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Nineteen

Nineteen uscì il 15 febbraio 1985. Pochi giorni dopo era già al numero uno della Hit Parade britannica. Conquistare quella americana fu una faccenda più complicata. Erano gli anni in cui l’America cercava di dimenticare la sua prima sconfitta militare, la guerra del Vietnam, ed il dramma sociale che si era portata dietro.

Paul Hardcastle, l’autore, ha raccontato di aver ricevuto dopo la pubblicazione del disco tante lettere di veterani che lo ringraziavano per quello che stava facendo per loro. C’é da crederci senz’altro. Il clima che si respirava allora negli Stati Uniti, a dieci anni dalla fine della guerra, era quello descritto nel film di Ted Kotcheff, con protagonista Sylvester Stallone: Rambo – First Blood. I reduci americani cercavano faticosamente di riadattarsi ad una vita normale, civile. La stragrande maggioranza del paese cercava soltanto di dimenticare, e finiva per non vederli di buon occhio. Per non vederli proprio.

Paul Hardcastle

Paul Hardcastle

Hardcastle fu una sorpresa, piacevole e (suo malgrado) spiacevole nello stesso tempo. Un innovatore, un pioniere quasi, per quei suoi effetti speciali che introducevano nel pop la musica elettronica e new wave. Le note frammiste, spesso interrotte da brani di telegiornale, sirene di allarmi antiaerei, urla di folle, squilli di trombe. E quel ritornello ossessivo, la parte spiacevole, il cazzotto nello stomaco: n-n-n-nineteen, ripetuto come se fosse la raffica di un M16. Poi l’altro refrain: «In World War II the average age of the combat soldier was 26. In Vietnam it was 19».

Proprio così. Hardcastle raccontava di aver scritto la canzone essendo rimasto colpito dal fatto che i ragazzi che morivano nella giungla del sud-est asiatico avevano la stessa età che aveva avuto lui quando aveva cominciato ad andare in discoteca, appena maggiorenne. I suoi versi ricordano quel motto inciso sugli zippo con cui i soldati americani si accendevano le sigarette: non ho ancora l’età per votare, ma ho quella per farmi ammazzare.

Il video colpiva allo stomaco altrettanto duramente delle parole, essendo tratto da Vietnam Requiem, un documentario della ABC network diventato famoso per come aveva trattato la tragedia del Vietnam. Nineteen fu il singolo più venduto in tutto il mondo nel 1985. Il mondo, passato il primo shock, non aveva nessuna voglia di dimenticare.

Autore

Simone Borri

Simone Borri è nato a Firenze, è laureato in scienze politiche, indirizzo storico. Tra le sue passioni la Fiorentina, di cui è tifoso da sempre, la storia, la politica, la letteratura, il cinema.

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