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L’integrazione fa canestro, nasce la prima squadra italo-cinese

PRATO – Nella scuola bilingue Ars Genius lo sport diventa veicolo di inclusione sociale e luogo privilegiato d’incontro tra culture. È nata la squadra composta da ragazze e ragazzi dai 10 ai 13 anni, adesso si cercano squadre per disputare partite amichevoli e compagni italiani per dare vita a un gruppo all’insegna della totale integrazione. E a settembre inizieranno gli allenamenti per i bambini più piccoli, sono già oltre cento gli iscritti di ogni nazionalità

Lo sport è per i ragazzi una palestra di vita, per tante ragioni. Perché, chiamati a far parte di una stessa squadra, è capace di unirli come poche cose al mondo. Perchè imparano a non giocare da soli ma a passare la palla, a sudare e sacrificarsi per raggiungere l’obiettivo comune della vittoria, e in caso contrario, condividere tutti insieme la sconfitta. Lo sport dunque, parlando ai più giovani attraverso un linguaggio che comprendono, suggerisce loro il corretto modo di stare al mondo: tutti uniti e al fianco gli uni degli altri senza distinzioni. Nel segno della totale integrazione tra culture diverse è nata a Prato la prima squadra di basket italo-cinese.

I componenti del neonato gruppo sono giovanissimi, hanno tutti tra i dieci e i tredici anni, talento e tanta voglia di impegnarsi, stare insieme e divertirsi. Per chi pensa che la pallacanestro sia uno sport per soli maschi si sbaglia, perché della squadra fanno parte anche due ragazze, due sorelle, che stanno al passo del gruppo e degli altri compagni senza alcuna fatica.

Ad allenare la squadra ci pensano due pratesi doc, Gianluigi Di Sansebastiano e Riccardo Innocenti. I due coach hanno già condotto una prima fase di allenamenti, e ora già si pensa allo step successivo, quello cioè di scendere in campo dando vita a delle sfide in cui mettersi alla prova. I ragazzi desiderano cominciare a gareggiare, all’inizio disputando delle vere e proprie amichevoli, confrontandosi con le squadre cittadine e dell’area metropolitana. E adesso si cercano team disposti a raccogliere la sfida, e compagni italiani per dare vita a un gruppo all’insegna della totale integrazione.

La pratica sportiva è importantissima perché insegna il rispetto delle regole e il rispetto degli altri, dentro e fuori dal campo da gioco. Dove si lotta dando tutto se stessi e si considerano gli altri avversari, mai nemici. Un luogo dove tutti i giocatori sono chiamati a far parte di una stessa identica squadra, indossano un’unica divisa e lottano per un comune obiettivo.

E proprio perché lo sport è potente più di ogni altro mezzo per rompere le catene di ogni tipo di discriminazione e superare le barriere razziali, Ars Genius ha dato inizio a questo percorso, che come ha spiegato il coach Riccardo Innocenti «Vuole portare a quello che è l’obiettivo reale della scuola: creare fra le due comunità i presupposti per una totale integrazione. E per realizzare una squadra mista, abbattere ogni sorta barriera sportiva, sociale e culturale, ci piacerebbe avere nel gruppo anche dei ragazzi italiani».

Autore

Redazione

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