(Nella foto M’Bala Nzola autore goal partita, gentilmente concessa da Paolo Giuliani)
Dopo aver subito la terza sconfitta consecutiva in campionato con buone prestazioni, la Fiorentina nella quarta giornata del girone F, della Conference League, affronta nello stadio Dubocica di Leskovac, i serbi del Cukaricki. Una sfida che almeno sulla carta, non dovrebbe dare problemi, dopo il roboante risultato (6-0) al Franchi due settimane fa, e con l’avversario ultimo in classifica con 0 punti.
La trasferta per i tifosi non è molto agevole, data la difficoltà logistica di arrivare alla cittadina serba, distante 300 Km dal capoluogo Belgrado. Sugli spalti dello stadio moderno, detto il piccolo Old Trafford, con una capienza di poco più di ottomila spettatori, sono presenti 220 tifosi, ancora una volta i gruppi organizzati non partecipano per solidarietà verso le popolazioni colpite dalla recente alluvione.
Nel frattempo per la seconda volta, la società apre le porte del Viola Park, per permettere ai tifosi di seguire la gara all’interno dell’impianto, anche con la presenza del Dg Jo Barone e i giocatori fermi per infortunio. Per la gara ci sono circa 300 persone.
Sulla formazione solita rotazione, con le seconde linee, per dare un turno di riposo ai titolari, per integrare coloro che hanno avuto meno possibilità di giocare. Dopo l’infortunio torna tra i pali il portiere danese Christensen, al centro della difesa Milenkovic e Pierozzi all’esordio da titolare, in mediana Duncan con Bonaventura trequartista, esterni Sottil e Ikoné, davanti Nzola, non convocato Beltran fermo per infortunio.
Gli undici di partenza sono: Christensen, Pierozzi, Milenkovic, Ranieri, Biraghi, Maxime Lopex, Duncan, Ikonè, Bonaventura, Sottil, Nzola.
Pochi minuti dal fischio d’inizio lancio in profondità di Bonaventura per Nzola che lanciato in area viene fermato dal portiere Filipovic, dopo un paio di minuti di controllo al Var, anche se l’intervento sembra evidente, l’arbitro tedesco Schroder indica il dischetto. Dagli undici metri si porta Nzola che realizza il rigore guadagnato, all’ottavo minuto viola in vantaggio.
La gara una volta sbloccato il risultato, sembra portare alla fotocopia dell’andata ma a parte qualche spunto offensivo, poche occasioni verso la porta avversaria. Al 20esimo l’arbitro ferma la gara per offese razziali provenienti dagli spalti verso il giocatore serbo Ndiaye, dopo aver individuato lo spettatore che risulta poi non essere la persona , si prosegue con l’annuncio dello speaker di evitare cori. Alla fine della prima frazione l’autore sarà arrestato.
La gara prosegue con ritmi bassi, la prima occasione dei serbi al 34esimo, il portiere viola inoperoso per quasi la durata del tempo. Dopo 4 minuti di recupero si va all’intervallo.
La ripresa inizia con un controllo Var per un contatto di Pierozzi su Sunday, ma niente di rilevante, al 52esimo il vero pericolo per i gigliati, Ndiaye salta Ranieri e passa a Kovac che davanti al portiere danese non sfrutta l’occasione e manda alto.
Al 55esimo triplo cambio, Biraghi, Duncan e Ikonè lasciano il posto a Parisi, Mandragora e Brekalo, la fascia di capitano da Biraghi passa a Bonaventura.
La Fiorentina fa girare palla con totale possesso, ma nessun affondo decisivo in area avversaria, la gara resta aperta, con il pericolo che una singola azione possa riportare la sfida in parità.
Al 73esimo esce Nzola per Kouame. Al 77esimo Brekalo lanciato da Sottil costringe il portiere serbo a mettere in angolo, dal corner Milenkovic di testa trova un avversario e l’azione sfuma.
Dopo una fase lenta e noiosa, si vede una squadra più attiva, si ferma il gioco per infortunio di Mandragora, dopo qualche minuto, il giocatore che zoppica vistosamente lascia il campo, al suo posto Arthur.
All’85esimo Pierozzi dopo un contrasto cade e resta in terra, con i cambi finiti, il terzino dopo le cure dei sanitari, per fortuna riprende il suo posto in campo. Nei minuti finali e nei 6 di recupero, ultimo forcing dei serbi, ma i viola controllano e gestiscono al meglio, fino al triplice fischio finale.
La squadra festeggia sotto il settore dei tifosi viola con il consueto lancio di maglie, applausi e cori, uno personale all’indirizzo di Nico Gonzalez.
Una vittoria fondamentale con un avversario modesto, netto il divario tecnico e tattico tra le due formazioni, anche se la sfida non spettacolare con ritmi lenti e poche occasioni offensive, si riduce al massimo controllo e gestione palla.
L’analisi della gara racchiusa nei dati, con il 73% di possesso palla, 13 tiri totali , 3 verso lo specchio della porta, 83% per precisione nei passaggi, 7 corner.
Discreta la prestazione del gruppo, gara giocata con sufficienza dove nessuno è brillato in particolare modo, con gli avversari chiusi in difesa a difendere il minimo svantaggio.
Dal reparto difensivo buon esordio di Niccolò Pierozzi, fiorentino classe 2001 cresciuto nelle giovanili, e Ranieri che mette in campo personalità con ottime chiusure.
In mediana classe e tecnica di Bonaventura, attivo nei lanci, perfetto quello su Nzola che porta al rigore, prova anche il tiro verso la porta. In avanti gli esterni sottotono, Ikoné non si propone in fase offensiva, Sottil parte bene ma non trova la conclusione, Brekalo più attivo e pericoloso, cerca sbocchi in area avversaria.
L’autore del goal che sblocca la gara e porta tre punti importanti, l’angolano Nzola, ancora lontano dallo standard di attaccante decisivo, si guadagna e batte il rigore, la prima rete europea, che potrebbe essere l’inizio per ritrovare la strada del goal ed avere una maggiore consapevolezza per il suo ruolo offensivo.
Una serata positiva per l’ottimo risultato, che mette in secondo piano la prova opaca, la seconda vittoria europea e il primato in solitaria del girone, 8 punti totali, 2 di vantaggio sulle dirette avversarie Ferencvaros e Genk, che hanno diviso la posta in palio.
Si archivia la competizione europea per ritornare in campionato, con l’ultima gara prima della sosta per gli impegni delle Nazionali.
La Fiorentina affronta una delle squadre più in forma del momento, il Bologna al Franchi nel derby dell’Appennino, in campo i ragazzi di mister Italiano dovranno avere altra mentalità e approccio, per interrompere la scia di sconfitte, risalire posizioni e tornare la squadra che ha brillato in questo inizio di stagione.
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