(Nella foto il portiere Oliver Christensen, di Paolo Giuliani) Dopo la netta vittoria in campionato domenica al Franchi, la Fiorentina di scena tra le mura amiche, con gli ottavi di finale della Coppa Italia, contro il Parma, in un’unica gara .
L’orario delle 21.00 nel turno infrasettimanale, con temperatura rigida, non ferma i 23.113 spettatori sugli spalti, con gli abbonamenti che comprendono anche l’ingresso di questa gara.
Mister Italiano costretto alla solita rotazione, neanche convocati Nico Gonzalez con qualche problema fisico, Ikonè per un attacco influenzale, Quarta fermo per squalifica. Si parte con il modulo del 4-3-2-1, Christensen tra i pali, Kayode, Milenkovic, Mina, Parisi, Maxime Lopez, Mandragora, Sottil, Barak, Brekalo, Nzola.
I ducali partono subito in pressing con velocità e buone manovre di gioco, il primo tiro dell’attaccante polacco Benedyczak, che salta Parisi, fermato dalla parata di Christensen.
I viola rispondono con un’azione di Barak per Nzola, la cui conclusione deviata in corner. Al 16esimo gli ospiti scatenati in contropiede, Mihaila da solo davanti la porta sbaglia l’ultimo passaggio con il recupero del portiere danese.
Prosegue il pressing degli ospiti che trovano in due minuti il doppio vantaggio. Al 21esimo arriva il goal del centrocampista spagnolo Bernabè che a colpo sicuro, dopo il palo colpito dal compagno Bonny, recupera e manda in rete. Un minuto dopo da un’ azione insistita, con una ottima triangolazione Mihaila crossa in area per l’attaccante francese Bonny che realizza il raddoppio.
Sul Franchi cala il gelo, non solo per la temperatura, viola inguardabili sorpresi da un avversario ben disposto in campo che chiude gli spazi per colpire in contropiede.
Alla mezz’ora un presunto fallo di mano di Circati su tiro di Brekalo, viene sanzionata dall’arbitro Marinelli come rigore, dopo il consulto Var si prosegue con una punizione, in quanto l’intervento di poco fuori dall’area.
Gli emiliani arrembanti in contropiede, sfiorano anche la terza rete, i viola senza idee, chiudono una prima frazione in totale confusione, in balia degli avversari. Dopo tre minuti di recupero si va all’intervallo, con fischi di disappunto dagli spalti verso i giocatori.
Nella seconda frazione mister Italiano rivoluziona la squadra con 4 cambi, escono Parisi, Mina, Brekalo e Mandragora per Biraghi, Ranieri, Infantino e Arthur. La gara non cambia, molta confusione e imprecisione, la difesa ospite respinge le incursioni dei gigliati. Al 66esimo ultimo cambio esce Barak per Beltran, due punte in campo.
I viola provano con diverse conclusioni verso la porta, ci provano Sottil, Biraghi e Infantino, ma senza esito. All’82esimo assist di Sottil per Nzola che controlla e con un gran goal manda il pallone sotto la traversa, dimezza lo svantaggio e apre la gara.
I viola più decisi si proiettano in avanti per il forcing finale, all’86esimo l’arbitro ferma il gioco, richiamato dai giocatori, dopo un cross di Sottil, per un fallo di mano in area del difensore ducale Osorio. L’arbitro dopo il controllo al Var, decreta il rigore pe i viola.
Dagli undici metri si porta l’esterno Sottil, che con freddezza realizza il pari. Dopo 6 minuti di recupero si prosegue con i tempi supplementari.
Una partita incredibile per i padroni di casa, che a tempo scaduto, quasi fuori dalla competizione rimettono tutto in discussione.
I primi 15 minuti sono di marca viola, che sfiorano la rete nel finale con un colpo di testa di Beltran. Pochi minuti e si prosegue con il secondo tempo supplementare, esce Sottil per problemi fisici ed entra Kouame, non cambia la sostanza del match, le due squadre ormai stanche ci provano con qualche incursione, si ferma il gioco per crampi del portiere ducale Corvi. Dopo 2 minuti di recupero, si va alla roulette dei calci di rigore.
Parte la Fiorentina con Biraghi che spiazza il portiere e realizza la rete, il pari degli emiliani con Hernani, Kouame si presenta sul dischetto e non sbaglia, il ducale Man colpisce il palo, Milenkovic perfetto porta al 3 a 1, Camara sbaglia con un tiro alto sulla traversa, il rigore decisivo è di Beltran che porta a 4 le reti dagli undici metri, mettendo fine alla lunga maratona del match.
Una gara rocambolesca da cardiopalma, per cuori forti, in una gelida serata di dicembre, di sofferenza nel primo tempo, un black out generale, con le riserve che hanno evidenziato diverse carenze, ma con una reazione di carattere e orgoglio caratteristiche della squadra, il cuore oltre l’ostacolo.
Per la cronaca molti complimenti ai ragazzi (8 su 11 di classe 2000 in su, ndr) di mister Fabio Pecchia, impegnati nella serie inferiore ma in cima alla classifica, che hanno giocato alla pari, a tratti meglio, con ottime giocate dei singoli e di gruppo, creando grandi difficoltà ai viola.
La prestazione mette sul banco degli imputai la difesa anticipata e spesso saltata dagli avversari liberi di proiettarsi in avanti, debacle totale nella prima frazione, Milenkovic si salva per recuperi e anticipi nella seconda parte.
In mediana solito copione, lenta e prevedibile, l’ingresso di Arthur porta ordine e ritmo con palloni smistati. Nel reparto offensivo poca lucidità, nella prima parte con occasioni sprecate, nella seconda frazione anche per i cambi effettuati dal mister, cambia il ritmo con buone manovre, ma senza il colpo vincente.
Tra i migliori Sottil con le sue accelerate, l’assist per Nzola e il cross che ha portato al rigore, che con personalità ha battuto con freddezza e determinazione, colloca tra i migliori il figlio d’arte, al secondo goal consecutivo.
Finalmente la rete di Nzola, di pregevole fattura, stop e tiro al volo da attaccante di ruolo, che diventi la svolta per l’ angolano nel dare un concreto sostegno al reparto offensivo, cosi come per Beltran lucido nell’ultimo rigore battuto, una coppia ancora in ombra con numeri deficitari da migliorare.
Il migliore del match il portiere danese Oliver Christensen sorprendente protagonista della serata, anche se nella girandola dei rigori ha avuto il fattore fortuna per la poca precisione degli avversari, nell’arco della gara decisivo con i suoi interventi, determinante nel mantenere la gara aperta evitando un bilancio più pesante, ottima alternativa tra i pali per le tante gare ravvicinate da disputare.
Una vittoria sofferta e in rimonta, per questo di maggiore valore, per i ragazzi di mister Italiano, che escono tra gli applausi del pubblico ( oltre le difficoltà ambientali per il freddo glaciale, le amnesie e i limiti di qualche giocatore), che festeggia il passaggio ai quarti, la prima tappa nel cammino che porta a sognare di alzare un trofeo.
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