Animali

Sir Nelson, Chief Mouser to the Cabinet Office

La storia è piena di animali che hanno servito onorevolmente il loro paese, né più e né meno degli umani (forse addirittura meglio). L’Inghilterra è stato il primo paese nell’era moderna a coniare il termine animali d’affezione, che in inglese si traduce con quell’essenziale, efficace, omnicomprensivo e significativo sostantivo: pets.

Cani e gatti abbondano nei momenti chiave della storia inglese. White Heather, il gatto della Regina Vittoria, era divenuto un personaggio talmente importante a Buckingham Palace da essere praticamente integrato nell’etichetta della Corte di San Giacomo, e vedersi tributare omaggi secondi soltanto a quelli rivolti alla sua affezionata padrona la sovrana.

Pare che uno dei pochi superstiti della corrazzata Bismarck orgoglio del Kaiser e della marina tedesca nella prima guerra mondiale fosse il gatto Oskar, che sapendo nuotare sopravvisse meglio all’affondamento da parte della Royal Navy britannica del resto del suo equipaggio umano. Fu salvato, adottato e naturalizzato da un marinaio della HMS Cossack, una delle navi alleate che avevano partecipato alla caccia alla Bismarck.

Ma la figura di maggior spicco del ventesimo secolo per quanto riguarda gli inglesi di razza felina è senza dubbio Nelson, il gatto che condivise con Winston Churchill onori ed oneri della seconda guerra mondiale. Il premier britannico, oltre a fare la storia del suo paese nella sua ora più buia e più grande, ne era anche un profondo conoscitore. E per battezzare la creatura che aveva voluto accanto a sé aveva scelto il nome di colui che aveva salvato l’Inghilterra in passato in un’altra analoga drammatica circostanza.

Il gatto che portava il nome dell’eroe di Trafalgar divenne una figura di estrema importanza nel War Cabinet presieduto dall’eroe della resistenza a Hitler. Oltre a condividere con il suo padrone le angustie e i discomforts del bunker sotto Whitehall in cui Churchill trascorse pressoché l’intera durata della guerra, si dice che a Nelson fosse riservata una sedia al tavolo dove il Gabinetto di Guerra si riuniva e che presenziasse a tutte le sue riunioni.

Non solo, ma secondo la migliore tradizione di ogni fabbricato inglese che si rispetti, ricevette l’incarico più importante e ambito per un qualsiasi gatto suddito di Sua Maestà: Chief Mouser to the Cabinet Office (in italiano «Cacciatopi capo all’ufficio di gabinetto») presso il n. 10 di Downing Street.

Winston Churchill era un gattofilo ed un cinofilo, innamorato dei suoi pets quanto lo era della libertà e del prestigio del suo paese. Dopo Nelson, fu la volta di una discreta promenade di mici ad avere l’onore di sistemarsi e fare le fusa su cotante ginocchia.

L’ultimo fu Jock, ricevuto in regalo due anni prima di lasciare questa terra. Jock era un gattino rosso che condivise gli ultimi giorni dell’anziano statista con tale intensità affettiva da fargli disporre che da quel momento in poi a Chartwell, residenza di campagna della famiglia Churchill, avrebbe dovuto sempre esserci un gatto rosso dalle zampe bianche.

Jock era con Winston Churchill l’ultima volta che costui mise piede in Parlamento alla Camera dei Comuni, ed era con lui quando esalò il suo ultimo respiro in questa vita. Jock sopravvisse a Winston per 10 anni, e quando spirò nel 1974 le sue ceneri furono sparse a Chartwell, la residenza della famiglia di cui aveva fatto parte a pieno titolo e di cui era divenuto il primo landlord di razza felina. L’attuale detentore del titolo e residente di Chartwell è Jock VI, nella foto di seguito.

«Nelson è il gatto più coraggioso che abbia mai conosciuto. L’ho visto inseguire un grosso cane fuori dall’Ammiragliato, ed è stato allora che ho deciso di adottarlo e dargli il nome del nostro grande Ammiraglio.» (Winston Churchill)

«Grandezza e progresso morale di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali.» (Mahatma Gandhi)

Autore

Simone Borri

Simone Borri è nato a Firenze, è laureato in scienze politiche, indirizzo storico. Tra le sue passioni la Fiorentina, di cui è tifoso da sempre, la storia, la politica, la letteratura, il cinema.

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