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The Bonfire Night

Alla mezzanotte del 4 novembre 1605 un drappello di armigeri sorprese negli scantinati del palazzo di Westminster a Londra un uomo che si aggirava con fare furtivo. Arrestatolo, le guardie gli trovarono addosso l’occorrente per appiccare il fuoco ai 36 barili di polvere da sparo che erano stipati nello stesso scantinato. L’uomo disse di chiamarsi Guy Fawkes, un militare di professione di dichiarata fede cattolica. Ammise subito la sua intenzione di far saltare in aria il Parlamento inglese che si sarebbe riunito il giorno dopo nel palazzo (destinato a diventare la sua storica e celebre sede) per lo State Opening, l’apertura della sessione annuale dei lavori della Camera dei Lords e della Camera dei Comuni, alla presenza del Re d’Inghilterra e di Scozia Giacomo I Stuart. Soltanto qualche giorno dopo, opportunamente torturato, finì per ammettere che il suo non era stato un gesto isolato ma che era stato parte di un vero complotto, finalizzato a privare l’Inghilterra protestante della sua classe dirigente e favorire così il ritorno dell’isola eretica e scomunicata sotto la fede cattolica e l’influenza del Papa di Roma.

La Congiura delle Polveri fu scoperta quasi per caso, grazie alla delazione di uno dei congiurati. Se il tentativo di Fawkes fosse andato a buon fine, le Isole Britanniche che da circa 80 anni sfidavano le potenze cattoliche del continente si sarebbero trovate improvvisamente senza leadership, esposte ad un nuovo tentativo di invasione dopo quello dell’Invencible Armada di Filippo II di Spagna sventato da Francis Drake nel 1588. E stavolta avrebbero avuto le difese abbassate.

Guy Fawkes

Dopo la morte della Regina Elisabetta la Grande nel 1603, i cattolici d’Inghilterra avevano sperato in una successione spagnola, sulla base di antiche pretese avanzate dalla monarchia iberica. La leadership protestante aveva invece individuato il successore di Elisabetta nel sovrano della vicina Scozia, Giacomo VI, destinato a diventare appunto Giacomo I.

Di costui si sospettava che avesse segrete simpatie cattoliche. Ma le speranze dei papisti furono presto disilluse. A Giacomo Stuart non piaceva il cattolicesimo in quanto religione, tanto è vero che sarebbe diventato proprio lui l’artefice della sistemazione del corpus dottrinale del protestantesimo anglicano grazie all’edizione della Bibbia che avrebbe portato per sempre il suo nome. Al nuovo sovrano piaceva semmai quell’assolutismo che il cattolicesimo sembrava favorire fin dal suo affermarsi come versione predominante del cristianesimo.

Quando Re Giacomo fece atto esplicito di rinuncia al cattolicesimo, i fautori di un ritorno dell’Inghilterra sotto Roma decisero di agire. Per oltre un anno Fawkes e gli altri organizzarono quel Gunpowder’s Plot che fu l’ultimo e più clamoroso tentativo di riportare indietro l’orologio della fede in Inghilterra. Finì male, Giacomo non ebbe pietà dei congiurati e regnò sull’Inghilterra e la Scozia senza ulteriori problemi per altri 20 anni. Fu semmai suo figlio Carlo a nutrire velleità di ritorno al cattolicesimo e a finire sotto la scure di Cromwell e della Rivoluzione Puritana. Per oltre 10 anni, gli unici nella sua intera storia, l’Inghilterra non fu una monarchia ma una repubblica. La corona restaurata sopravvisse alla seconda rivoluzione, la Gloriosa del 1688, che tolse di mezzo gli Stuart insieme alle loro tendenze assolutiste e saldò per sempre protestantesimo e monarchia al destino delle Isole Britanniche sotto la guida salda di Guglielmo d’Orange venuto dai Paesi Bassi.

Di Guy Fawkes – giustiziato assieme ai suoi compari per alto tradimento – rimase solo il ricordo, esecrato dai più ma da qualcuno fuori dagli schemi celebrato piuttosto con un famoso beffardo aforisma: l’unico uomo ad essere entrato in Parlamento con buone intenzioni. Il Parlamento inglese, avviato a confermarsi come simbolo universalmente riconosciuto della libertà e della democrazia moderne, pensò bene di istituzionalizzare la memoria di quel 5 novembre come ricorrenza nazionale, con tanto di fuochi d’artificio. E’ la Bonfire Night, o Guy Fawkes Night. La gente brucia il fantoccio del traditore e qualcuno ne indossa la maschera, secondo una usanza giunta fino ai giorni nostri.

Finché negli anni 80, in un’epoca cioè in cui la mitologia dell’Impero Britannico e del Protestantesimo trionfante avevano perso gran parte del loro secolare appeal, una coppia di fumettisti inglesi, David Lloyd l’illustratore ed Alan Moore lo sceneggiatore, crearono un personaggio destinato ad avere un gran successo, sulla falsariga degli eroi della Marvel (da una delle cui costole era nata la rivista Warrior che avrebbe ospitato le loro strisce). Il terrorista anarchico che si batte in una Londra avveniristica e spettrale contro il regime fascista che ha soppiantato la democrazia inglese non ha un nome, ma la sua storia ce l’ha, ed è diventato un nome dalla risonanza universale, in questo ventunesimo secolo che sembra destinato a rovesciare tanti stereotipi e tante certezze del precedente: V per vendetta.

L’uomo misterioso che si batte contro il regime di cui il Parlamento di Westminster ormai asservito è diventato simbolo indossa appunto la maschera stilizzata di Guy Fawkes. A differenza del suo archetipo storico, il Fawkes del fumetto sembra fatto apposta per riscuotere sempre più simpatie, battendosi contro un sistema dalle ingiustizie vistose. Non è un caso che la maschera dell’antico terrorista riadattata alla moderna lotta contro il potere globale sia diventata il simbolo di movimenti come Anonymous, campione degli hacktivists, gli hacker che si battono contro la trasformazione di internet in un sistema di informazione a loro dire controllato dai governi. Oppure come Occupy Wall Street, che applica la stessa logica alla lotta al potere economico.

I tempi cambiano, e con loro bandiere, ideali, fedi e superstizioni. I sistemi opprimono alla fine le stesse persone, ma mai nello stesso modo. Chissà che avrebbe detto il vecchio campione del ritorno all’ortodossia cattolica se avesse potuto vedersi raffigurato come l’eroe della controcultura no global. Di certo, in un mondo ormai sottoposto ad innumerevoli pressioni e che lotta quotidianamente per non esplodere a causa delle sue enormi contraddizioni, i 36 barili di polvere da sparo nascosti da Guy Fawkes nel sotterraneo di Westminster fanno gola ad un numero sempre maggiore di persone.

La congiura delle polveri

 

Autore

Simone Borri

Simone Borri è nato a Firenze, è laureato in scienze politiche, indirizzo storico. Tra le sue passioni la Fiorentina, di cui è tifoso da sempre, la storia, la politica, la letteratura, il cinema.

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