GENOVA – Nel diciannovesimo turno che chiude il girone di andata, i viola, dopo la battuta d’arresto contro il Parma nel turno infrasettimanale, affrontano al Luigi Ferraris il Genoa dell’ex mister Prandelli. L’ex tecnico che per la prima volta affronta la sua Fiorentina, dopo averla lasciata dopo cinque straordinarie stagioni nel 2010. Una sfida nella sfida tra nostalgia e forti emozioni nella cavalcata Champion’s del tecnico di Orzinuovi. Tra i viola l’ex di turno Simeone arrivato un anno e mezzo tra i gigliati.
Ancora un numero importante dei tifosi al seguito dei ragazzi di Pioli, 645 tagliandi venduti nel settore ospiti. La squadra scende in campo in completo bianco in onore del quartiere di S. Spirito. La formazione titolare presenta delle novità anche per gli squalificati Vitor Hugo e Gerson, resta il modulo del 4-3-3, Lafont tra i pali, Laurini, Milenkovic, Pezzella (cap.), Biraghi, Fernandes, Norgaard, Veretout, Chiesa, Simeone, Mirallas.
Prima palla e vera occasione della Fiorentina sprecata sotto porta da Simeone che manda fuori. Dopo lo scampato pericolo, il Genoa prende campo, ma la gara è confusa da ambo le parti anche per il terreno non in perfette condizioni. Inizia poi la gara personale di Chiesa con l’estremo difensore genoano Radu, senza fortuna per l’esterno viola.
Nei minuti successivi la Fiorentina sfrutta in contropiede, con i cross che arrivano da Biraghi e Laurini. In difesa un pilastro Pezzella che ferma e interrompe le incursioni dei padroni di casa. A trentacinquesimo Genoa in avanti, un tiro di Bessa è parato da Lafont. Al quarantesimo palo di Mirallas dopo un’azione partita da Laurini per il tiro finale del belga. Nei tre minuti di recupero ancora il portiere Radu si oppone con una respinta su un tiro di Fernandes.
Nella seconda frazione di gioco parte subito il Genoa con un tiro dalla distanza di Bessa parato dal portiere gigliato. Le azioni si alternano da una parte all’altra, il Genoa che spinge sulla sinistra ma la difesa viola respinge, occasioni sprecate da Veretout e Chiesa. Al cinquantasettesimo primo cambio esce Fernandes per Benassi. Un minuto dopo incredibile palo di Chiesa su cross di Veretout, sfortunati ancora una volta gli ospiti.
Ci riprova ancora il numero 25 con un tiro dal limite, ma il portiere devia in angolo. Il secondo cambio è Ceccherini al posto di Laurini. AL sessantasettesimo fallo di mano in area di Veloso, l’arbitro di turno Massa dopo aver valutato l’episodio al Var non concede il rigore che sembra netto, ammonisce Biraghi ed espelle Pioli per proteste.
Partita confusionaria, azioni in ripartenza dei viola, ma è Lafont che di riflesso manda sopra la traversa un tiro di Piatek. Ancora la Fiorentina in avanti che spreca un contropiede. L’ultimo cambio è l’ingresso di Pjaca al posto di Mirallas. Nei cinque minuti di recupero un tiro di Piatek deviato in angolo, sarebbe stata una beffa per quello visto in campo.
Termina la gara con l’ottavo pareggio stagionale, mentre dal settore ospiti partono i cori e gli applausi per Cesare Prandelli. Peccato aver sprecato ancora una volta diverse occasioni da rete avute nel corso della gara, con una delle migliori prestazioni degli ultimi tempi, con la solita difficoltà, la poca lucidità e concretezza del reparto offensivo che ha sbagliato tanto. La difesa si conferma reparto compatto con una prova positiva, Pezzella un punto di forza, il solito Veretout una certezza a centrocampo, Chiesa sfortunato ci prova da tutte le parti.
Il doppio palo e il rigore non concesso gli episodi chiave che lasciano l’amaro in bocca per l’ennesimo pareggio, anche se pesano gli errori sotto porta. Nel girone di andata il bilancio non può essere molto positivo, la squadra ha mostrato lacune nel gioco e anche i singoli non hanno garantito una continuità con prestazioni altalenanti. La classifica attuale parla di un punto in meno rispetto allo scorso anno, con una sola vittoria fuori casa,e un attacco sterile (un goal nelle ultime tre gare), sottolineando la necessita di rinforzi.
La lunga sosta permetterà agli addetti ai lavori, società, direttore tecnico, allenatore, di valutare gli errori fatti e cercare di migliorarli, prima che diventi la terza stagione consecutiva senza obiettivi. Un attaccante, visto la crisi di Simeone e un centrocampista?
L’ultima annotazione, ma non la meno importante, l’utilizzo della tecnologia, che dovrebbe avere un metodo di giudizio uniforme, per evitare polemiche e dubbi sull’operato arbitrale.
Si riparte con l’ottavo di Coppa Italia il 13 gennaio, una tappa importante quanto difficile, che potrebbe diventare una scorciatoia per arrivare in Europa. Si archivia così con tanti rimpianti l’ultima gara dell’anno, un 2018 di delusioni, forti emozioni e infinita tristezza, difficile da dimenticare. A questo punto non ci resta che augurare da parte nostra un felice 2019 a tutti i lettori…
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