PRATO – «I temi toccati nella riunione del Tavolo della moda convocata dal ministro Urso sono corretti e rispecchiano i capitoli che anche la nostra associazione ha evidenziato e caldeggiato. Credito e ammortizzatori sociali sono fronti emergenziali su cui intervenire con efficacia: ci aspettiamo misure concrete che consentano alle imprese di affrontare con serenità i prossimi mesi, presumibilmente ancora difficili.
Per il credito di imposta per ricerca e sviluppo 2015-2019 occorre una soluzione radicale: riconoscere che per la moda, che per le sue caratteristiche intrinseche è orientata soprattutto alla ricerca estetica, non possono valere le stesse regole di altri settori. Non si devono contestare le imprese perché le attività per le quali si è richiesto il credito non rappresentano un salto tecnologico: la moda è soprattutto creatività sul piano estetico.
Ma è necessario percorrere anche un altro binario oltre a quello delle misure emergenziali, un binario che guardi al futuro non immediato. Per un settore come la moda, fondamentale per l’economia nazionale, vale la pena delineare politiche industriali che recepiscano le istanze delle imprese, la loro voce e la loro esperienza.
Occorre favorire e accompagnare gli investimenti delle imprese nel percorso verso una nuova economia, quella che ha nella sostenibilità il suo riferimento essenziale. Lo Stato dimostri di credere nella moda, settore identitario con un valore che per il ‘brand Italia’ va anche al di là di se stesso. Il Tavolo della moda può diventare uno strumento con finalità diverse e più strutturali rispetto alla gestione dell’emergenza» Francesco Marini, presidente della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord.
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