PRATO – Potenziata l’area delle terapie intensive del Santo Stefano con l’apertura di otto nuovi posti letto per l’Unità Coronarica (UTIC). Si tratta di un miglioramento funzionale che ha permesso di dotare l’UTIC di dieci posti letto intensivi complessivi: otto in open space e due, già presenti, in stanza singola con la possibilità di effettuare un eventuale isolamento.
Ogni postazione è attrezzata con strumentazioni di altissima tecnologia per il monitoraggio dei parametri vitali 24 hr. su 24. Nell’open space è presente un desk che consente al personale medico e infermieristico di effettuare una costante vigilanza dei pazienti. L’open space con i nuovi posti letto è collocato al secondo piano del presidio ospedaliero in uno spazio contiguo alla Cardiologia.
Gli spazi che ospitano i nuovi posti letto sono stati realizzati attraverso la riconversione di circa 300 metri quadri dell’area delle terapie intensive; i lavori hanno interessato la parte strutturale, impiantistica e tecnologica.
Durante l’emergenza sanitaria è nata l’idea della necessità di potenziare l’area delle terapie intensive: l’UTIC era stato trasferito all’interno di altri setting per destinare un consistente numero di letti intensivi ai pazienti Covid.
Questa operazione di potenziamento ha permesso alla cardiologia di poter disporre complessivamente di 10 posti letto di terapia intensiva Coronarica (UTIC) e di 10 posti letto di subintensiva cardiologica.
“Un importante espansione della risposta che il nosocomio Santo Stefano riesce a dare alla popolazione pratese con un ampliamento dell’offerta di posti letto per la gestione del paziente a maggior complessità clinico-assistenziale, sottolinea Sara Melani. Un ringraziamento va al personale sanitario ed all’Area Tecnica per l’importante lavoro di squadra svolto che ha consentito il raggiungimento di questo traguardo.”
“ Grazie all’impegno della Direzione Generale dell’Azienda Sanitaria, della Direzione di Presidio e dell’Area Tecnica – ha aggiunto Francesco Bellandi – è stato possibile realizzare il potenziamento dell’area di terapia intensiva cardiologica e di raggiungere un importante obiettivo. Esprimo i miei ringraziamenti personali e quelli del personale di Cardiologia.”
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