A proposito di momenti storici, sembra che esistano dei giorni particolarmente predisposti ad essi. Una sorta di stargate, di corto circuito storico, una data che quando ricorre apre la porta immancabilmente ai cambiamenti. E che cambiamenti, 24 ore prima il mondo è come l’hai sempre conosciuto, 24 ore dopo non lo riconosci più per quanto è irreversibilmente trasformato.
Il 2 dicembre è forse un giorno magico. A ridosso, guarda caso, di quel solstizio a cui i Celti attribuivano proprietà di rinascita, rinnovamento, cambiamento appunto. Ci si può credere o meno, ma sta di fatto che la storia ha scelto spesso quel giorno per mutare direzione.
Cominciò l’uomo che più di ogni altro ha incarnato il cambiamento – e per di più traumatico, senza mezzi termini – nella storia contemporanea. Napoleone Bonaparte si incoronò imperatore di Francia con le proprie mani nella Cattedrale di Notre Dame il 2 dicembre 1804, alla presenza di un attonito Papa Pio VII. Il generale le cui armi avevano esportato la Rivoluzione Francese in tutta Europa mise fine ad essa come Cesare aveva messo fine alla Repubblica Romana. Mise fine anche ad un millennio di storia, alla lotta per le investiture, al primato della Chiesa sullo Stato, sostituendo le proprie mani a quelle del Papa, ridotto a spettatore.
Sempre un 2 dicembre, quello dell’anno dopo, Napoleone vinse ad Austerlitz la battaglia dei Tre Imperatori. Fu il punto più alto della sua parabola personale, e quello in cui l’Europa comprese che, per quanto lo desiderasse, l’ancien regime non sarebbe ritornato più in vita. Pochi mesi dopo, fu decretata la fine del Sacro Romano Impero. A Notre Dame, una volta di più, Napoleone aveva soltanto precorso tempi che erano più che maturi.
I Bonaparte erano cittadini francesi, ma il loro sangue era italiano, La Corsica era passata alla Francia soltanto un anno prima della nascita di Napoleone. Per certe famiglie italiane, date e ricorrenze contano, eccome. Non fu forse un caso se un 2 dicembre di qualche anno dopo, il 1851, Carlo Luigi Napoleone, nipote del generale diventato imperatore, passò il proprio Rubicone mettendo fine a quella Seconda Repubblica di cui i Francesi lo avevano eletto presidente dopo l’ultima rivoluzione borghese del 1848. Napoleone III, che omaggiò nel numero dinastico il figlio dello zio morto ragazzo in prigionia dopo la Restaurazione, volle ripercorrere le orme del celebre avo anche nella cabala. Destino volle che facesse carcerare durante il colpo di stato quell’Adolphe Thiers, studioso di storia e uomo politico di rilievo, che era destinato a succedergli diventando il primo presidente della Terza Repubblica, nata dopo la rovinosa sconfitta del secondo imperatore con i Prussiani a Sedan.
C’è un 2 dicembre tra le date significative anche al di là dell’Oceano Atlantico. Nel 1823 il presidente U.S.A. James Monroe pronunciò la celebre dottrina secondo la quale l’America era riservata agli americani. Fu la fine ufficiale del colonialismo europeo nel Nuovo Mondo scoperto da Colombo (con l’eccezione del possesso britannico del Canada e di quello spagnolo di Cuba, su cui gli statunitensi avrebbero dovuto chiudere un occhio o attendere tempi migliori), con la sanzione formale dell’indipendenza di tutto il sub-continente sudamericano e del Messico. Fu anche l’inizio di quella politica di isolazionismo che avrebbe contraddistinto gli U.S.A. fino al 7 dicembre 1941, quando l’attacco giapponese a Pearl Harbor li avrebbe costretti a rivedere teorie e priorità strategiche, catapultandoli nella seconda guerra mondiale e poi in tutte quelle successive.
Sempre un 2 dicembre, nel 1845, il successore di Monroe, James Polk, proclamò il corollario a quella dottrina che faceva riferimento al Destino Manifesto degli Stati Uniti: in pratica, via libera alla conquista del West, poi l’Alaska, poi Hawaii e Filippine, poi…..
Un 2 dicembre del 1859 venne impiccato John Brown, l’abolizionista della schiavitù che aveva preso d’assalto l’armeria federale ad Harper’s Ferry. La vicenda, ed il suo tragico epilogo, dettero forse la spinta decisiva all’elezione di Abraham Lincoln alla presidenza dell’Unione, ed al precipitare degli eventi verso lo scoppio della Guerra Civile.
Il ventesimo secolo è il secolo americano, ecco avverarsi la profezia di james Polk, ecco che tutto ciò che conta prende a succedere di là dall’Oceano.
Il 2 dicembre 1915 Albert Einstein pubblica a Berlino i primi studi sulla Teoria della Relatività. Ma il luogo ormai è precario, occasionale. E’ in America che le sue teorie avranno sviluppo e applicazione. Cosi come quelle di Enrico Fermi e dei Ragazzi di Via Panisperna. Il 2 dicembre 1942, nel seminterrato della lavanderia dell’Università di Chicago, il gruppo denominato Progetto Manhattan dà luogo alla prima reazione nucleare a catena autosostenuta. Un telegramma in codice cifrato avvisa il presidente Roosevelt: il navigatore italiano è sbarcato nel nuovo mondo. L’azione si sposta poi a Los Alamos, e di lì a Hiroshima.
Il 2 dicembre 1954, il Senato americano rialza la testa ritrovando il proprio orgoglio di organo rappresentativo della più grande democrazia del mondo, denunciando le attività illecite del senatore Joseph McCarthy, che con la sua caccia alle streghe (comuniste e non) portata al parossismo ha finito per far perdere la faccia non solo al senato stesso ma agli Stati Uniti d’America.
Due anni dopo esatti, un gruppo di rivoltosi guidati da Fidel Castro sbarca a Cuba a La Playa de las Coloradas. Cosa succede tre anni dopo e nei sessant’anni successivi, lo sanno tutti.
Il 2 dicembre 1962 Mike Mansfield inviato del presidente Kennedy in Vietnam gli consegna una relazione pessimistica sull’impegno americano e le sue prospettive. C’è chi dice che in tal modo abbia firmato la condanna a morte del suo presidente, spingendolo sostanzialmente verso una politica di disimpegno che verrà troncata a Dallas quasi un anno dopo.
Il 2 dicembre 1990 Helmut Khol vince le prime elezioni della Germania riunificata per la prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale. Nella stesso giorno nel 1999 la Gran Bretagna cede il potere esecutivo in Ulster al Parlamento dell’Irlanda del Nord. E nel 2004 la Corte d’Appello di Santiago del Cile revoca l’immunità all’ex dittatore Augusto Pinochet per alcuni delitti commessi dopo il colpo di stato del 1973.
Che altro può succedere? Pare che nel 2223 Marte oscurerà Giove. Chi vivrà vedrà….
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