Dopo un mese e mezzo circa dalla chiusura dello scorso campionato, per la precisione dopo 48 giorni, si riparte con la nuova stagione 2020/21.
Il calcio d’inizio del baraccone del calcio tocca alla Fiorentina alle 18.00 al Franchi con la gara contro il Torino, avversario alla portata, con Gianpaolo nuova guida tecnica in panchina. I ragazzi di Iachini confermati nella maggior parte, con gli innesti dal mercato invernale (Amrabat, Kouame), gli arrivi (ad oggi, ricordiamo che il mercato si chiude il 5 ottobre) di Bonaventura e Borja Valero, il rientro di Biraghi partono con qualche perplessità ma anche con buone prospettive.
Il Franchi per le restrizioni anti Covid ancora senza spettatori, anche se a tarda serata arriva la decisione (dopo l’incontro tra i ministri Spatafora, Speranza, e Boccia) di aprire tutti i campi per l’ingresso di 1000 spettatori, già nelle gare della domenica. Solite cose all’italiana, quando anche per le postazioni stampa gli ingressi sono ridotti, e molti giornalisti non hanno avuto la possibilità al diritto di cronaca. Ma meglio evitare polemiche, tornando ad un minimo di analisi della gara d’esordio.
Nella tribuna deserta presente il presidente Commisso (arrivato in settimana) con la famiglia, i dirigenti viola. La formazione parte con il modulo del 3-5-2, quella che mister Iachini pensa di adottare nella maggior parte delle gare, assenti il capitano Pezzella per problemi fisici, Amrabat per squalifica. Gli undici titolari sono: Dragowski, Ceccherini, Milenkovic, Caceres, Chiesa, Bonaventura, Duncan, Castrovilli, Biraghi, Ribery (cap.), Kouame.
La gara parte a ritmo blando, gioco spesso interrotto da una serie di falli. La prima occasione è con Kuoame, immediata la risposta del Torino ma Dragowski non si fa sorprendere. AL 28° l’arbitro Abisso ferma il gioco per il primo cooling break, la temperatura del periodo superiore di diversi gradi. Ultima parte del primo tempo con poche emozioni, nei quattro minuti di recupero grande parata di Sirigu su Kouame.
Nella seconda frazione di gioco, Biraghi fa rotolare la palla in rete, su un cross di Chiesa dalla destra, mentre i giocatori viola sono a festeggiare il vantaggio, l’arbitro dopo il consulto al Var annulla la rete per fuorigioco. Gli ospiti con un contropiede, dopo un pallone perso da Ribery, mettono in apprensione la difesa gigliata.
Al 72° secondo cooling break. I viola in questa fase sono più offensivi si portano spesso in area avversaria, e al 78° arriva il goal del meritato vantaggio. Dalla destra incursione di Chiesa che salta il difensore Ansaldi, crossa sul secondo palo dove arriva Castrovilli che con facilità mette in rete.
Primi cambi tra i viola, escono Bonaventura e Ribery, per Borja Valero e Vlahovic. Pochi minuti e anche Chiesa lascia il terreno di gioco per Lirola. Nella parte finale escono Kuoame e Biraghi per Cutrone e Venuti. Prima del triplice fischio, un tiro di Cutrone viene parato dal portiere granata, nel finale goal annullato a Belotti per fuorigioco.
Termina la gara con un successo importante, a tratti con buone giocate, meglio nel secondo tempo, con buoni spunti a livello individuale, condizione e brillantezza fisica precaria, con le solite difficoltà a creare occasioni da rete. Il goal che vale tre punti arriva dalla splendida progressione di Chiesa, e da Castrovilli, che non aveva brillato fino a quel momento, ma la classe dei campioni emerge anche con poche giocate per risolvere le gare, anche se molto c’é da lavorare e migliorare.
La maturità del protagonista del goal partita (esordio con la maglia numero 10, che da queste parti ha un valore particolare), la conferma di Chiesa (se non dovesse arrivare una cifra pari alla richiesta, superiore a 70 milioni), insieme alla difesa collaudata (buona la prova anche di Biraghi) e ad un centrocampo ben assortito, potrebbero essere le basi per costruire un futuro vincente. Niente trionfalismi o facili entusiasmi, prendiamo con realismo la vittoria al debutto, e per una sera la cima della classifica. Una vittoria speciale, come segnala il Museo Fiorentina, la numero 1000 al Franchi, dal 1931 ad oggi, in gare ufficiali, anche questo motivo di orgoglio per la storia della squadra viola.
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