Dopo la Marcia su Roma, Vittorio Emanuele III convoca Benito Mussolini per conferirgli l’incarico di presidente del consiglio. Il 16 novembre 1922, Mussolini si reca alla Camera dei Deputati per presentare la lista dei suoi ministri, la quale annovera solo tre esponenti del Partito Nazionale Fascista: Alberto De Stefani alle Finanze, Giovanni Giuriati alle Terre liberate e Aldo Oviglio alla Giustizia. Mussolini tiene per sé le cariche di Ministro per l’Interno e Ministro degli Esteri. I ministeri chiave sono tutti nelle mani sue e del PNF.
Quello che tiene è il celebre discorso del bivacco, così definito a causa di questo passaggio rimasto storico: «Potevo fare di questa Aula sorda e grigia un bivacco di manipoli: potevo sprangare il Parlamento e costituire un Governo esclusivamente di fascisti. Potevo: ma non ho, almeno in questo primo tempo, voluto».
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