Economia

Produzione industriale in flessione nel 1° trimestre 2024

Prato - Particolare di una filatura

Nel suo complesso, il manifatturiero dell’area Lucca-Pistoia-Prato registra nel 1° trimestre 2024 un livello produttivo con una flessione minima rispetto allo stesso periodo del 2023: -1,2%, come attestano le rilevazioni del Centro studi di Confindustria Toscana Nord. Un risultato migliore, quindi, di quello riportato nel 4° trimestre 2023, che rispetto allo stesso periodo del 2022 si chiuse con un -3,4% condizionato anche dalla disastrosa alluvione che a novembre aveva colpito aree importanti del distretto tessile pratese e vari territori del pistoiese. Il dato negativo del territorio di Confindustria Toscana Nord nel 1° trimestre 2024 è anche nettamente più contenuto del -4,6% riportato nello stesso periodo dal manifatturiero nazionale.

Gli effetti dell’alluvione si sono comunque inevitabilmente sentiti anche nei mesi immediatamente successivi, contribuendo a contenere le prestazioni soprattutto della moda, cui si debbono i risultati più negativi (-9,1% rispetto al 1° trimestre 2023). Pochi altri sono i casi di segno meno rispetto allo stesso periodo del 2023: la metallurgia (-7,3%), il mobile (-4,6%) e la lavorazione dei non metalliferi (lapideo/vetro/materiali da costruzione -3,8%), mentre è in minima flessione l’alimentare (-0,6%); sono invece tutti positivi gli altri settori, da valori modesti come quelli della produzione di macchine (+1,3%), ad altri più netti come quelli di carta (+3,1%) ma soprattutto di mezzi di trasporto (nautica e ferrotranviario +7,2%) e chimica-plastica-farmaceutica (+10%).

Tiziano Pieretti, vicepresidente di Confindustria Toscana Nord

Lucca – «Nel primo trimestre 2024 la produzione industriale in provincia di Lucca cresce rispetto allo stesso periodo del 2023, segnando complessivamente +2% – commenta il vicepresidente di Confindustria Toscana Nord Tiziano Pieretti -. Spiccano fra tutte le prestazioni della chimica-plastica-farmaceutica con un +16,9% dovuto soprattutto a particolari comparti, ma sono positive anche la carta-cartotecnica con +2,8%, la nautica con +2% e, sia pure in misura minima (+0,4%), anche la fabbricazione di macchine, fra le quali occupano uno spazio particolare quelle per il cartario. In territorio negativo invece lapideo (-6,9%), moda (-5,8%), metallurgia (-4%) e alimentari (-3,2%).

Guardando all’andamento complessivo a partire dall’inizio del 2023 si registra pertanto un progressivo miglioramento nella produzione industriale lucchese: primi tre trimestri 2023 negativi, anche se di poco, 4° trimestre in pareggio e ora, col 1° trimestre 2024, il ritorno del segno più. Un segnale di grandissima vitalità del manifatturiero lucchese, che nel 1° trimestre 2024 distacca di oltre 6 punti e mezzo l’andamento, a quota -4,6%, dell’industria italiana.

Una considerazione che vale anche per la carta-cartotecnica, che si colloca in un quadro nazionale a -3,3%. Sui buoni risultati di Lucca giocano tanti fattori, alcuni dei quali legati puramente alla concentrazione sul territorio di determinati settori rispetto ad altri. Ma incidono fortemente anche le scelte strategiche pregresse e in atto da parte delle aziende, che hanno saputo attrezzarsi al meglio, con investimenti mirati ed efficaci, per ottimizzare le proprie prestazioni».

Daniele Matteini, presidente di Confindustria Toscana Nord

Pistoia – «Il tessuto industriale polisettoriale di Pistoia riesce a generare dinamiche di compensazione, tanto che, nonostante alcune prestazioni particolarmente negative, nel 1° trimestre 2024 si è giunti, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a un dato finale in sostanziale pareggio, +0,3% – aggiunge il presidente di Confindustria Toscana Nord Daniele Matteini -. A trainare il sistema la metalmeccanica, la cui ulteriore crescita, a quota +8,6%, resta legata in modo prevalente, ma non esclusivo, al settore dei mezzi di trasporto e al suo indotto.

Positivi anche la produzione della carta-cartotecnica (+4,5%) e dell’alimentare (+2,9%). I dati negativi vengono dalla chimica-plastica con -3%, dall’arredamento-materassi con -4,7% ma soprattutto dalla moda, che nel confronto con lo stesso trimestre del 2023 mostra prestazioni intorno al -10/11%. Nel dettaglio, segnano -9,8% le calzature, comunque migliorative rispetto al dato nazionale, -10,6% il tessile, -11,3% l’abbigliamento-maglieria.

E’ proprio la situazione del settore moda, così caratterizzante anche la provincia di Pistoia, a condizionare pesantemente il dato finale complessivo; un settore, tuttavia, che crede nelle proprie risorse e potenzialità, come dimostrano anche recenti iniziative di orientamento come il progetto E’ di moda il mio futuro. Nella meccanica, soprattutto legata al settore dei trasporti, ha premiato anche la capacità di lavoro di squadra delle imprese aggregate sotto l’ombrello del Ditecfer, che in questi anni è divenuto non solo il distretto ferroviario principale d’Italia ma anche il più dinamico a livello europeo. Da presidente di Ditecfer annuncio che a breve a Pistoia interverranno i massimi vertici della politica, dell’industria, della ricerca per celebrarne i 10 anni dalla costituzione».

Fabia Romagnoli, vicepresidente di Confindustria Toscana Nord

Prato – «Il quadro che emerge dai dati del Centro studi di Confindustria Toscana Nord per il 1° trimestre 2024 nel confronto con lo stesso trimestre del 2023 non è inaspettato ma comunque severo – conclude la vicepresidente di Confindustria Toscana Nord Fabia Romagnoli -. Il totale, nel confronto con il 1° trimestre dell’anno precedente (peraltro positivo, in linea con quello del 2022), è a quota -7,8%.

Il maggior contributo a questo risultato negativo deriva dal -9,8% del tessile, peraltro esattamente in linea con le prestazioni dello stesso comparto a livello nazionale; ma portano un netto segno meno anche la metalmeccanica (-9%), che include il meccanotessile, e l’abbigliamento-maglieria (-8,3%). Solo in parte questi risultati possono essere imputati alle conseguenze dell’alluvione di novembre, anche se questa ha indubbiamente continuato a far sentire i suoi effetti anche nei mesi successivi e tuttora non può dirsi un capitolo del tutto chiuso.

Il problema dell’andamento del tessile a livello nazionale, e anche al di là dei confini italiani, ha vari risvolti, ed è stato al centro della recente assemblea della sezione Sistema moda. Hanno destato particolare interesse i dati relativi ai prodotti di fascia alta, segnati da un eccesso di stoccaggi che sono in corso di allocazione sul mercato: nel frattempo, gli ordinativi inevitabilmente ristagnano. Un quadro, questo, che è rimasto in essere al di là del termine del 1° trimestre, condizionando anche quello in corso».

Autore

Redazione

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