Prato

Prato, il Piano Strutturale del crepuscolo

«Il terzo piano strutturale della storia del Comune di Prato è stato licenziato dalla maggioranza di centro-sinistra nel mese di luglio. Un provvedimento dal significato estremamente politico, poiché definisce qual è la visione dello sviluppo urbanistico della città». Ad affermarlo in una nota il consigliere di Fratelli d’Italia al Comune di Prato di  Tommaso Cocci.

E aggiunge: «Un provvedimento così importante è arrivato alla fine dei due mandati a Sindaco di Matteo Biffoni, fatto singolare dato che il piano strutturale è un atto di indirizzo e quindi trova la sua funzione se poi lo si sviluppa durante una lunga fase amministrativa e non certo se ci si limita ad approvarlo al crepuscolo di un doppio mandato di primo cittadino».

«La Giunta di centrosinistra, che negli ultimi nove anni non ha avuto alcuna fretta nell’approvare questo atto, ha accelerato per la sua approvazione nel mese di luglio nonostante non vi fosse alcuna urgenza – continua Cocci -. Le tempistiche dell’approvazione e della pubblicazione del piano strutturale sul Burt della Regione Toscana, ossia nel bel mezzo delle ferie estive, suscitano non poche perplessità».

«L’approvazione del piano strutturale nel cuore dell’estate ha comportato una menomazione nell’esercizio effettivo del diritto dei cittadini nel presentare le proprie osservazioni al piano strutturale stesso. Infatti, la normativa prevede che, a seguito della pubblicazione del piano strutturale, iniziano a decorrere il termine di 60 giorni in cui tutti i cittadini possono presentare le proprie osservazioni» spiega Cocci.

«Peccato che la pubblicazione del piano strutturale del Comune di Prato sul BURT della Regione Toscana è avvenuta il 09 agosto, nel bel mezzo delle chiusure estive di studi tecnici e professionali. La scelta politica di avvalersi del periodo feriale per la decorrenza dei termini per la presentazione delle osservazioni, mina in maniera sostanziale la possibilità della società civile di presentare i propri rilievi al piano strutturale».

«L’amministrazione Biffoni si è fatta vanto di aver coinvolto la città in processi partecipativi prima dell’approvazione del piano strutturale. Tuttavia, nei suoi processi partecipativi la Giunta Biffoni ha coinvolto chi ha ritenuto opportuno, dunque altra scelta squisitamente politica – fa notare il consigliere di Fratelli d’Italia -. L’unico momento autentico di partecipazione per il piano strutturale è quello previsto dalla normativa, che riconosce a qualsiasi cittadino di presentare delle osservazioni nel termine di 60 giorni dall’approvazione dell’atto».

«Non vi era alcuna urgenza, ma la decisione politica di far decorrere i termini dal 09 di agosto ha ridotto in modo sostanziale lo spazio di azione della società civile, per la difficoltà oggettiva nel reperire ausilio tecnico in questo particolare periodo dell’anno» conclude Tommaso Cocci.

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Redazione

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