Dopo il passaggio di turno di Coppa Italia dello scorso mercoledì, i viola nella diciassettesima giornata di campionato tornano in campo al Franchi contro il Genoa. Si torna al modulo collaudato del 4-3-3, Sportiello, Laurini, Pezzella, Astori (cap.), Biraghi, Benassi, Badelj, Veretout, Chiesa, Thereau, Simeone. In tribuna presente Pepito Rossi, applausi, cori e striscioni per l’ex viola da poco tesserato con i grifoni. Sugli spalti molti spazi vuoti, il numero ufficiale degli spettatori è 21.043.
Il Genoa nei primi minuti si porta in avanti con Tarabat che va alla conclusione, Sportiello manda in angolo. La Fiorentina impacciata senza idee solo al diciottesimo risponde con un tiro di Chiesa che sfiora il palo ed esce di poco fuori. L’arbitro di gara Calvarese permette agli ospiti di interrompere la gara con diversi falli, ammonito Thereau per simulazione, il fallo sul francese invece è evidente.
Verso la fine del primo tempo la prima vera occasione da goal di marca gigliata con Chiesa, ma nessuno dei compagni riesce a deviarla in rete. La gara è lenta e senza grandi emozioni, la Fiorentina prevedibile e scontata, la difesa degli ospiti non lascia spazi.
Nella seconda frazione di gioco il ritmo della gara aumenta, ma i viola sotto porta non riescono a finalizzare. Dagli sviluppi di un corner Pezzella in area colpisce di testa ma il tiro sfiora la sinistra del palo. L’errore più eclatante è di Simeone che su un cross di Chiesa manda alto.
Al diciannovesimo Pioli manda in campo Babacar al posto di Simeone ed Eysseric per Thereau. I sostituti non portano vantaggi in fase offensiva, sotto porta sono imprecisi e mai pericolosi. L’ultimo cambio è l’ingresso di Gil Dias al posto di Benassi. L’ultima occasione è di marca viola con Biraghi che manda alto un pallone. Dopo tre minuti di recupero termina la gara a reti inviolate.
Dopo il buon pari ottenuto contro il Napoli al S. Paolo, la Fiorentina in questa gara ha perso l’ennesima occasione per avvicinarsi alle posizioni di classifica in zona Europa, visto le sconfitte delle dirette concorrenti. Il primo tempo da cancellare, lenta l’impostazione di gioco, solite difficoltà sotto porta, errori dei singoli che hanno deluso. Meglio la seconda frazione di gioco, anche se le occasioni avute non sono state sfruttate con un avversario in lotta per la salvezza.
Resta il rammarico di quello che poteva portare una vittoria, e la delusione di una squadra ancora alla ricerca di una propria identità che non riesce a decollare. I titolari quando non sono in giornata positiva, Thereau e Simeone su tutti, non hanno sostituti all’altezza, forse questo il vero problema di una squadra carente in tutti i reparti, che non trova le giuste motivazioni con avversari modesti.
L’unica nota lieta della giornata il sesto risultato utile consecutivo, il quinto in campionato, con la retroguardia viola che ha trovato quella quadratura da diventare la quinta del campionato. Le prossime gare della Fiorentina prima della fine dell’anno, dalla difficile trasferta di venerdì a Cagliari, ai quarti di Coppa Italia all’Olimpico contro la Lazio, per chiudere con il Milan, potranno dare i primi responsi o con una svolta positiva o la consapevolezza di un anno interlocutorio senza obiettivi.
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