Cinema

STAR WARS: L’ascesa di Skywalker

«Per oltre mille generazioni i Cavalieri Jedi sono stati i guardiani di pace e di giustizia nella Vecchia Repubblica. Prima dell’Oscurantismo. Prima dell’Impero».

(Obi-Wan Kenobi)

«Mille generazioni di Jedi rivivono in te. Ma questa è la tua battaglia. Tu devi portarla a termine».

(Luke Skywalker)

«Siate con me»

(Rey)

«Voglio dare un’ultima occhiata….. ai miei amici»

(C-3PO)

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Il cerchio si chiude. La storia è arrivata alla fine. Una lunga storia, cominciata 42 anni fa, non ce n’é un’altra uguale in tutta la storia del cinema.

Si spengono le luci in sala, e quella musica, quel tappeto di stelle, quelle parole che scorrono introducendoti ad un nuovo episodio, il nono, l’ultimo, hanno l’antico potere di farti ritornare ragazzo, bambino.

George Lucas ha creato una Forza senza precedenti. Le generazioni scorrono, appassionandosi tutte al lungo, complicato, doloroso apprendistato di cavaliere Jedi, alla battaglia interminabile contro un Male altrettanto eterno del Bene. Storie di uomini e donne alle prese con il nemico della razza umana da sempre più insidioso e pericoloso: la propria stessa paura. Storie che – come accade ogni giorno nella nostra vita quotidiana – mettono di fronte genitori e figli come avversari. Storie che narrano di un futuro lontano, in una galassia lontana, con le parole e le immagini del nostro passato più epico.

George Lucas aveva in mente la saga imperiale di Asimov (che a sua volta si ispirava all’Impero Romano), quando immaginò il suo Impero Galattico contrapposto alla Resistenza dei superstiti della Vecchia Repubblica. Immaginò le sue battaglie tra le stelle ispirandosi alla Battaglia d’Inghilterra, un pugno di Spitfire lanciati contro un Impero del Male che ad un certo punto era sembrato trionfante, invincibile. Immaginò cavalieri come quelli della Tavola Rotonda proiettati in un futuro ipertecnologico.

Lucas aveva messo insieme insieme brani estrapolati da tutto il nostro bagaglio storico e fantastico e ci aveva restituito questa saga esistenziale capace di rimanere uguale a se stessa adeguandosi ai tempi. Capace di rendere immortali i suoi protagonisti, anche quelli che la vita reale aveva nel frattempo reclamato a ricongiungersi alla Forza.

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Quando il giovane Luke Skywalker si fermò a contemplare i due soli al tramonto di Tattoine, 42 anni fa, il cinema stava appena scoprendo la nuova frontiera della fantascienza e degli effetti speciali. 42 anni dopo, l’ultimo degli Skywalker si sofferma a guardare lo stesso panorama dopo aver reso omaggio non solo a lui ma a quel cinema che è diventato adulto insieme a lui, alla sua generazione, alla generazione dei nostri figli che sono nati con Guerre Stellari e hanno tuttavia ereditato da noi, che questa saga l’avevamo vista nascere, la stessa passione, lo stesso incanto. Come Anakin, Luke e l’ultimo degli Skywalker di cui assistiamo all’ascesa, genitori e figli si riconciliano e si ritrovano proprio nel buio della sala dove J.J.Abrams il regista li ha convocati per questo ultimo episodio.

Il capitolo IX non tradisce le attese, la storia si chiude in modo degno, ed era difficile dopo aver suscitato un attesa quasi spasmodica attraverso un crescendo iniziato quasi mezzo secolo fa.

J. J. Abrams

J. J. Abrams

La Disney, che ha ereditato da George Lucas la franchise e che promette per il futuro nuovi episodi spin-off che andranno ad integrare la vicenda classica esplorando come Regioni Ignote periodi di intermezzo tra le tre trilogie, conclude quest’ultima con una specie di apoteosi, uno scontro finale tra il Bene ed il male, tra i Jedi e i Sith, dopo aver chiamato sul palcoscenico tutti i protagonisti storici di una tragedia che a questo punto nulla ha da invidiare a quelle di Shakespeare o dei maestri greci. Tra gli eroi il cui nome scorre nei titoli di coda, John Williams, che ha annunciato di aver firmato l’ultima colonna sonora della sua straordinaria carriera.

E prima che risuoni per l’ultima volta la più celebre delle sue fanfare, a trasmettere la propria energia vitale all’ultimo degli Skywalker per sostenerlo nella battaglia finale, nei suoi ultimi passi in questa storia secondo quanto recita il trailer, scopriamo di esserci anche noi.

E’ stata una grande storia. E’ stata la nostra storia. La Forza adesso è finalmente in equilibrio.

Autore

Simone Borri

Simone Borri è nato a Firenze, è laureato in scienze politiche, indirizzo storico. Tra le sue passioni la Fiorentina, di cui è tifoso da sempre, la storia, la politica, la letteratura, il cinema.

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