Diario Viola Fiorentina

Sulle ali dell’entusiasmo

(Nella foto, Moise Kean autore della rete, festeggia con Luca Ranieri, fonte Instagram Fiorentina)

Il tour de force del campionato, dopo poche ore dal turno infrasettimanale, prosegue con l’undicesima giornata.

La Fiorentina ancora in trasferta allo stadio Olimpico- Grande Torino, contro i granata. Il giorno festivo con l’orario delle 15.00, ma soprattutto uno gemellaggio decennale tra le due tifoserie, porta sugli spalti un vero esodo viola, con circa 1400 supporter gigliati.

Nella formazione di partenza, Cataldi fermo per infortunio, recuperano e tornano a disposizione Comuzzo e Kean.

Gli undici di partenza con il modulo del 4-2-3-1 sono: De Gea tra i pali, Dodo, Comuzzo, Ranieri (cap.), Gosens, in mediana Bove e Richardson, in avanti Colpani a destra, Beltran, Sottil a sinistra, a supporto di Kean.

Gli ospiti in campo con la seconda tenuta di colore bianco, i padroni di casa con i colori granata.

Primi minuti con fase di studio da parte delle due squadre e possesso palla, i due portieri bloccano senza problemi un tiro di Dodo, dalla parte opposta De Gea manda in corner un tiro dell’attaccante Adams.

L’attaccante Adams al quarto d’ora costretto a lasciare il campo per problemi fisici, al suo posto Njie.

Le occasioni sono poche, ma grande festa sugli spalti con i tifosi che continuano ad incitare le squadre, sulla sponda granata anche cori di contestazione verso la società.

Al 27esimo prima occasione degli ospiti, Colpani con un sinistro impegna il portiere Milinkovic-Savic, più attiva la squadra viola che cerca di trovare spazi in fase offensiva, gara spesso interrotta a centrocampo, da interventi da una parte e dall’altra.

Al 35 esimo Moise Kean dopo un colpo ricevuto in area sul viso, chiede il rigore, l’arbitro  lascia proseguire, anche per la posizione di fuori gioco del centravanti.

Al 41esimo si spezza l’equilibrio a favore dei viola, lancio di Ranieri, Kean anticipa Maripan, si porta verso la porta e realizza la rete del vantaggio.

Un minuto dopo il Torino pareggia con Maripan, ma la rete annullata dopo il controllo Var, per la posizione di off side dell’ultimo uomo. Dopo due minuti di recupero si va all’intervallo.

Nella ripresa più pericolosi i granata che cercano di recuperare la gara, in crisi di risultati da diverse gare.

Al 63esimo tre cambi tra le file dei gigliati, entrano Ikoné, Adli e Kouame, al posto di Sottil, Richardson e Colpani.

Al 71esimo occasione per i padroni di casa con Pedersen, l’esterno norvegese a botta sicura, con De Gea fuori causa, colpisce il palo.

Al 75esimo altra sostituzione esce Beltran per Mandragora. Il centrocampista appena entrato, da punizione dal limite guadagnata da Kean, ristabilisce la parità dei legni, colpendo il palo esterno.

All’84esimo ultimo cambio, esce Kean per Biraghi. Nei minuti finali con i cinque di recupero i granata cercano le ultime ripartenze, i viola stringono i denti e chiudono gli spazi, Bove costretto a fermare un avversario, entra nella lista degli ammoniti.

L’ultima azione è di marca viola, assist di Biraghi per Dodo in area, il tiro del brasiliano centrale vien fermato dal portiere.

Il triplice fischio decreta una vittoria sofferta quanto fondamentale, ma soprattutto conferma uno stato straordinario della squadra viola.

Nel post gara la squadra con tutto lo staff tecnico si porta sotto il settore ospiti, un tripudio di gioia che coinvolge tutti, i giocatori seduti davanti la tifoseria, cantano e rispondono agli applausi, interminabili e meritati.

La squadra sotto il settore ospiti festeggia la vittoria

Una Fiorentina non spettacolare, ma concreta e cinica, compatta e matura, conferma un momento straordinario dove ognuno porta il proprio contributo, con convinzione e determinazione.

All’inizio della stagione quanti scettici, nessuno avrebbe scommesso in questa squadra costruita con gli esuberi delle grandi, con giocatori fuori dai progetti, alla ricerca di rimettersi in gioco, mugugni e polemiche, qualche detrattore già gustava la solita annata mediocre, adesso come avviene di solito, si sale sul carro dei vincitori.

Il calcio come in altre situazioni, vive di questo, di critiche gratuite e di massima euforia.

La nona vittoria consecutiva, compresa la Conference, con il terzo attacco (22 reti realizzate) e la terza difesa (9 subite) nel campionato, sono numeri non casuali, arrivati in qualche caso con una dose di fortuna, certificano la compattezza e la crescita avvenuta gara dopo gara.

Il tecnico campano ha fatto il resto, la fiducia a tutto il gruppo, con il recupero di giocatori ai margini, creando un’alchimia perfetta, dove il singolo si antepone al gruppo, lotta e soffre per la causa comune, fino al risultato finale.

Una squadra di leader, con carattere, grandi doti umane e mentalità vincente, capaci di superare limiti e difficoltà.

Nel post gara mister Palladino, comunica che la squadra, con l’imminente gara di Conference il prossimo giovedì a Cipro, rinuncia al giorno di riposo che avrebbe concesso il tecnico, ennesima segnale dello spirito che accomuna i giocatori.

La prestazione più che positiva, tutti si proiettano in attacco come in difesa, in questo caso de Gea svolge normale amministrazione, senza grandi parate, il reparto al secondo clean sheet consecutivo, Comuzzo e Ranieri chiudono gli spazi, Ranieri ha il merito di lanciare Kean per il goal partita.

In mediana Bove a tutto campo, si sacrifica, gestisce diversi palloni, Adli da subentrato meno brillante, non demerita.

In avanti buone le prove di Sottil e Beltran, anche in ottica della prossima gara.

Il match winner della giornata il centravanti Moise Kean, il classe 2000, nato a Vercelli, si conferma un attaccante di ruolo con 8 reti stagionali, 5 in campionato.

Un bomber che fa la differenza, che conquista punti pesanti, che spinge la squadra in avanti e costringe gli avversari a contenerlo, decisivo in questo inizio sorprendente di stagione.

Una classifica che fa stropicciare gli occhi, 22 punti terza con l’Atalanta, inimmaginabile anche per gli ottimisti di natura,  a tre punti dalla capolista, con buoni presupposti, dopo aver affrontato avversari di valore, di mantenere fino in fondo questa posizione di vertice.

Sulle ali dell’entusiasmo, con questa straordinaria Fiorentina, forse un sogno potrebbe diventare realtà.

 

Autore

Patrizia Iannicelli

Lascia un commento