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Tarallucci e vino, trent’anni senza Massimo Troisi

Era nato a San Giorgio a Cremano il 19 febbraio del 1953. Se ne andò il 4 giugno del 1994 a Ostia, subito dopo aver terminato le riprese del suo ultimo film, Il postino, tratto dal libro in cui – ironia della sorte – il cileno Antonio Skarmeta narrava gli ultimi periodi di vita del suo connazionale Pablo Neruda. Dal cuore era venuta la sua arte, il cuore lo abbandonò a soli 41 anni (oggi ne avrebbe 70) dopo averlo fatto tribolare per tutta la sua breve vita.

MassimoTroisi190604-001Per ricordarlo, abbiamo scelto qualcosa di particolare. Di quei suoi esordi che tutti abbiamo nel cuore, da quel lontano 1977 in cui il leggendario programma Non Stop di una RAI che allora valeva tanto oro quanto ci costava lanciò tra gli altri talenti emergenti questo gruppo di ragazzi napoletani, chiamato La Smorfia.

Enzo De Caro, Lello Arena, Massimo Troisi…. Sono rimasti solo i primi due.

Di Massimo rimane quella sua poesia in dialetto napoletano stretto, che in bocca a lui – come era successo per Totò e per i De Filippo, come sarebbe successo anche per Pino Daniele – capivamo tutti senza difficoltà.

Tarantella, canzoni, sole e mandolino…..

«Penso, sogno in napoletano, quando parlo italiano mi sembra di essere falso».

(Massimo Troisi)

Autore

Simone Borri

Simone Borri è nato a Firenze, è laureato in scienze politiche, indirizzo storico. Tra le sue passioni la Fiorentina, di cui è tifoso da sempre, la storia, la politica, la letteratura, il cinema.

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