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Qatargate: la caduta dell’impero d’occidente

Eva Kaili, ex vicepresidente del parlamento europeo

Il bello è che l’Ong di Panzeri,, quella che passerà alla storia per aver rovinato definitivamente la piazza di Bruxelles a tutte le Ong del mondo, si chiama Fight Impunity.

Trent’anni dopo la sua nascita, l’Unione Europea deve ormai prendere in considerazione la sua morte. Come il Comunismo sovietico, forse l’Europeismo nato a Maastricht non è riformabile.

La polizia belga sta indagando su un caso di corruzione senza precedenti. O forse i precedenti li ha, siamo noi che finora ne siamo stati tenuti all’oscuro. A noi dicevano che era tutta questione di stabilità, che gli italiani cattivi erano quelli di destra, refrattari alle regole europee di buon governo. Viene fuori che gli italiani cattivi, cialtroni, sono quelli di sinistra. Refrattari a distinguere tra pubblica amministrazione e organizzazioni non governative. Tra soldi pubblici e privati. Così sembrano almeno indicare i primi verbali della polizia belga.

Italiani e greci, una faccia, una razza. Eva Kaili, Francesco Giorgi, Antonio Panzeri, Niccolò Figà Talamanca sono i primi arrestati. La Kaili vicepresidente ellenica del parlamento europeo, passa dal suo ufficio di Bruxelles al carcere mandamentale. L’accusa? Le mazzette pagate dai plenipotenziari del Qatar alla funzionaria europea per fare azione di lobby in favore della normativa che dovrebbe consentire libero accesso ai cittadini del golfo persico nel territorio dell’Unione Europea.

Prossimo probabile obbiettivo, a giudicare da come gli trema la voce mentre si giustifica, l’altro vicepresidente Mararitis Schinas (oh, ma tutti greci?….), che è stato visto e filmato in trattative per analogo motivo nei giorni scorsi a Qatar City. Con la scusa dei mondiali di calcio che stanno coprendo chissà quante cose innominabili.

In Qatar devono aver pensato che il mondo, o almeno l’Europa, sono un enorme giardino in cui sedersi a bere te adulterato con gente come Michel Platini. Se è stato possibile organizzare questi assurdi mondiali natalizi, chissà che altro. Anche a Bruxelles parlano francese come Michel, in fondo.

A Bruxelles devono aver pensato che lobby è bello, e con il lubrificante adatto non c’é limite a ciò che si può ottenere. Verbali di polizia belga per credere: squestrati 750.000 euro soltanto dall’abitazione di Eva Kaili. Ovviamente a sua insaputa, come ribadisce il suo avvocato. Ci mancherebbe.

Quanta dignità nel pur brutale tentativo di Erdogan a suo tempo di portare la Turchia in Europa in punta di scimitarra. Bastava minacciare una sana invasione neoislamica. Questi persici del Qatar che ungono commissioni sono molto meno accettabili. Fanno proprio schifo. L’Unione Europea ci sta sulle scatole già così com’é, figurarsi se accetta mazzette perfino dagli arabi.

La von der Leyen si proccupa, perché la sua maggioranza è tutta a sinistra, principalmente garantita dal PD italiano. Buonanotte Ursula. La presidente maltese Roberta Metsola è giovane, e ha un bel po’ di che incazzarsi prima di crescere. Promette inchieste e tremende punizioni ai corrotti. Ma quando avemmo i primi dubbi sulla corruzione a Bruxelles lei non era neanche nata, o forse lo era da poco. Auguri, Metsola.

L’Europa è alla frutta, e francamente quando Odoacre rimanderà le sue insegne a Costantinopoli stavolta non la rimpiangerà nessuno. Men che meno rimpiangeremo questi mondiali di calcio che forse soltanto l’Argentina sta prendendo sul serio. Insieme a quel Marocco che, se c’é un dio che sovrintende alle cose umane in modo serio, si prepara di nuovo a lanciare i suoi cavalieri berberi al galoppo, a spazzare via un mondo occidentale ormai mangiato da troppo benessere, troppa alterigia, troppa corruzione.

Il calcio è un gioco semplice, e a volte addirittura vince chi se lo merita. Che possa succedere altrettanto nella politica, in quella europea poi, questo è un altro discorso.

Autore

Simone Borri

Simone Borri è nato a Firenze, è laureato in scienze politiche, indirizzo storico. Tra le sue passioni la Fiorentina, di cui è tifoso da sempre, la storia, la politica, la letteratura, il cinema.

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