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Notte prima degli esami

Notte prima degli esami. Si rinnova il rito di passaggio più importante della nostra società: quello che mette ogni anno all’inizio dell’estate i ragazzi giunti alla fine dell’adolescenza di fronte alla madre ed al padre di tutti gli esami: la Maturità.

Non date retta, ragazzi, a chi vi dice che gli esami andrebbero tutti aboliti. Che si tratta di roba vecchia, inutile, non più adeguata ai tempi. Non è vero. Quello che vi accingete a fare, alla fine delle medie superiori così come avete fatto alla fine di quelle inferiori (gli esami delle elementari sono da tempo caduti vittime della nuova pedagogia e legislazione simil-progressista), farà o contribuirà a fare di voi  donne e uomini adulti. Entrerete ragazzi in quelle aule dove il caldo è ormai soffocante e la tensione si taglia con il coltello. E dopo qualche ora, comunque sia andata, ne uscirete grandi.

Quello che adesso maledite, un giorno lo ricorderete con nostalgia. Lo risognerete, certo, per quanto vi resta da vivere, e magari a volte saranno brutti sogni. Ma è quello che darà un senso alla vostra vita, che avrà contribuito a renderla degna di essere vissuta. Un esame superato – un esame poi come questo, come la Maturità -, è uno step di crescita che niente può sostituire.

AntonelloVenditti190620-001La risognamo tutti la Maturità. La generazione pre-68, che portava tutte le materie. Quella post, che ne portava solo due all’orale, salvo trovarsi sottoposta alla roulette russa del cambio della seconda a poche ore dalla prova. Quella dopo ancora, arrivata in fondo Dio solo sa come malgrado le innumerevoli riforme, tutte peggiorative. E quella attuale, la vostra, quella che sarà ricordata come la Maturità negli anni del Covid, quasi un’anteprima di quello che – a regime – potrebbe essere il futuro della didattica. DAD o meno, protocolli anti-Covid o meno, di sicuro è lecito chiedersi  cosa resterà di questa scuola, di un ciclo didattico che non si sa più a cosa serva, cosa insegni, a ragazzi che nascono già nel futuro e a due anni già maneggiano tablet e cellulari. Figli per di più di genitori che la loro maturità l’hanno smarrita da tempo, che si arrabbiano al posto dei figli per votacci e bocciature per le quali loro avrebbero trovato ad aspettarli a casa qualche salutare ceffone.

Comunque sia, comunque vada, sarà veramente una prova che vi renderà maturi. E poi fatene l’uso che meglio credete, di questa vostra maturità in arrivo. Magari ricordatevi cosa vi è costata, che prezzi avete pagato, nel bene e nel male, quando tra una ventina d’anni toccherà ai vostri figli. E’ l’unica riforma scolastica che possiamo augurarci, e che – da tempo immemorabile – funziona.

Il brano di oggi lo canta Antonello Venditti, ex ragazzo della Maturità del ‘68, che accompagna questo film delizioso a proposito della Maturità degli anni 2000. Non è cambiato niente, o comunque è cambiato assai meno di quanto certe dannose riforme scolastiche avevano inteso che cambiasse.

In bocca al lupo, ragazzi.

Autore

Simone Borri

Simone Borri è nato a Firenze, è laureato in scienze politiche, indirizzo storico. Tra le sue passioni la Fiorentina, di cui è tifoso da sempre, la storia, la politica, la letteratura, il cinema.

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