Sono stati comunicati i dettagli dell’offerta di concambio destinata ai possessori dell’emissione subordinata Mps a tasso variabile scadenza maggio 2018. Ai primi di agosto tutti i bond subordinati erano stati convertiti in azioni. Il Decreto Legge 237 del 2016 convertito nella Legge 15 del 17 febbraio scorso Disposizioni urgenti per la tutela del risparmio nel settore creditizio prevede che il ristoro sia erogato ai soli titoli per la cui offerta sussisteva obbligo di pubblicare un prospetto. L’unica emissione dotata di un prospetto informativo in italiano approvato dalla Consob è quella cosiddetta Antonveneta, codice IT0004352586, emessa nel 2008 per finanziare in parte l’acquisto dell’istituto padovano.
Si tratta formalmente di un’offerta pubblica volontaria parziale di scambio e transazione. Si parla di transazione perché accettando si rinuncia ad ogni altra pretesa legata al titolo acquistato. L’offerta è rivolta a tutti i possessori di azioni Mps derivanti dalla conversione del bond Antonveneta IT0004352586 ad eccezione di coloro i quali al momento dell’acquisto erano clienti professionali oppure controparti qualificate e/o li hanno acquistati dagli stessi soggetti (diversi dall’Emittente o società del gruppo). Soprattutto, sono esclusi tutti i titoli acquistati dopo il 31 dicembre 2015. In caso di acquisto a titolo gratuito si fa riferimento al momento in cui i titoli sono stati acquistati dal dante causa.
Agli interessati viene offerto di concambiare le azioni Mps con un titolo obbligazionario senior, vale a dire non subordinato, con scadenza 15 maggio 2018 e cedola pagabile a scadenza, con un tasso di interesse che sarà indicato nel prospetto informativo e che verrà individuato in un tasso in linea con il rendimento delle obbligazioni non subordinate della banca aventi analoghe caratteristiche, rilevato sul mercato secondario nel periodo intercorrente tra la data di pubblicazione del decreto che ha disposto il burden sharing (28 luglio 2017) e la data di scambio prevista dall’offerta.
Nonostante la brevissima scadenza del titolo, ne verrà richiesta l’ammissione del titolo a negoziazione su un sistema multilaterale di negoziazione e/o un internalizzatore sistematico. Il corrispettivo non sarà uguale per tutti. Al fine di non rendere convenienti acquisti speculativi, infatti, il rapporto di concambio sarà calcolato al prezzo medio ponderato di carico di ciascun aderente alla data del 31 dicembre 2015, al netto di commissioni e spese. Nessun aderente potrà quindi ricevere nuove obbligazioni per un valore nominale superiore al proprio prezzo di carico. Nell’esempio più comune di sottoscrizione al collocamento nel 2008 per 10.000 euro, gli aderenti riceveranno un nominale di 9.999 euro per le 1.156 azioni Mps derivanti dal titolo convertito. Occorre però tenere conto dell’eventuale riparto, come spieghiamo in seguito.
L’offerta avrà durata tre settimane, prorogabili, e prenderà avvio entro il mese di ottobre. L’offerta è assai conveniente e suggeriamo senza dubbio alcuno di aderire. Basti pensare che le stime del prezzo dell’azione Mps al ritorno sul mercato vedono una quotazione dimezzata rispetto al valore di 8,65 euro (6,49 euro invece quelle riservate al Ministero dell’Economia) attribuito nella trasformazione in azioni.
Esiste però un aspetto da non sottovalutare: l’offerta è parziale. Per non superare il limite imposto agli aiuti di Stato, infatti, l’offerta non riesce a comprendere tutte le azioni in circolazione. In caso di adesione integrale e conseguente riparto, in ipotesi di applicazione del prezzo massimo di acquisto le azioni acquistate ammonterebbero a circa il 74,71% delle azioni apportate. In tal caso gli aderenti manterrebbero in portafoglio circa il 25% delle azioni, senza potersi rivalere sulla banca. Poiché non tutti i possessori di titoli posseggono i requisiti e non tutti riceveranno il corrispettivo massimo, la percentuale di azioni acquistate sarà ben superiore.
L’adesione è pertanto suggerita a coloro che possedevano importi non elevati del titolo obbligazionario, mentre chi possedeva grosse cifre farà bene a valutare il rischio prima di decidere. Gli esclusi dall’offerta devono valutare se ci sono i presupposti per rivalersi nei confronti della banca che ha negoziato i titoli. Da tener presente che per gli acquisti effettuati tramite il gruppo Mps ci sono concrete possibilità di rivalsa in virtù – affermano alcune associazioni di consumatori – dei numerosi difetti informativi riscontrati.
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