Fiorentina

Le Superdonne viola vincono la Supercoppa

Diciamoci la verità, ma proprio tutta: ci siamo tolti più soddisfazioni con le ragazze viola in soli 24 mesi che con la squadra maschile negli ultimi 30 anni. Uno scudetto, due coppe italia e adesso questa Supercoppa italiana, che era come uno spareggio tra le due squadre dominatrici delle ultime due stagioni.

Lo vince la Fiorentina Donne e, diciamoci la verità, ma proprio tutta. C’è un po’ di commozione mentre scriviamo queste note. Queste ragazze non si fermano più, neanche al cospetto di avversarie quotate come la Juventus, il Fortuna o, speriamo con discreto fondamento, il Chelsea che le aspetta adesso in Champion’s League. Per fermarle, finora, c’è voluto un arbitraggio discutibile come quello del Vismara, ma lasciamo perdere. Stasera è tempo di festeggiare e basta, per tutta Firenze.

Le ragazze di Antonio Cincotta tornano da La Spezia con l’unico trofeo che mancava loro in Italia, al termine di una gare per donne vere. La Juventus si è confermata l’unica squadra che può metterle in seria difficoltà nel nostro campionato, al momento. La Fiorentina si è dimostrata l’unica squadra che può fare altrettanto, nei confronti delle campionesse d’Italia.

Le viola sono scese in campo con la formazione che ormai si può considerare quella tipo: Ohrstrom, Guagni, Tortelli, Agard, Philtjens, Breitner, Parisi, Kostova, Bonetti, Clelland, Mauro. Pressoché al completo anche la Juventus: Giuliani, Hyyrinen, Gama, Salvai, Boattin, Caruso, Galli, Cernoia, Aluko, Girelli, Bonansea. Ma stasera la formazione non conta, l’occasione non è di quelle che puoi liquidare eventualmente con alibi di nessun tipo, né tecnico né episodico.

Tra Fiorentina e Juventus conta soltanto vincere. E’ così tra i maschi, è così anche tra le femmine.

E’ Ilaria Mauro a prendere per mano la sua squadra spingendola avanti in una prima mezz’ora di gioco che la vede più volte pericolosa, mentre le bianconere non riescono ad organizzare una reazione significativa. La Fiorentina avrebbe diverse occasioni, soprattutto scaturite dall’ottima intesa Clelland – Mauro che sembra decisamente l’arma in più di questa squadra.

Poi, al 35° si fa male la Kostova, andando a sbattere contro le recinzioni dello stadio. Attimi di apprensione, dopodiché la bulgara rientra in campo, ma non è solo lei ad apparire in stato leggermente confusionale. Nel finale di tempo è tutta la Fiorentina a soffrire gli attacchi della Juventus, che colleziona le prime occasioni, tra cui una traversa ad Ohrstrom battuta.

Si rifa nella ripresa la portierona viola, intervenendo a bloccare iniziative juventine assai pericolose, mentre la Fiorentina stenta a riprendere il pallino del gioco. Ma le viola tengono duro, e colpiscono in contropiede, sempre con la Mauro e anche con la Bonetti.

Al 67° la svolta che decide il match. Lana Clelland è un notevole valore aggiunto di questa squadra viola, e lo dimostra anche stasera saltando secca l’avversaria e andando a mettere in mezzo un pallone che la Mauro non può fare altro che mettere in rete.

Rabbiosa la reazione bianconera, che però non sortisce più occasioni pericolose per la compagine viola, che compatta porta in fondo il risultato. L’ultima occasione è semmai per lei, poco prima del fischio finale che assegna la Supercoppa italiana 2018 a Firenze. E dell’invasione di campo di un Antonio Cincotta che non trattiene più la sua gioia (notevole anche il suo score personale, negli ultimi anni, dalla serie C, alla B, alla A, alla Coppa Italia e infine a questo trofeo, soltanto vittorie) e va a mischiarsi all’abbraccio delle sue ragazze.

E adesso? Adesso Firenze si gode questa soddisfazione, e siccome con una squadra come questa l’appetito non può che venire mangiando, comincia a guardare verso nord. La Champion’s chiama di nuovo, Chelsea aspetta. London calling.

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Autore

Simone Borri

Simone Borri è nato a Firenze, è laureato in scienze politiche, indirizzo storico. Tra le sue passioni la Fiorentina, di cui è tifoso da sempre, la storia, la politica, la letteratura, il cinema.

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