La ragazzina che aveva esordito come cantante unendosi nel 1979, non appena maggiorenne, ai Clannad, la band che i fratelli maggiori Ciàran, Pòl e Màire Brennan avevano fondato qualche anno prima, nel 1982 aveva deciso di tentare la via del successo come solista. E si era ben presto affermata come esponente di spicco di quella musica celtica che nella seconda metà del novecento aveva il suo affezionato pubblico, riuscendo a traghettare tra l’altro le suggestioni delle vecchie ballate scozzesi e irlandesi nelle nuove atmosfere new age.
Il mondo celtico ha avuto da sempre il suo fascino in ambito storico, letterario, cinematografico e musicale. La voce di questa ragazza sembrava uscita direttamente dalla mitologia delle saghe arturiane e tolkieniane e toccava corde profonde, ancorché circoscritte.
Gratificata da una solida reputazione come migliore interprete di quella musica che geograficamente e storicamente veniva da lontano, dall’estremo angolo del mondo, la ragazzina nei vent’anni successivi era diventata donna, anzi addirittura la prima donna della new age di ispirazione celtica. Ma lì probabilmente sarebbe rimasta, se per uno di quegli strani scherzi che fa la vita la tragedia di molti non si fosse risolta nella fortuna di alcuni, che ne avrebbero tratto clamorosa per quanto sicuramente involontaria notorietà.
La donna che i suoi genitori avevano battezzato Eithne nella lingua gaelica che si parla nella loro terra (con qualche concessione all’inglese) aveva scritto e cantato un brano che faceva da apripista del suo album A Day Without Rain uscito nell’anno di grazia 2000. La canzone si chiamava Only time, una struggente melodia che parla del tempo che passa e che a volte guarisce e dà risposta alle nostre domande. «E chi può dire quando il giorno dorme, se la notte possiede tutto il tuo cuore?»
La canzone era stata scelta come motivo principale della colonna sonora di un film di successo, Sweet november, interpretato da Charlize Theron e Keanu Reeves, una commedia sentimentale ambientata a San Francisco. L’autrice del brano non era nuova a prestare la sua voce e la sua musica al cinema. Ma sarebbe finito in sostanza tutto lì, se il destino non ne avesse fatto la colonna sonora di un dramma, del più drammatico di tutti i drammi, spostandone la location a New York.
L’11 settembre 2001 gli aerei pilotati da Al-Qaeda abbatterono le Twin Towers a Manhattan e insieme la certezza degli occidentali di vivere finalmente nel migliore dei mondi possibili, senza più guerre né disastri o miserie in agguato.
Un newyorchese prese Only time e ne fece la base musicale per un video che rimontava insieme tutte le immagini drammatiche che giungevano dalla Grande Mela ferita a morte. Da quel momento la signora della musica celtica divenne definitivamente una star musicale internazionale, una numero uno assoluta. Nessuno avrebbe più dimenticato la sua voce, anche dopo aver rimosso da una coscienza dilaniata le immagini che essa aveva accompagnato con malinconia e strazio imprevedibili ma quanto mai adeguati.
Il nome di questa donna, Enya, uscì prepotentemente dalle foreste irlandesi, dai miti celti e dalle visioni new age e si impose finalmente al mondo.
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