Fiorentina

Prestazione opaca e uno scialbo pari

La Curva Fiesole trasferita al Mazza di Ferrara

FERRARA (dal nostro inviato) – Riprende il campionato dopo la sosta per gli impegni delle Nazionali con la tredicesima gara. La Fiorentina è di scena al Paolo Mazza di Ferrara contro la Spal. A sostegno della squadra viola il primo esodo dei tifosi viola, circa in duemila, nonostante i costi del tagliando non certo popolari.

Mister Pioli costretto a rinunciare a Badelj, Laurini, e Thereau, per infortunio, parte con il modulo del 4-3-3, Sportiello tra i pali, Gaspar, Astori (cap.), Pezzella, Maxi Olivera, Sanchez, Veretout, Benassi, Chiesa, Gil Dias, Simeone.

Nella prima fase della gara azioni confuse da parte delle due squadre, ma i padroni di casa sembrano gestire meglio il possesso palla e la difesa non corre alcun pericolo. Alla mezz’ora viene annullato un goal a Chiesa per un fuorigioco di Gil Dias, la Var conferma la posizione in off-side.

Al quarantaduesimo Spal in vantaggio, punizione di Viviani deviata dall’ex Felipe sul palo, sulla ribattuta tap-in di Paloschi con la difesa viola ancora una volta disattenta. Nel finale Sportiello anticipa Borriello ed evita il raddoppio.

Nella seconda frazione di gioco mister Pioli sostituisce Maxi Olivera con Babacar. I viola sembrano più incisivi, ma è la Spal che in contropiede realizza il secondo goal, annullato per fuorigioco. Al sedicesimo entra in campo Saponara al posto di Gil Dias.

La gara è spesso interrotta da falli, con la Fiorentina che prova a pressare senza trovare il passaggio decisivo per arrivare al pareggio, che arriva al trentacinquesimo con Chiesa. Grande azione che inizia con Saponara, triangolo Simeone – Chiesa che davanti al portiere non sbaglia.

Fasi concitate nel finale con i viola a corto di fiato che lasciano spazi ai padroni di casa. Nei quattro minuti di recupero espulso per doppia ammonizione Oikonomou per fallo su Chiesa. Dopo due sconfitte arriva una prestazione opaca e uno scialbo pari che evidenzia tutti i limiti visti nelle precedenti gare, soprattutto con un avversario alla portata.

La difesa in netta difficoltà sia come reparto che nei singoli giocatori, centrocampo deficitario con riserve non all’altezza dei titolari, poco propositiva e incisiva in fase offensiva. L’unica nota lieta il ritorno al goal di Chiesa (il giovane talento viola che ha rinnovato pochi giorni fa) che con grinta e carattere oltre alle sue doti tecniche, ha evitato una sconfitta disastrosa.

La squadra totalmente rinnovata e in fase di assemblaggio non deve diventare un alibi per la mancanza di gioco e di identità, ma sono le reali problematiche che portano a notevoli preoccupazioni. La Fiorentina relegata in una classifica anonima dopo tredici giornate e solo diciassette punti, deve cambiare rotta e trovare quanto prima quello spirito di squadra che spesso è un’arma fondamentale per sopperire alle carenze tecniche di alcuni singoli.

La prossima gara è la difficile trasferta a Roma contro la Lazio, sulla carta proibitiva, ma con la consapevolezza di mettere in campo agonismo, impegno e motivazione, che sono mancati in diverse occasioni e per capire davvero il cammino di questa squadra.

Autore

Patrizia Iannicelli

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