Calcio

O Milésimo

La rincorsa di Pelé per il calcio di rigore che vale il suo gol numero 1.000

19 novembre 1969. Allo stadio Maracanã di Rio de Janeiro si gioca una partita tra i padroni di casa del Club de Regatas Vasco de Gama ed il Santos Futebol Clube di San Paolo. E’ uno scontro al vertice del campionato brasiliano, ed è una partita destinata a diventare leggenda.

Al minuto 34 l’arbitro assegna agli ospiti un calcio di rigore. Dopo le interminabili proteste, sceneggiate e contumelie varie tipiche del calcio sudamericano, sullo stadio scende finalmente il silenzio, perché tutti sanno chi andrà a batterlo, e che importanza avrà. Per Edson Arantes do Nascimento, in arte Pelé, sarà O Milésimo (il millesimo). O Rei, il bicampione del mondo che di lì a pochi mesi diventerà tricampeon nella storica finale dell’Azteca contro l’Italia, lo trasforma ed entra nella leggenda del calcio brasiliano e mondiale (nella storia c’é di già).

La perla nera chiuderà la sua carriera nel 1977, dopo 22 anni 19 dei quali giocati nel Santos e 3 nei New York Cosmos. La FIFA gli riconosce il record di reti realizzate in carriera, 1281 in 1363 partite, mentre in gare ufficiali ha messo a segno 761 reti in 821 incontri con una media realizzativa pari a 0,92 gol a partita.

Inizialmente, queste cifre sembrano collocarlo al secondo posto di sempre, dietro Arthur Friedenreich detto el Tigre, che secondo alcuni tra il 1910 ed il 1935 sarebbe arrivato addirittura a segnare 1329 gol in 1200 partite (con una media di 1,1075 gol per partita). Ma mancano fonti certe, ed alla fine il calcio brasiliano è ben felice di assegnargli il record, che si aggiunge ai tanti già detenuti da un giocatore che il suo paese aveva dichiarato tesoro nazionale fin dagli anni sessanta e che in anni recenti è stato dichiarato addirittura Patrimonio storico-sportivo dell’umanità.

Autore

Simone Borri

Simone Borri è nato a Firenze, è laureato in scienze politiche, indirizzo storico. Tra le sue passioni la Fiorentina, di cui è tifoso da sempre, la storia, la politica, la letteratura, il cinema.

Lascia un commento