d’infanzia poteva vantare il connazionale Richard Burton. Del quale sua figlia ben presto avrebbe abbracciato il mestiere.
Tornata in patria alla fine del Raj britannico, infatti, eccola dopo varie peripezie laurearsi alla Royal Central School of Speech & Drama di Londra. Era un talento, ed era straordinariamente bella, il che non guastava. Registi di fama come Ken Annakin e John Schlesinger cercarono da subito di accaparrarsela. Esordì al cinema nel 1961, e nel 1966 aveva già vinto l’Oscar come miglior attrice per il film Darling, di Schlesinger appunto.
Era una di quelle attrici che infilavano capolavori uno dietro l’altro, senza perdere un colpo. E così, Via dalla pazza folla ancora di Schlesinger; Messaggero d’amore di Joseph Losey; Fahrenheit 451 di Francois Truffaut; A Venezia….un dicembre rosso shocking di Nicholas Roeg; I compari di Robert Altman (del quale avrebbe imprezosito anche Nashville con un cameo di se stessa); Il Paradiso può attendere di Warren Beatty (con il quale proprio su quel set avrebbe iniziato una decennale relazione amorosa); Calore e polvere di James Ivory; fino all’Hamlet di Kenneth Branagh ed al ruolo di Theti, la madre di Achille nel Troy di Wolfgang Petersen, sono le pietre miliari di una carriera che qualunque altra attrice potrebbe invidiarle.
Ma tanto è uno solo il film di lei che abbiamo tutti in testa, ed il suo volto nella nostra testa è appunto quello dei 25 anni, l’età in cui recitò nei panni di Lara per David Lean nel suo Dottor Zivago. Il capolavoro cinematografico tratto dal capolavoro letterario di Boris Pasternak con cui Julie avrebbe vinto tutto sommato poco o nulla in termini di riconoscimenti professionali, ma che resta a tutt’oggi uno dei più grandi successi al box office di sempre.
Oggi è una anziana signora ormai lontana dalle luci dei riflettori, impegnata come ambasciatrice di Survival International, l’organizzazione che difende i diritti umani dei popoli indigeni di tutto il mondo. Nel corso degli anni ha sostenuto diverse campagne, come quelle in sostegno ai Boscimani e in difesa delle tribù incontattate del mondo.
Può fare quello che vuole, finché il cielo le darà vita. Noi continueremo a ricordarcela con quel volto di ragazza fin troppo bella alle prese con qualcosa di più grande di lei e di tutti, la Rivoluzione Russa, impegnata a sopravviverle e a vivere nello stesso tempo la più affascinante storia d’amore sulle note della più struggente colonna sonora di sempre.
Lara Antipova, compagna di una breve ma immortale stagione del dottor Jurij Živago, sulle note di un tema suonato sulle corde di una balalajka di tanti anni fa, che non cessa di commuovere ancora oggi. Come gli occhi di lei, Julie Christie.
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