Prato

Prato celebra i 200 anni dalla nascita di Cesare Guasti

Prato si appresta a celebrare i duecento anni dalla nascita di uno dei suoi cittadini più illustri: Cesare Guasti. La ricorrenza si tiene domenica 4 settembre e sarà festeggiata con una intera giornata dedicata al celebre archivista e filologo, considerato tra gli uomini di cultura più importanti del suo tempo.

Questa domenica, alle 10:30, nella chiesa di San Domenico – dove sono custodite le spoglie di Cesare Guasti – il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, presiede una messa concelebrata dal vescovo Giovanni Nerbini. Nel pomeriggio, alle 17:30, conferenza nel Salone consiliare del Comune di Prato.

Dopo i saluti del sindaco, parleranno Diana Toccafondi, già direttore della Soprintendenza Archivistica della Toscana e direttore dell’Archivio di Stato di Prato, e Pietro Domenico Giovannoni, docente di Storia del cristianesimo e delle chiese all’Istituto superiore di scienze religiose della Toscana. L’iniziativa è promossa dall’Associazione culturale Cesare Guasti in collaborazione con il Comune e la Diocesi di Prato.

«Il Guasti fu una delle figure dell’Ottocento pratese più importanti perché ha avuto una rete di rapporti con tutti i più grandi intellettuali italiani e europei del tempo, come Gioberti e Rosmini», spiega don Enrico Bini, presidente dell’Associazione Cesare Guasti, che aggiunge: «fu inoltre un tenace sostenitore della necessità dell’unità nazionale, fu un cattolico che pensava al Risorgimento del popolo italiano non soltanto da un punto di vista politico, ma anche da un punto di vista morale e spirituale, per il quale si è sempre battuto, anche se non sempre è stato compreso, anche dal mondo cattolico».

In collaborazione con il Museo di Palazzo Pretorio sono previste una serie di iniziative dedicate al grande filologo curate dalla direttrice Rita Iacopino. In programma c’è una mostra che esporrà una serie di artisti che hanno gravitato attorno a Cesare Guasti, come Franchi, Marini e Pezzati, le cui opere fanno parte della collezione del museo civico.

Autore

Andrea Sarti

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