Dopo la sosta per gli impegni delle Nazionali, riprende il campionato con la ventinovesima giornata. La Fiorentina tra le mura di casa affronta il Torino, con qualche residua speranza di recuperare punti ad una diretta concorrente in chiave Europa. La giornata di sole e il gemellaggio storico tra le due tifoserie sono la cornice che sembra un’amichevole. Il dato ufficiale parla di 36.707 di spettatori totali.
Prima della gara viene ricordato con un video e con un lungo striscione sotto la Curva Fiesole Emiliano Mondonico, ex tecnico di Fiorentina e Torino, ad un anno dalla sua scomparsa. La formazione scontata, con le assenze di Chiesa ed Edimilson per infortunio, Pezzella per squalifica. Gli undici con il modulo del 4-3-3 sono: Lafont tra i pali, in difesa Laurini, Vitor Hugo, Milenkovic, Biraghi, centrocampo Benassi (cap.), Veretout, Gerson, in attacco Muriel, Mirallas, Simeone. All’ingresso in tribuna di Gabriel Batistuta (dopo la gara festa per i suoi 50 anni ), grande entusiasmo con applausi e cori che echeggiano in tutti i settori dello stadio.
Partono bene i viola che prima con Benassi, poi con Simeone e Gerson pressano gli avversari nella loro area. Al settimo minuto vantaggio dei padroni di casa con Simeone che scarta il portiere Sirigu e manda in rete a porta vuota. Il Var conferma la rete. Il Cholito si inchina davanti la Fiesole per festeggiare il goal realizzato. Il Toro prova a reagire, anche se il gioco è confuso e spesso interrotto da falli, i viola non lasciano spazi agli attaccanti avversari.
Alla mezz’ora pareggio dei granata con un gran destro da fuori area di Baselli, i viola nell’azione precedente ravvisano un fallo di mano nell’aria di Djidji, ma l’arbitro fa proseguire la gara con la convalida della rete. Prima dell’intervallo doppia occasione per Simeone, ancora Sirigu che salva la porta. Nei tre minuti di recupero spreca Benassi.
Nella seconda frazione di gioco solite azioni di attacco dei viola imprecise, Mirallas mai incisivo, difficoltà ad impostare e imporre il proprio gioco. In questa fase poco entusiasmante, il granata Ansaldi prova a beffare Lafont fuori dei pali, il portiere francese per recuperare la posizione finisce in rete con la conseguente rottura delle corde della porta. Gioco interrotto e pubblico che si sveglia dal torpore, con cori di ovazione e applausi verso i tecnici che si apprestano a riparare la rete con mezzi di fortuna.
La gara riprende dopo qualche minuto. Il primo cambio è l’uscita di Muriel apparso stanco, per Vlahovic. Il neo entrato si mette in evidenza con una rovesciata di poco fuori, e con lo spirito con il quale lotta e contrasta gli avversari. Il secondo cambio è l’ingresso di Dabo per Gerson. Nei minuti finali esordio in maglia viola di Montiel. Lo spagnolo classe 2000, con palla al piede per 30 metri, prova un sinistro da fuori area, pallone alto, ma applausi da tutti i settori. Un minuto e ancora Montiel per Vlahovic, il colpo di testa del serbo di poco fuori.
Nei sei minuti di recupero ultime occasioni, ma ancora il portiere Sirigu e la poca precisione, chiudono la gara sul solito ennesimo pareggio in casa per la squadra di Pioli. Niente di nuovo, solito deludente rituale, soliti problemi che siamo costretti ad elencare come una nenia soporifera. Attacco sterile, il guizzo iniziale di Simeone, che poi non incide in altre occasioni, Mirallas che spreca, Muriel non brillante come nelle prime uscite, l’assenza di Chiesa (fermo dopo 31 gare) pesante che denota l’importanza del giocatore come riferimento in avanti, il centrocampo privo di idee e di palloni da sfruttare per le punte, la difesa che regge senza grandi problemi, anche in mancanza del capitano Pezzella.
Le uniche note liete l’esordio di Montiel, l’ingresso di Vlahovic, i due ragazzi hanno vivacizzato le fasi di gioco sfiorando il gol vittoria, pochi minuti con il giusto atteggiamento per mettersi in evidenza. Valide alternative per dare un supporto nel finale di campionato ormai quasi compromesso. Nel quattordicesimo pari della stagione, il quinto consecutivo al Franchi, un desolante decimo posto in classifica, ancora una prova di amore dalla tifoseria, che ormai conferma la linea di totale supporto a squadra, con la totale contestazione verso la proprietà.
Cori di disappunto per tutta la gara, uno striscione con la scritta: e ora querelateci tutti, in riferimento ad una diffida mossa verso un tifoso per offese via social, dalla Curva Fiesole. Dalla Ferrovia un Game Over e nessuno striscione dal club che la rappresenta lo storico Vieusseux, fino al termine del campionato. In una giornata con molteplici argomenti, resta e si conferma per i novanta minuti la noia e la depressione che ormai si trascina da mesi, per fortuna la festa in Piazza Signoria per i cinquant’anni di Batistuta hanno riportato entusiasmo e forti emozioni ai seimila tifosi presenti, il più grande attaccante viola che dopo vent’anni riesce ancora ad esaltare il popolo viola.
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