Diario Viola Fiorentina

Prima di arrivare a Praga

Archiviato il campionato con l’ottavo posto, a 56 punti, per la Fiorentina inizia il countdown verso la finale europea, gara che vale una stagione, straordinaria per il lungo percorso, iniziato nel torrido agosto, con la prima di campionato al Franchi.

Il nostro excursus parte invece dai preliminari della competizione europea, la Conference League, (al secondo anno) un torneo tra le settime classificate, e quelle provenienti dai play off di Europa League.

Dopo le quattro squadre ammesse alla Champions e due all’Europa League, con conseguenti introiti economici di rilievo, una terza competizione meno appetibile, partita in sordina, ma che porta a titolo conquistato visibilità, prestigio e ammissione di diritto all’Europa League. Per la cronaca, la prima vincitrice del trofeo lo scorso anno è stata la Roma.

A Firenze il ritorno in Europa, lo scorso campionato, dopo anni di delusioni, è stato acclamato come un nuovo inizio, un passo importante per ritornare protagonista, anche oltre i confini. Il sorteggio dei preliminari non è benevolo, gli avversari sono gli olandesi del Twente. Inizia il cammino con una vittoria al Franchi, il 18 agosto, le reti di Gonzalez e Cabral, il ritorno a Enschede, una settimana dopo, una vera battaglia calcistica, indenni a reti inviolate, rappresenta il passaggio ai gironi.

Il sorteggio sembra agevolare i ragazzi di mister Italiano, squadre alla portata, i lettoni di Riga, i turchi di Instanbul Basaksehir, gli scozzesi degli Hearts. Partenza in salita, il pari in casa con il Riga, (1-1, rete di Kouame) e la netta sconfitta ad Instanbul di 3 a 0, che evidenziano la poca esperienza di tanti giocatori, compreso il tecnico al suo debutto, errori individuali, le difficoltà di affrontare tante gare ravvicinate. L’andamento altalenante si ripercuote anche in campionato.

Le successive 4 gare, sono altrettante vittorie, ad Edimburgo con uno 0 a 3 (Mandragora, Kouame, Jovic), al Franchi ancora con gli scozzesi un roboante 5 a 1 (Jovic, Biraghi, 2Gonzalez, Barak), in Lettonia altro successo a suon di goal, 0 a 3 (Barak, Cabral, Saponara), si passa da secondi, per differenza reti, anche se a pari punti con i turchi del Basaksehir.

Il secondo piazzamento costringe ai sedicesimi, la squadra gigliata nel doppio turno gioca con i portoghesi del Braga. La pratica si chiude in trasferta con la netta vittoria di 4 reti, doppiette per Jovic e Cabral. Il ritorno sembra scontato, ma dopo mezz’ora i viola sono sotto di due reti, una straordinaria rimonta , con reti di Mandragora, Saponara e Cabral, portano agli ottavi.

La prima in casa contro i turchi del Sivasspor si chiude con il minimo scarto della rete di Barak. Il ritorno tra difficoltà logistiche e ambientali, si vince in rimonta dopo l’iniziale vantaggio dei turchi, 1 a 4, con reti di Cabral, Milenkovic, Castrovilli e autorete di Goutos.

Nei quarti l’urna benevola pesca i polacchi del Lech Poznan, la pratica si chiude in trasferta con un poker di reti, Cabral apre le marcature, nel mezzo il pari di Velve, Gonzalez, Bonaventura, Ikonè, mettono in discesa il ritorno. Al Franchi, qualche amnesia difensiva, e i polacchi recuperano tre reti, spinti anche da più di duemila supporter dalla Polonia, le due reti di Sottil e nel recupero di Castrovilli nel recupero portano alla doppia semifinale con gli svizzeri (sorteggiati nel precedente turno ) del Basilea.

Gli svizzeri al Franchi arrivano numerosi e rumorosi, una bolgia tra petardi, fumogeni, tamburi e cori da una curva all’altra. La gara con il goal dell’ex di turno Cabral, sembra indirizzare verso un epilogo positivo, ma due incertezze ribaltano la gara a favore del Basilea che esce dal Franchi con un insperato successo di due reti ad una. Il ritorno nella città svizzera, sembra complicato, costretti a ribaltare il risultato dell’andata, ma la tifoseria, come in tutte le altre trasferte, al fianco della squadra, un connubio che rappresenta la forza di un gruppo compatto e unito.

Una gara infinita, che inizia con la rete di Gonzalez, il pari di Amdouni potrebbe chiudere i conti, ma l’argentino scatenato segna la seconda rete e riporta la parità tra andata e ritorno, si prosegue con i supplementari. Nell’ultimo secondo del secondo tempo,quasi al 120esimo il ceco Barak, subentrato dalla panchina, al posto giusto sotto porta trova la giusta deviazione, ed evita la roulette dei rigori.

Una gioia irrefrenabile tra entusiasmo di tutta la squadra in campo e i tifosi sugli spalti, per la conquista della finale europea. Una cavalcata incredibile, tra speranze e paure, entusiasmo e gioia, prima di arrivare a Praga, ultima tappa per coronare un sogno di alzare un trofeo per Firenze, la sua gente, la storia.

Autore

Patrizia Iannicelli

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