Fiorentina

Poker viola e tre punti d’oro

Nella 27° giornata di campionato, l’ottava di ritorno, la Fiorentina è di scena allo stadio Vigorito di Benevento, nell’ennesimo scontro diretto per la corsa salvezza, tra due squadre a pari punti in classifica.

Una settimana complicata per tutto l’ambiente viola, ma soprattutto per mister Prandelli, costretto a preparare un match di notevole importanza, con critiche polemiche e la possibile sostituzione in caso di risultato negativo. La formazione titolare parte con il modulo del 3-4-2-1, Dragowski tra i pali, Milenkovic, Pezzella (cap.), Quarta, Caceres, Pulgar, Bonaventura, Venuti, Eysseric, Ribery, Vlahovic.

Al fischio d’inizio i viola, subito in avanti con Ribery, costretto alle cure dello staff medico per una botta subita. Al rientro in squadra, il francese con un perfetto passaggio serve Eysseric sulla sinistra, che mette in mezzo un preciso assist per Vlahovic che da solo al centro area realizza il goal del vantaggio.

Al 13′ ancora la Fiorentina pericolosa, scambio Venuti Quarta con l’argentino che in area  manda alto. Al 26′ da calcio d’angolo battuto da Pulgar per Ribery, pallone che arriva in area dove il portiere giallorosso Montipò salva su Caceres, ma nulla può fare su Vlahovic che aggancia il pallone e realizza la seconda rete.

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Il primo tiro degli avversari alla mezz’ora, Dragowski non si fa sorprendere, cosi nella parte finale dove provano ad attaccare. Nei tre minuti di recupero, arriva la terza rete dei viola con un goal da cineteca di Vlahovic, copre il pallone su Glik, si libera dal limite dell’area e con l’interno mancino parte il tiro che termina in rete. Splendido primo tempo del serbo.

Nella seconda frazione di gioco i sanniti, anche con un passivo pesante provano a pressare per riaprire la gara, i viola meno propositivi subiscono il ritorno degli avversari. Come spesso avviene al 56′, si subisce il goal dell’avversario, il Benevento accorcia le distanze con Ionita.

I viola sono in evidente difficoltà, Dragowski si oppone a Caprari, evitando una rimonta clamorosa. Al 64′ minuti di apprensione per un presunto fallo di mano di Caceres in area, dopo il consulto al Var si prosegue. Al 74′ arriva la quarta rete che mette fine al forcing del Benevento, ancora Ribery che dalla sinistra apre per Eysseric che con un pallonetto mette in rete, e chiude la gara.

Al 78′ triplo cambio nei viola, escono Bonaventura, Vlahovic, ed Eysseric per Callejon, Kouame e Borja Valero. I viola fanno girare palla e controllano la gara. Prima dei tre minuti di recupero, ancora due sostituzioni, fuori Quarta e Ribery per Montiel e Maxi Olivera. Il triplice fischio finale decreta la seconda vittoria in trasferta della stagione, la prima dell’anno.

Sulla gara, partiamo dalla prova del gruppo e dei singoli che hanno fatto la differenza, alla vigilia la pressione di fare risultato per non soccombere in una crisi senza ritorno poteva diventare un boomerang. La squadra ha messo in campo carattere determinazione e volontà, e di certo sono emersi i diversi valori tecnici rispetto ad un avversario inferiore, cosa non scontata dopo altre prestazioni, con cui si sono persi punti preziosi.

Purtroppo nella seconda parte abbiamo assistito alle solite fasi di calo fisico e mentale, di paure e fragilità, una costante che nei novanta minuti, permette agli avversari di trovare il coraggio per recuperare. Sulla prestazione dei singoli la tripletta di Dusan Vlahovic , classe 2000, non  trova aggettivi di encomio, il serbo vince da solo una gara complicata, il terzo goal una perla da attaccante di esperienza, protagonista assoluto. Capocannoniere dei gigliati, sale a 12 reti, un ottimo numero per un ragazzo, ancora con margini di miglioramento, che rappresenta tutto il reparto offensivo.

Benevento Calcio v ACF Fiorentina - Serie A

Sul podio sale anche il veterano Ribery, lo abbiamo sottolineato in altre occasioni, la sua presenza in campo porta altro spirito ed energia alla squadra, punto di riferimento con qualità e giocate da campione, un leader ed un esempio per tutti. Una menzione particolare va al secondo francese Eysseric, un giocatore ritrovato, messo ai margini per mesi, considerato fuori per scelte tecniche, in via di trasferimento, diventato determinante, per assist e per un’ importante seconda rete in stagione, che chiude i giochi della gara, una scommessa vinta.

Il merito di aver recuperato giocatori, di aver dato fiducia e fatto crescere una giovane promessa (Vlahovic, ndr) aver difeso la squadra nei momenti difficili, aver dato la giusta tranquillità in un periodo di isteria generale, spetta a mister Cesare Prandelli, una bella rivincita personale. Nel post gara quel sentirsi stanco ma contento rappresenta quella dote di grande uomo prima che di tecnico, e di quanto le critiche, con diversi fantasmi di possibili sostituti intorno alla sua persona, hanno lasciato un enorme rammarico.

Prandelli210314-001La vittoria ha portato tre punti d’oro, un balzo in avanti per risalire posizioni (la Fiorentina si porta al dodicesimo posto, ndr) e poter lasciare la zona calda della classifica. Un successo che porta fiducia ed ottimismo, anche se sono tante le gare da affrontare per arrivare all’obiettivo fissato della matematica salvezza. Il cammino ancora lungo, le big in casa (Atalanta, Juve, Lazio, Napoli, ndr), e poi altri scontri diretti, da affrontare con tenacia e convinzione. Nella prossima gara al Franchi ci sarà il Milan dell’ex Stefano Pioli, una gara sulla carta proibitiva, per valori in campo e peri diversi obiettivi dei rossoneri, si parte alla pari in ogni caso, poi sarà il campo come sempre a dare il responso finale.

Autore

Patrizia Iannicelli

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