Diario Viola Fiorentina

Tutti uniti in un solo abbraccio

fiorentina' Gaetano Castrovilli in the match

(Gaetano Castrovilli , foto di Paolo Giuliani)

Dopo la battuta d’arresto nella prima semifinale di Conference, si torna in campo nella 35°giornata di campionato, ancora tra le mura amiche dello stadio Franchi, contro l’Udinese di mister Andrea Sottil, ex viola e padre del giocatore Riccardo.

La sconfitta oltre la delusione del risultato porta qualche malumore, alcune frasi sui social dei serbi Jovic e Terzic, che polemizzano per l’esclusione nel match europeo, non passano inosservate. Le scuse immediate dei giocatori, con la società che gestisce a livello di spogliatoio, chiude la questione. La giornata dal clima incerto, con pioggia copiosa nell’intera mattinata, fa desistere molti tifosi, che lasciano spazi vuoti nei diversi settori dell’impianto. I dati ufficiali sono di 27.383, con 21.927 abbonati e 5.456 biglietti emessi.

Prima della gara sul terreno di gioco il Dg Jo Barone premia con una maglia celebrativa le 200 presenze di Biraghi. Negli undici di partenza, dalla gara di giovedì, Biraghi e Ikoné, rotazione completa per la formazione, con il modulo del 4-2-3-1, Cerofolini tra i pali, Venuti a destra, centrali Igor e Milenkovic, Biraghi a sinistra, Duncan e Castrovilli in mediana, Ikoné, Barak, Brekalo, in attacco Kouamè.

Al fischio d’inizio con il sole quasi inaspettato, i viola si proiettano subito in avanti, la difesa bianconera chiude con il primo intervento su Castrovilli. Minuto settimo Duncan con un potente tiro centra il palo, pallone che torna in area sulla destra per Venuti che la rimette nel mezzo, Becao nel respingere passa a Castrovilli che trova l’angolo della porta, per il vantaggio viola.

Pochi minuti ed episodio dubbio in area con Kouamé fermato dal portiere Silvestri, l’arbitro indica il rigore, mentre Barak manda il pallone in rete, il consulto Var annulla per fuorigioco. I padroni di casa continuano a creare azioni, sulla fascia in evidenza il croato Brekalo, che al 35esimo lanciato da Ikonè in contropiede centra il palo, a porta sguarnita. Sfortunato ancora una volta l’esterno al terzo legno colpito.

Sul palo finisce anche il difensore Ebosele nel tentativo di fermare il pallone, la gara è interrotta per diversi minuti per le cure necessarie, il pubblico rumoreggia. Nella fase finale qualche protesta viola per presunti falli in area, l’arbitro Paterna, decide di proseguire. Dopo 3 minuti di recupero si va all’intervallo.

Nella ripresa il primo cambio entra Nico Gonzalez al posto di Ikoné. L’argentino prova dalla distanza, il tiro sul fondo. Al 48esimo occasione sprecata di Kouamè, che manda fuori da posizione ottimale. La gara procede senza sussulti, il ritmo blando, diversi errori di impostazione e ripartenza. Al 60esimo doppia sostituzione Biraghi e Duncan lasciano il posto a Terzic e Mandragora.

I viola sprecano con la gara spezzettata con interventi e conseguenti cartellini gialli. Al 71esimo Bonaventura al posto di Barak, pochi minuti dopo Dodo per Venuti ammonito in precedenza. Al 78esimo brivido per i viola con il palo di Vivaldo subentrato dalla panchina, ma sono ancora i gigliati che cercano di chiudere la gara con due tiri sotto porta di Gonzalez, la difesa ospite si oppone.

Al 90esimo lancio di Castrovilli per Bonaventura, che raccoglie un pallone al limite dell’area, salta la difesa e con un destro gonfia la rete, un raddoppio provvidenziale che chiude la gara. Il centrocampista festeggia con grande entusiasmo tra i tifosi del parterre di tribuna. Nei 5 minuti di recupero Gonzalez con un contropiede sfiora la terza rete.

Al triplice fischio finale, un parapiglia tra giocatori porta all’espulsione di Bonaventura e Becao, anche nel post gara non sono chiarite le motivazioni. Con la squadra ormai verso gli spogliatoi, dalla Curva Fiesole parte un coro per richiamare la squadra in campo, che unanime risponde e si porta con il tecnico sotto il settore, dopo il consueto lancio di maglie, applausi e cori di incitamento per la prossima sfida della semifinale europea.

Una vittoria fondamentale che porta tre punti pesanti ai fini della classifica, ottavo posto con Torino (prossimo avversario) e Monza, ma soprattutto un segnale dalle seconde linee ulteriore risorsa per le gare da affrontare. Un successo di carattere che porta morale e fiducia nei propri mezzi, anche se la gara non mostra spettacolo e spunti rilevanti, gestita con maturità nel concedere poco agli avversari apparsi modesti, ma con la concretezza di fare risultato.

Sulla prestazione ottima prova in difesa di Milenkovic, come di Igor che torna a buoni livelli, a centrocampo si nota Duncan, con recuperi e incursioni, Brekalo il più incisivo e propositivo, veloce sulla fascia, crea assist per Gonzalez che non sfrutta. L’argentino ci prova in diverse occasioni ma con poca precisione. In avanti Kouamè al centro dell’attacco manca di lucidità nel tiro finale. La classe e la tecnica di Bonaventura fanno la differenza, rete di prestigio che porta alla tranquillità del risultato, 4 reti al suo attivo, peccato per l’espulsione a gara finita, che lo terrà fuori nella prossima sfida.

Il migliore in campo Castrovilli, il fantasista viola con personalità e grinta recupera palloni, mostra una buona tenuta fisica dopo il pesante infortunio, determinate per il goal che porta la gara in discesa, offre l’assist vincente per la rete di Bonaventura, giocatore importante per il futuro.

Una giornata particolare che va oltre la tecnica dei singoli, e i numeri di graduatoria, un messaggio di amore viscerale che accomuna città e squadra. La carica della curva che intona: “torneremo grandi ancora come nel ’56” (storico indimenticabile primo scudetto), con il mister tra i giocatori a saltare, tutti uniti in un unico abbraccio, verso l’ennesima impresa della stagione, con l’orgoglio di rappresentare una città e l’entusiasmo di scrivere la storia.

Autore

Patrizia Iannicelli

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