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Si ricomincia… tra protesta e il solito pari

Dopo la sconfitta contro il Frosinone, in casa Fiorentina si scatena un autentico terremoto. Nel post gara il primo comunicato (due giorni per analizzare la situazione), summit societario conferma Pioli. Secondo comunicato si chiede massimo impegno per gli ultimi impegni della stagione, tecnico offeso non solo per le doti professionali ma anche umane, dimissioni immediate. Poche ore ancora, e voci che si susseguono e si rincorrono tra traghettatori e toto allenatori, poi la conferma inaspettata del ritorno di mister Montella.

In questo scenario caotico una cospicua parte del tifo organizzato (Associazione Tifosi Fiorentini), decide di convocare una riunione con tutti i club affiliati per trovare una linea comune in risposta alle ultime vicende. Si decide per lo sciopero del tifo per i primi 45 minuti della gara contro il Bologna, mentre nelle diverse zone della città appaiono striscioni di rottura netta contro la proprietà (Della Valle vattene…firmato Firenze), che come sempre avviene da queste parti crea una netta scissione nella tifoseria. Per dovere di cronaca l’altra grande componente del tifo, la Accvc, lascia l’autonomia ai club di decidere autonomamente senza una linea guida.

Si arriva al ritorno dell’aeroplanino, la presentazione alla stampa, i toni sono distesi e amichevoli, anche se anche a lui quattro anni e mezzo fa diedero il benservito dopo un altro comunicato durissimo. Ma viene ricordato della prima era Montella, tre anni di gioco ammirato e decantato in tutti gli stadi, il palleggio e possesso palla, i risultati lusinghieri: tre quarti posti (oggi significherebbe Champion’s), finale di Coppa Italia (che tutti ricordiamo in quale clima fu giocata), semifinale Europa League contro il Siviglia che poi la vinse. Siamo consapevoli che avrà un compito difficile, dalla rosa completamente diversa rispetto ad allora e dalla realtà degli ultimi anni completamente ridimensionata, ma abbiamo notato come la voglia di rimettersi in gioco e l’ambizione di aprire un nuovo ciclo, (parole del mister) potranno essere determinanti per cancellare delusioni e noia di questa stagione ormai al termine.

Dopo questo lungo prologo di una settimana incredibile e piena di colpi di scena, torniamo a parlare di calcio, che dovrebbe essere il solo argomento sul quale discutere. Derby dell’Appennino al Franchi contro il Bologna dell’ex mister Mihajilovic. Come anticipato nella conferenza di presentazione alla gara, il neo mister non stravolge la squadra, ma effettua piccoli cambi, la difesa a tre, Ceccherini al posto di Vitor Hugo, sulla fascia Biraghi e Chiesa, centrocampo formato da Veretout, Dabo, Gerson, in avanti Muriel e Simeone. Questa la formazione ufficiale. Lafont, Ceccherini Pezzella (cap.), Milenkovic, Biraghi, Gerson, Dabo, Veretout, Chiesa, Simeone, Muriel.

La Coppa Italia Primavera al Franchi

La Coppa Italia Primavera al Franchi

Prima della gara sfilano sul Franchi i ragazzi della Primavera di mister Bigica vincitori della Coppa Italia di categoria. Sugli spalti gli spettatori ufficiali sono 29.394, molti spazi vuoti nelle due curve, come annunciato per lo sciopero del tifo, anche se sono presenti, per libera scelta, qualche centinaio di tifosi. All’ingresso in campo delle squadre applausi per mister Montella.

Nella prima frazione di gioco la squadra viola appare in buone condizioni e si porta in avanti, due occasioni da goal con Simeone e con un tiro di Dabo respinto dal portiere. Alla mezz’ora Chiesa un tiro dal limite, fuori di qualche metro. Anche senza il tifo delle curve il resto del Franchi applaude e incita la squadra. Si va all’intervallo a reti inviolate.

Si riparte con i tifosi che ritornano tra gli spalti, con i cori contro la società, con i fischi degli altri settori, mentre aumenta l’intensità della pioggia. Il primo cambio è l’uscita di Simeone per Mirallas. I viola sono più determinati, aumentano il ritmo, buone occasioni di Muriel e di Mirallas. Ammonizione per Muriel per simulazione, il colombiano trattenuto in area, la Var conferma la decisione arbitrale, dalla parte opposta stesso episodio con Palacio che cade in area, l’arbitro decide per il giallo per simulazione.

Secondo cambio esce Gerson per Benassi. Al settantanovesimo tiro cross di Muriel che termina sul palo. L’ultimo cambio esce Muriel per Vlahovic. Nei minuti finali si rischia la beffa per un’ uscita avventata a centrocampo di Lafont su Santander, il pallone arriva sui piedi di Orsolini che tira in porta, il recupero dello stesso portiere nella sua posizione, evita il tracollo. Dopo tre minuti di recupero termina la gara.

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Dopo un paio di giorni di allenamento,il neo mister non poteva certo risolvere i problemi della squadra, anche se piccoli e percettibili progressi si sono notati sia a livello tattico che nell’atteggiamento nel provare a vincere fino all’ultimo, con un avversario ostico che ha alzato le barricate per difendersi. La squadra è carente in alcuni reparti, e manca di un centrocampista di ruolo, le problematiche di sempre, con le solite difficoltà realizzative per le occasioni create.

Si archivia una domenica piovosa e grigia con il solito pari, 4 mesi senza vittorie in casa (esclusa la Coppa Italia contro la Roma), sedicesimo del campionato, quasi un record; con la sfiducia e il malcontento dei tifosi sfociata nella prima contestazione eclatante, spalti vuoti, frattura insanabile di una parte dello stadio, contrapposta a quella che contesta i contestatori; con lo spirito e l’entusiasmo del ritorno del mister che saprà dare la giusta scossa per affrontare la gara che potrebbe cambiare la stagione. Si ricomincia, dopo mesi di apatia e torpore generale, un buon segnale per pensare positivo.

Autore

Patrizia Iannicelli

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