Quando nacque, il 24 aprile 1934, i genitori la battezzarono Shirley, in onore di Goldilocks, riccioli d’oro Shirley Temple, la diva bambina dell’epoca (il cui compleanno tra l’altro cadeva il 23, un giorno prima).
La famiglia Beaty era destinata ad arricchirsi di bambini prodigio, perché tre anni dopo Shirley nacque Warren, destinato come lei a ripercorrere le orme materne e a dedicarsi alla recitazione. Kathlyn Corinne MacLean insegnava teatro, e la figlia Shirley scelse come nome d’arte McLaine, in suo onore. Il fratello Warren optò invece per il lato paterno (Ira Owens Beaty era professore di psicologia) diventando Warren Beatty.
Quella dei due fratelli sarebbe stata una lunga rincorsa familiare all’Oscar, coronata da Warren con Reds (1981) dopo 4 nominations. Shirley ne avrebbe avute cinque, prima di trionfare con Voglia di tenerezza (1984). Non era più giovane e fresca come ai tempi di Irma la dolce, la prostituta del cinema più affascinante e commovente prima di Julia Roberts, o dell’Appartamento di Billy Wilder diviso con Jack Lemmon. Ma la sua bellezza era diventata qualcosa di più, impreziosita dalla maturità personale ed artistica che le permise di mettere quasi in secondo piano un Jack Nicholson.
I due fratelli Beaty facevano strage di cuori (e di premi) a cinquant’anni ancor più di quando ne avevano venti. Non hanno mai lavorato insieme. L’unica ipotesi di una loro collaborazione fu avanzata per il film Gangster Story. E poi scartata, poiché l’interpretazione di una coppia di amanti da parte di due fratelli avrebbe potuto destare scandalo. Malgrado si trattasse della storia di Bonnie e Clyde, ciò era troppo per il cinema americano degli anni sessanta che si dibatteva ancora nelle clausole del Codice Hays, il rigido codice morale di Hollywood. Ad Arthur Penn rimase solo Warren Beaty, perché fu la sorella Shirley McLaine a dover rinunciare alla parte.
Sono ancora entrambi in attività. L’ultima di Warren è stata L’eccezione alla regola, firmato come regista nel 2019. L’ultima di Shirley è stata nella favola natalizia Noelle, di Marc Lawrence. Ancora nel 2006 era candidata all’oscar con In her shoes, dove interpreta la nonnina di Cameron Diaz. E non ci sfigura affatto.
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